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Francesca

mah...

About Me

Se dovessi davvero raccontarvi la mia vita credo non sarebbe sufficiente tutta una notte passata a mettere nero su bianco dati i molteplici arricchimenti che la differenziano dalle altre individualità. Tuttavia cercherò di darvene un assaggio facendo affidamento alla mia notevole capacità di sintesi che caratterizza il mio “modus scrivendi” , percui non mi dilungherò in elogi su me stessa, peraltro totalmente giustificabili dal candore e bellezza d’animo che contraddistinguono la mia persona dalle “feccie” dell’umanità. Ma facciamo un passo indietro (come disse Ferruccio quando si accorse che davanti a lui, a pochi centimetri dai suoi pedi vi era un burrone profondo cinquecento metri). Ferruccio è colui il quale nel lontano 1978 permise a mia madre di darmi il natale (con pandori e torroni assortiti) nell’oramai rinomato ospedale di Taurianova, un piccolo paese in provincia di Reggio Calabria. Ahhh, mi sembra ancor di avere quelle meravigliose immagini davanti agli occhi : il pavimento marrone, il letto marrone, le mura marroni, tutto in tinta. Peccato per quei ratti grigi che gironzolavano per la stanza spezzando l’incantevole nonchè stupefacente stile barocco-defecato(è questo l’appellativo artistico che diede all’ospedale il noto architetto che lo progettò, tale “Pasqualino Buzzurro detto o’ scorreggione”). Non vorrei perdermi come ho già detto prima in descrizioni di persone o lati di questo racconto marginali,ma, mi sembra doveroso spendere due parole sulla figura di Ferruccio, il ginecologo che mi fece venire alla luce, beh, alla luce si fa per dire, anche perché quel giorno la clinica era del tutto priva di corrente elettrica causa un cortocircuito per sovraccarico di elettricità provocato dai macchinari altamente sofisticati che giustamente dovean tenere accesi per approfondite operazioni cliniche. Solo che ancora non mi spiego come mai tra un’operazione ed un’altra sui monitor dei suddetti macchinari vi appariva una scritta in grande: “Game Over”…mah…valla a capire la scienza! Mmm, attenta cara mia, mi sa che stai divagando… (come disse lo psicologo tedesco alla paziente autistica), stavamo parlando di Ferruccio, il ginecologo. Egli è un medico molto in gamba, nonostante la mutilazione agli arti inferiori che subì nel periodo di guerra. Costui vende orate e tonni a trance nella pescheria “pesce mitico da Ferruccio il paralitico” sotto casa mia, ma per arrotondare i salari il pomeriggio si dedica alla ginecologia. E’ davvero un ragazzo da ammirare se si pensa che pur non avendo nessun titolo di studi riguardanti il dottorato in medicina ginecologica egli ugualmente pratica codesto difficile quanto magnifico lavoro di estrapolare dal grembo materno neonati affamati di vita, anche ammazzandoli a volte! ma lui non si da per vinto e caparbiamente, senza lasciarsi intimorire da codesti futili fallimenti va avanti dedicandosi con passione a quello che fa, facendo peraltro risparmiare soldi allo stato dato che ricicla gli strumenti del mestiere da quelli della sua tanto stipata pescheria. Così nascei…natti…nassi…mmm, vabeh, uscii fuori io : una splendida neonata di tre kg e cinquecento grammi. La mia vita fu abbastanza agiata sì da permettermi sempre una salute mentale abbastanza equilibrata, difatti cominciai a prendere lo xanax soltanto all’età di sei anni per poi passare al prozac all’età di dieci. Ma non si allarmi la diletta gente , questi son solamente integratori vitaminici atti a rinforzare il fisico un po’ indebolito dalla carenza di certe vitamine causata dalla mia fissazione, tipicamente femminile, di esercitare continuamente diete dimagranti per mantenere sempre intatto il mio peso forma, il peso forma che grazie ai miei sacrifici dietetici non superò mai gli 80 kg. Eh si, sono una donnina tutta curve io… Arrivò anche per me l’adolescenza. Essa fu permeata da molteplici soddisfazioni, come a scuola per esempio. Ricordo in particolare un professore il quale diceva sempre a mia madre che io ero una ragazza molto preparata e intelligente e che avrei persino potuto dimostrarlo se solo una volta in cinque anni mi fossi degnata di “alzare il culo dalla sedia e andare alla cattedra per farmi interrogare”…eh si, costui aveva sempre questo maledetto vizio di parlare attraverso termini così arcaicamente dotti… Finisco il liceo, peraltro chiuso in bellezza da uno splendido esame di maturità che consisteva nell’esplicare nel modo più appropriato al contesto “ la storia dell’omertà nella ndrangheta dalle origini ai nostri giorni”. Naturalmente per motivi strettamente professionali e di studio associato alla pria citata materia non aprii bocca per tutta la durata della prova d’esame sì da dimostrare la mia piena comprensione e il mio completo assorbimento dell’essenza del suddetto studio del folclore omertoso calabrese. Finito il liceo ho le idee un tantino confuse su quello che dev’essere il mio futuro, il mio lavoro.Sento di essere appassionata a due rami(come disse il boscaiolo con anomalie sessuali derivategli dallo spasmodico attaccamento al suo lavoro…). Sono indecisa tra fare la psicologa o fare l’attrice. Così alla fine ho trovato un compromesso, faccio l’attrice e la paziente… Decido di fare il provino per entrare a far parte dell’accademia di teatro, provino superato con brillanti