TINA

sociale, politica, pari opportunità&# 224;LEGGE 194 LA LEGGE NON SI TOCCA!!!!!!!!!! NOI DONNE NON SIAMO IN VENDITA!!!!!!!!!!!Dopo aver leso il diritto alla procreazione assistita con il referendum sulla legge 40 infondendo tra la popolazione il dubbio di poter decidere in materia, in quanto di difficile comprensione, quindi rinunciare ad esercitare il proprio diritto di voto, facendo naufragare il referendum attraverso l’affilata arma dell’astensionismo, ora attaccano con prepotenza la legge 194 sollevando la questione antropologica del diritto alla vita. Giuliano Ferrara si schiera contro le donne e tira fuori dal cilindro dell’ipocrisia la moratoria sull’aborto paragonando l’interruzione di gravidanza alla pena di morte, ”un piccolo omicidio”assecondando così il volere delle gerarchie ecclesiastiche che con la loro ingerenza si insinuano nelle leggi dello stato calpestando il diritto alla laicità del popolo. La legge 194 è nata per la tutela della salute della donna e per contrastare l’aborto clandestino,lo scopo principale della legge è la prevenzione delle gravidanze indesiderate. La legge 194 è una legge completa e complessa ma non del tutto ancora attuata, infatti, nonostante l’instaurazione dei consultori socio –sanitari alcuni punti quali la prevenzione e l’educazione sessuale nelle scuole sono stati disattesi facendo svanire nell’indifferenza istituzionale la realizzazione di questo progetto. Per questo a nostro avviso è bene concentrarsi su quei punti in cui la legge non è stata applicata e non chiedere la sua soppressione. Noi donne degli anni 50/60 ricordiamo alle giovani donne che prima di questa legge la pratica dell’interruzione di gravidanza avveniva se benestante andando in cliniche private in Italia o meglio all’estero, chi non aveva possibilità economiche da permettersi questo”lusso”si doveva adattare ai vecchi ferri da calza con l’intervento delle mammane e ancor peggio praticando il “FAI DA TE”con impacchi vaginali di prezzemolo o altri intrugli tossici con conseguenze a volte drammatiche. A noi donne e madri l’aborto non piace, non lo facciamo con leggerezza perché siamo consapevoli del dono della vita che nasce in noi, nessuno può capire la maternità come la capisce una qualsiasi donna né il dramma di una scelta come l’aborto, quindi ribadiamo il diritto a scegliere e difenderemo a spada tratta con tutte le nostre energie una legge che è stata una conquista di civiltà e libertà, la retorica la rimandiamo a coloro che vorrebbero prendere in mano il potere decisionale che spetta di diritto solo alle donne visto che la pelle ce la mettono loro.