Rino Ceronti, nel disco Civiltà Spettacolo, incarna tutti coloro nati a metà degli anni 70 e cresciuti negli anni 80, anni in cui i media esistevano, ma non inglobavano l'essere umano condizionando ogni aspetto della sua esistenza. Ogni canzone racconta un po' di se e della sua crescita, una crescita parallela a quella della giovane e barbarica civiltà dello spettacolo.
P.S.
Se non parliamo di società è per un evidente rispetto nei confronti di chi ha riflettutto e parlato dei nostri tempi con sorprendente anticipo e ineguagliabile profondità .
Leggi le recensioni di Civiltà Spettacolo... E’ di Angelo Aquaro la prima recensione di Civiltà Spettacolo, uscita il 20/10/2006 sul Venerdì di Repubblica (pag.223):
"Nome demenziale ma lucido programma per questo duo che tenta il mix tra il Battisti di Panella ("Olio di gomito") e i Pet Shop Boys ("Addio Milano"), cori surf ("Giornata solare") e archi alla “Eleanor Rigby" ("Era il ‘72"). E, su tutto, la guida spirituale di Rino Gaetano ("Sfiorivano le viole")
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"Mi dispiace per questo duo, formato da Alessandro De Angelis e Riccardo Del Monaco, ma proprio non ci siamo." Vittorio Lannuti - La Scena -
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E' di Matteo Ceschi l'ultima recensione di Civiltà Spettacolo, uscita sul numero di dicembre di Musica & Dischi (pag. 60)
"Radioso come la Giornata Solare con cui si apre l’album, Civiltà spettacolo (Gibilterra/Venus GBL001) di Rino Ceronti è l’album che finalmente riscrive dopo anni di “paludoso immobilismo†le regole del pop d’autore italiano..."