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Prima del 54 a.C., Ottavia sposò Gaio Claudio Marcello Minore, console nel 50 a.C.. Il marito di Ottavia apparteneva alla gens patrizia dei Claudii, discendendo da quel Marco Claudio Marcello che aveva combattuto nella Seconda guerra punica.Nel 54 a.C., Gneo Pompeo Magno, uno degli uomini più potenti di Roma, aveva perso la moglie Giulia, figlia di Cesare. Lo zio di Atia, volendo mantenere dei legami familiari con l'influente Pompeo, gli propose di sposare Ottavia, dopo che questa avesse divorziato da Marcello. Pompeo rifiutò, e Marcello rimase marito di Ottavia e grande oppositore di Cesare, che osteggiò durante l'anno del consolato.Quando Cesare sconfisse gli oppositori nella battaglia di Farsalo, Marcello, che pur osteggiando Cesare non lo aveva combattuto, ottenne il perdono del nuovo signore di Roma, e continuò a vivere tranquillamente nell'Urbe con la famiglia.Marcello e Ottavia ebbero tre figli: Claudia Marcella Maggiore, Claudia Marcella Minore e Marco Claudio Marcello.Alla fine del 41 a.C. Marcello morì, lasciando Ottavia incinta; quasi contemporaneamente, all'inizio del 40 a.C., anche Marco Antonio divenne vedovo, perdendo Fulvia, che gli aveva dato due figli. Poiché Antonio e Ottaviano si erano recentemente riappacificati dopo essersi combattuti, decisero di saldare il proprio legame con un matrimonio: fu così che per motivi politici, Ottavia sposò Antonio, non prima che il Senato romano legiferasse per permetterle di sposarsi incinta.Il matrimonio riuscì ad ottenere i risultati sperati: non solo Antonio rimase lontano da Cleopatra, ma, quando nel 36 a.C. Ottaviano e Antonio entrarono in contrasto, Ottavia riuscì a far riconciliare il marito col fratello. Ottavia curò l'educazione dei figli avuti da Marcello, dei figli di Antonio, e dei due figli che ebbe dal secondo marito, Antonia Maggiore e Antonia Minore.Quando però ebbe l'occasione di recarsi in oriente per condurre una campagna contro i Parti, Antonio non si fece sfuggire l'opportunità di abbandonare la moglie, di cui si era stancato, e di tornare da Cleopatra, che aveva già conosciuto nel 41 a.C. e da cui aveva avuto due gemelli. Ottavia tentò allora di riconciliarsi col marito. Si mise in viaggio nel 35 a.C. col denaro e le truppe che intendeva consegnare ad Antonio per la sua campagna contro Artavasde di Armenia, ma Antonio le mandò incontro dei messi ad Atene, che le chiesero di tornare indietro; Ottavia consegnò loro le truppe e il denaro per Antonio e ritornò in Italia. Secondo alcune testimonianze, fu Ottaviano a fornirle le truppe per Antonio: aveva già previsto la risposta del suo collega triumviro, e intendeva utilizzarla per giustificare una eventuale guerra contro di lui. Quando Ottavia tornò a Roma, Ottaviano le propose di lasciare la casa di Antonio e di recarsi a vivere con lui, ma Ottavia rifiutò la proposta del fratello, rimanendo fedele al marito anche quando scoppiò la guerra tra Antonio e Ottaviano.Il matrimonio tra Ottavia e Antonio finì nel 32 a.C., quando Antonio inviò alla moglie una lettera di divorzio.Dopo la morte di Antonio, Ottavia continuò ad avere cura dei suoi figli, sia quelli avuti da Fulvia (Iullo Antonio, in quanto l'altro, Marco Antonio Antillo, era stato giustiziato da Ottaviano nel 31 a.C.), sia quelli avuti da Cleopatra (Alessandro Helios, Cleopatra Selene e Tolomeo Filadelfo).Il figlio di Ottavia e Marcello, Marco Claudio Marcello, fu adottato da Augusto come suo erede, ma morì prematuramente nel 23 a.C.: Ottavia gli dedicò la Biblioteca di Marcello, mentre Augusto fece edificare il Teatro di Marcello in suo onore. Secondo la testimonianza di Elio Donato, Virgilio declamò in presenza di Ottavia ed Augusto i versi del sesto libro dell'Eneide, in cui vi erano dei versi dedicati a Marcello: quando giunse al verso 884, «Tu sarai Marcello», Ottavia svenne; dopo essere stata rianimata con difficoltà , concesse al poeta diecimila sesterzi per ogni verso per il figlio.[1]Ottavia morì nell'11 a.C.; l'orazione funebre fu pronunciata da Augusto, mentre i suoi generi trasportarono il suo feretro alla sua tomba. Il Senato decretò che le venissero conferiti molteplici onori, ma la maggior parte di questi vennero declinati da Augusto.