Marco Levi profile picture

Marco Levi

The best person of the universe.And you don't care

About Me

Nasco Marco Levi a Milano nel 1980. Fin da piccolo cercavo di convincere i colleghi all'asilo della mia capacità di volare, e già allora non mi credeva nessuno. Rimasi per anni a lanciare sassi contro il cielo, sassi che ricadevano quasi sempre. Crescendo ho abbandonato il volo per il parco e l’adolescenza l’ho trascorsa tutta lì. Vestito come un indiano a tracolla una vecchia chitarra, vagavo tra alberi e persone, tra cannivendoli e ragazze, appollaiandomi poi sui rami, oppure ai bordi delle ridenti paludi sempionesche. Proponevo canzoni molto malinconiche. Cumuli molecolari di persone si creavano intorno a me, giovani che tenendosi per mano, seguivano le mie cantilene, si sorridevano, si baciavano e poi, come una minuscola migrazione, andavano a gemere dentro ai cespugli. Che mai facevano? Comunque io rimanevo solo con la cenere del falò acceso sotto le inesistenti stelle meneghine. Così improvvisamente ho raggiunto i vent’anni e ho trasferito il mio corpo nella placenta dei chiostri universitari della facoltà di Lettere moderne; nonostante il mio unico sogno rimanesse la musica. L’ansia di emergere con le mie filastrocche divenne intollerabile, non mi bastava più nauseare i passanti per i corridoi. Mi affidai a un produttore, che mi portò via quasi tutti i soldi rubati onestamente ai miei cari genitori (suddivisi in madre e padre). Lasciai la musica e mi laureai, furono mesi molto tristi. I sogni del volo e della musica si trasformarono in un vagare indistinto nella rete di internet, per notti e giorni a consumarmi gli occhi e il sangue, tra siti e siti, sporcaccioni e religiosi, blog curdi pagine di marketing, Moira Orfei, Gianfranco Funari, Valeria Marini. Pensai che il mio tempo era un tempo pagano, i nostri dei stavano nell’olimpo della televisione, il Grande Fratello una fabbrica di dei, alimentata dal disprezzo del pubblico. Dov’era la serenità del benessere in cui tuttora vivo? Antonella Elia, fammi la grazia, pregavo. Decisi di riprendere la musica, ma la necessità di trovare un lavoro fu il mio primo pensiero. Trovai un posto nel pubblico delle trasmissioni televisive, e quando la telecamera illuminata passava vicino alla mia faccia, facevo erotici sorrisi, cercando con le braccia di coprire i miei colleghi altrettanto sorridenti: eravamo come cani ambiziosi. Fu così che un giorno conobbi Amadeus, il noto presentatore e dissi al noto presentatore Amadeus: -Amadeus, noto presentatore, fammi presentare un po’ dei tuoi programmi, ti prego. -Caro noto sconosciuto, i miei programmi me li tengo stretti. Mi rispose. Questo accadeva solo pochi giorni fa, ed ora sono di nuovo solo e, con la mia chitarra, intrattengo un gruppo di topi balordi ai bordi di una pozzanghera e una felicità grave mi invade l’anima. Spero che la mia biografia non finisca così.

My Interests

Music:

Member Since: 12/8/2007
Band Members:
Influences: Gravi.
Sounds Like: Un pochino è simile a te.
Record Label: unsigned
Type of Label: None