Get Your Own! | View SlideshowFashion designer, painter, Photographer................................................
(Fondamentalmente creo, è un'esigenza).
Mio padre ad una certa età ha iniziato a dirmi/accusarmi: "Tu sei un artista", con tono quasi dispregiativo. Quasi deluso. Rassegnato.
"Artista= egoista-individualista-menefreghista" diceva.
Io, che ai tempi la prendevo come un'accusa, negavo. E un pò ne soffrivo.Adesso mi danno della "gatta" (Non mostro più la mia arte a chiunque).
Com'è il gatto?
Egoista-individualista-menefreghista....ma non solo.
Il gatto è dolce, il gatto può essere fedele se sai prenderlo e lo accontenti. Il gatto fa le fusa. Il gatto si affeziona. Il gatto sa voler bene.
Il mio gatto soffre quando mi vede soffrire (ed elegantemente mi scansa).
Il mio gatto mi cerca e mi pretende quando mi sente serena.
Il gatto è elegante...il gatto è furbo.
Brutale nella sua spontaneità .
Dolcissimi, ma se li infastidisci scappano e ti snobbano.
I gatti non soffrono della mancanza del padrone, ne trovano semplicemente altri.
Il gatto è un animale indipendente, sa star da solo. Spesso ha proprio il bisogno, di star solo. Non tollera l'oppressione. Non tollera guinzagli.
Se lo lasci libero prima o poi torna sempre a casa, se lo rinchiudi rischi di perderlo per sempre.
Ha una pazienza limitata.
Non vi intristiscono i gatti d'appartamento, non più liberi? Non li vedete infelici?
Il felino ci affascina per la sua libertà , è quella la sua forza, la sua bellezza.
Siamo attratti da quel senso d'imprendibilità .
E poi cerchiamo di togliergliela, di addomesticarli, di rinchiuderli. (Senso d'onnipotenza dell'uomo).
E una volta rinchiusi? (ammesso che ci riusciamo). Non ci piacciono più, ci lamentiamo di loro, perchè si sono spenti. Perchè sono tristi. Perchè non sono più gatti.
Lui decide tempi e modi, si concede certo...ma quando ne ha bisogno. (Segue l'istinto).
Il gatto non capisce, sente. (Quindi capisce).
Il gatto "perdona", o meglio, lascia correre. Non per bontà , ma perchè il perdono implica meno energie del portare rancore. Il gatto è anche pigro.
Non ha bisogno di molto. Cibo, sonno, affetto, gioco, accoppiamento...e qualche complimentino ogni tanto.
L'uomo ha bisogno di uno scopo per non sentirsi inutile, il senso di non-senso porta alla depressione.
(Potrei tornare a parlare dell'artista).
Il gatto si asseconda, momento per momento, interpreta se stesso.
Mi sento gatto?
Questo lo tengo per me, (e non è comunque questo il fine del discorso).
Il punto è :
Io credo lo siano un pò tutti, la distinzione sta nella consapevolezza/accettazione di se stessi e degli altri.
Cattiveria, bontà ...io non ci credo molto. Ci sono atteggiamenti. Sono quelli a fare la sostanziale differenza.Considerazione (per non essere troppo convinti):
E se invece uno si sentisse cane? Cane e gatto possono convivere ? VOGLIONO convivere? Senza tentare di scannarsi a vicenda? O cane al cane, gatto al gatto?
E da qui non ne esco più per il momento...Aggiungo: Il gatto cade sempre in piedi. E ricordatevi che ha nove vite. (Il gatto a nove code è un'altra cosa ;) )(Ti rivedrò in un'altra vita, quando saremo tutti e due gatti). [cit. Vanilla Sky].
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