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Ho da poco ricevuto la notizia che "wasted" sarà pubblicato in Giappone, proprio il paese che amo di più, proprio la canzone a cui sono più legato.
La canzone di una fine, forse la canzone di tutti i miei finali.
E la fine è sempre, fin troppo banale, l'inizio forzato di qualcos'altro.
Un inizio che a volte non voglio, che mi costringe a pensare che quello prima è "passato", e io non sono pronto.
Ma la fine non chiede permesso, arriva, come l'Assenza, che invece non va mai via.
Poi il passato ritorna, nuovo presente. E per me il passato è sempre stato l'implicita promessa di un futuro, di un suo ritorno. Il che vuol dire che non è affatto passato. Un processo complicato e che non so descrivere, uno schiacciasassi. Ma c'è chi sopravvive, e conserva il potere di riemergere.
è il mio leviatano, l'araba fenice.
Si, è vero, un po' li proteggo, li nutro, ma che ci volete fare, il mio presente è una favola, ma se perdo il filo col passato, è solo un istante.
Anedonia, una strana parola.
"As i wake up with no sun - I should search inside my mind - the coils that hold - the rage that keeps me blind - but then I start to run."