elogi da parte della commissione la quale mi disse che trovava in me una grande capacità di espressione. Difatti mi fecero fare subito degli spettacoli per esempio feci: “aspettando Godot” nel quale io interpretavo la parte di Godot. Mi fecero poi fare svariati spettacoli di Sheakespear come “sogno di una notte di mezza estate” nel quale io facevo la mezza estate… rimasi molto lusingata per la parte che mi affidarono perché mi dissero che avevo talmente tanto candore da essere pienamente adatta a interpretare appunto una materia astratta, impercettibile…insomma mi dissero: “meno ti si vede meglio è”…no, appunto, sempre per rimanere fedeli alla totale immedesimazione Stanislawskiana del personaggio. E poi mi fecero fare “l’Orestea” di Eschilo, lì finalmente mi affidarono una parte importante, la parte di Clitennestra, grande regina greca. Lo spettacolo fu fatto in modo interamente sperimentale, difatti il regista ebbe un’idea favolosa sull’innovazione del personaggio di Clitennestra, cioè mi disse: “te Clitennestra la fai benissimo, non c’è dubbio! Ma che ne dici se questa Clitennestra, la nostra Clitennestra, la facciamo soffrire di emicrania? Cioè, un’emicrania talmente forte…da impedirle di parlare!” Benissimo! È’ bellissimo quando hai a che fare con registi così innovativi, così fuori dagli schemi.. Insomma questo lavoro mi da tante soddisfazioni, spero davvero di poterlo continuare a fare per sempre. Come? Ah, la mia vita sentimentale? Boh? ho provato ad andare da uno psicanalista per capire un po’ come funziono da quel punto di vista ma costui pare fosse più interessato a studiare la parte "ANA-lista" della mia persona più che quella psic, lo capii quando lo scorsi ungere il lettino, ove è costume comune tra gli strizzacervelli far sdraiare il paziente e costringerlo a parlare di quanto merdaccia si senta, di vaselina onde permettergli una più accurata "ANA-lisi". Ma alla fine delle ottantatre sedute l'unica cosa che mi sentii dire da quell'uomo fu : "Ma lei non ha nessun complesso d'inferiorità, lei E' inferiore!". (Citazione geniale). In ogni caso la decisione di mettermi a pecora…ehm, volevo dire in cura da uno psicanalista ò psic’analista (vedi il film “Caruso Paskoski di padre polacco”) non fu completamente una cattiva idea, egli mi aiutò ad aumentare visibilmente la mia autostima, oltre al mio colon naturalmente. Prima di sottopormi alle sedute la considerazione che avevo di me stessa era talmente scarna da indurmi a spalmarmi per terra a mo’ di zerbino e tatuarmi col ferro rovente la scritta “benvenuto” sulla schiena ogni qual volta il mio "ei fu" pincopallino rientrava in casa e se lui, dopo aver calpestato la mia ancora dolorante schiena, dimenticava di pulircisi su i plantari delle scarpe con i quali proprio due minuti prima aveva calpestato della puzzolente cacca di cane affetto da dissenteria agonizzante come faceva sempre io, beh, sentivo che quel dì nella mia vita era venuto a mancare qualcosa di fondamentale : l’umiliazione quotidiana che tanto riempiva le mie giornate e senza la quale mi sentivo inutile. Ma quando lui decise di darmi un bel calcio in culo perché sfinito dal fatto che ultimamente anziché usare la temperatura del ferro rovente per il mio “benvenuto” a duemila gradi avevo deciso di ridurla notevolmente a soli millecinquecento perché effettivamente cominciavo a sentire un po’ di dolore, mi arrabbiai sul serio, presi atto dei miei errori e decisi di cercare nella terapia psicoanalitica l’origine dei miei mali e finalmente guarii e la considerazione di me stessa salì così considerevolmente da farmi addirittura pensare che…cazzo poteva almeno usare delle scarpe firmate! Adesso mi sento davvero un’altra persona dal punto di vista sentimentale e sono sicura che se un giorno un altro, di certo futuro "ei fu", dovesse entrare nella mia vita e volesse pulirsi anche lui i tacchi delle scarpe zeppi di sterco di cane sulla mia dolente schiena saprò come comportarmi. Sì, porterò sempre con me tanti fazzolettini profumati per poi potermi pulire subito dopo! Hehehe a me non la si fa più! La mia vita sessuale? Oh, beh, se c’è una cosa che devo dire su di essa è che io per anni sono sempre stata favorevole al sesso sicuro! Difatti era sicuro che non lo facevo. Ma devo dire che questo non mi ha mai arrecato nervosismo o lancinante desiderio sessuale come a molti l’astinenza carnale provoca. Solo che un mese fa quando un mio amico, come segno di amicizia, mi salutò dandomi un’amichevole pacca sulla spalla mi ritrovai, in seguito al suo gesto d’affetto, ad avere un vero e proprio amplesso multiplo allora lì decisi che forse un po’ di sesso avrebbe fatto bene anche a me. Beh,avete visto, la mia è una vita piena di colpi di scena e trame intricate, per questo ho tralasciato molti, sebbene sorprendenti, particolari di essa che magari un giorno vi racconterò. Come per esempio quando l’altro giorno ho detto a mia madre di farmi da mangiare la frittata di fiori di zucca invece lei del tutto inaspettatamente, proprio senza nessun preavviso mi presentò nel piatto la frittata di patate! Ma di questi entusiasmanti colpi di scena ne parleremo la prossima volta. ..

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Oscar, i cornetti caldi con la nutella, i panini del mc donald e tutto il resto dello schifoHTML/DHTML

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