"Alla radice dell'Occidente c'è una tradizione spirituale celata, concepita dai fondatori originari delle nostre scienze, ma poi travisata e cancellata con cura, sicché ben pochi ne conoscono ormai i nomi stessi, salvo i rarissimi che sappiano di avere in tasca la storia delle stelle e di poter andare in direzione del futuro soltanto guardando al passato". (ZOLLA E., Discesa all'Ade e resurrezione, Adelphi, Milano, 2002, p. 96)" Regina del cielo-sia tu Cerere datrice di vita e prima creatrice delle messi che, lieta per il ritrovamento della figlia, bandito quel pasto degno di bestie, la ghianda dell'età primitiva, rivelasti un cibo più tenero, e adesso rendi fertile la terra di Eleusi, o sia tu Venere celeste che, al principio di tutto, generando Amore, accopiasti i due opposti sessi e, perpetuato il genere umano con una discendenza infinita, adesso sei adorata nel santuario di Pafo, circondato dalle onde, o sia tu la sorella di Febo, che, alleviando il parto alle donne incinte grazie ai rimedi che calmano il dolore, hai fatto nascere interi popoli, e ora sei venerata nel tempio famoso di Efeso, o sia tu Proserpina, terribile coi tuoi ululati notturni,c he mostrando il tuo triplice volto tieni a freno gli assalti dei morti e sbarri loro le porte della terra, ed errando qua e là tra i boschi sacri sei invocata con riti diversi-, tu che con questa tua luce femminile rischiari le mura di ogni città e che con il tuo umido calore nutri le feconde sementi, tu che nel ciclo dei tuoi moti solitari spargi ovunque il tuo incerto bagliore, con qualunque nome, con qualunque rito, sotto qualunque aspetto sia lecito invocarti: ti prego..." (L'asino D'oro_Apuleio_Libro XI)
"Lasciva Follia ed Illuminazione Divina"
Post Punk; death rock, Neo folk, Neo Classic, Ambient, Spiritual-New Age, stornelli, canzoni d'autore.
UN TEMPO LA GENTE ERA CONVINTA KE QUANDO QUALCUNO MORIVA UN CORVO PORTAVA LA SUA ANIMA NELLA TERRA DEI MORTI; TALVOLTA PERO' ACCADEVANO COSE TALMENTE ORRIBILI, TRISTI E DOLOROSE KE L' ANIMA NON POTEVA RIPOSARE...SOLO A VOLTE IL CORVO RIPORTAVA INDIETRO L' ANIMA PERKE' RIMETTESSE LE COSE A POSTO..UN PALAZZO VIENE DATO ALLE FIAMME, TUTTO QUELLO CHE NE RIMANE E' CENERE, PRIMA PRNSAVO KE QUESTO VALESSE PER OGNI COSA, FAMIGLIE, AMICI, SENTIMENTI, ORA SO KE SE L'AMORE E' VERO AMORE NIENTE PUO SEPARARE DUE PERSONE FATTE PER STARE INSIEME. SE LE PERSONE KE AMIAMO CI VENGONO PORTATE VIA PERKE' CONTINUINO A VIVERE NON DOBBIAMO MAI SMETTERE DI AMARLE. LE CASE BRUCIANO, LE PERSONE MUOIONO, MA IL VERO AMORE E' PER SEMPRE!! .. ..
“Amor, che al cor gentil ratto s’apprende, prese costui della bella persona che mi fu tolta; e il modo ancor m’offende. Amor, che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer sì forte, che come vedi, ancor non m’abbandona. Amor condusse noi ad una morte: Caina attende chi vita ci spense. […] Quando leggemmo il disiato riso, esser baciato da cotanto amante, questi che mai da me non fia diviso, la bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse! Quel giorno più non vi leggemmo avante.”L'uomo che non ha alcuna musica dentro di sé, che non si sente commuovere dall'armonia di dolci suoni, è nato per il tradimento, per gli inganni, per le rapine. I motivi del suo animo sono foschi come la notte: i suoi appetiti neri come l'erebo. Non vi fidate di un siffatto uomo.Il saggio sà di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio.Febe: "Buon pastore, dì a questi giovani cosa significa amare. " Silvio: "Esso è fatto di sospiri e lacrime... è fatto di fede e servizio... è fatto di fantasia, di passioni e brame, di adorazione, dovere e osservanza, di umiltà di pazienza e impazienza, di purezza, di tribolazione, di reverenza. "Le cose più dolci, divenute ordinarie, perdono il loro grato piacere.(William Shakespeare) Simposio...E se mentre giacciono accostati, Efesto comparisse dinanzi a loro, con i suoi strumenti, e domandasse: "che cos'è, uomini, ciò che volete ottenere l'uno dall'altro?", e se, di fronte al loro imbarazzo, di nuovo li interrogasse: "Forse è questo che desiderate, l'accostarvi quanto più è possibile l'uno all'altro, così da non rimanere staccati, nè di notte nè di giorno, l'uno dall'altro? Se desiderate questo, voglio fondervi e saldarvi in qualcosa di unico, in modo che, da due che siete, diventiate uno, e finchè rimarrete in vita, viviate entrambi in comunione anche da morti, ancora laggiù, nella dimora di Ade, in comunione anche da morti; guardate dunque, se tale è l'oggetto della vostra passione, e se vi appagate di raggiungere questo": noi sappiamo che neppure uno di costoro, udendo ciò, rifiuterebbe, o manifesterebbe di volere qualcos'altro; ciascuno, piuttosto, riterrebbe senz'altro di aver udito proprio quello che da gran tempo agognava: diventare-congiungendosi e confondendosi con l'amato- da due a uno. La causa di ciò, invero, è che la nostra natura antica era così fatta, e noi eravamo interi: alla brama e all'inseguimento dell'interezza, orbene, tocca il nome di amore...
Aleister crowleyGiuseppe BalsamoEliphas LeviErmete TrismegistoGiordano BrunoPlatoneApuleioF. NietzscheAlexandrosJ. Evola