Un uomo che ama la musica.Un uomo che suona il Basso Elettrico.Un uomo che ama la sua ragazza.Un uomo che si diletta col PC e di questo ne ha fatto un mestiere.Un uomo che suo malgrado legge poco,ma ama collezionare nel suo cervello un sacco di nozioni, per lo piu' inutili, ma a volte possono fare comodo.Un uomo, insomma.
Ma anche un bassista.
Suono dal 1996, anno in cui mi è stato proposto di occupare un posto vacante in un gruppo di amici, anno in cui ho accettato di percorrere la strada tutta in salita dell' essere bassista: il bassista non è fashion, suona sempre,si becca qualche apprezzamento positivo con cadenza ponteficotanasica se non fa numeri da circo e non suona il Giezz, non puo' fermarsi a bere una birra, non puo'ammiccare alle fanciulle (..Oddio, anche i bassisti a volte ammiccano),perchè è sempre concentrato su quello che fa, e come dice qualcuno, è quello che sembra sempre stanco e meno brillante. Cio' nonostante il bassista è un romantico, cerca di unire ritmo e armonia, crea un substrato ritmico e armonico a cui i chitarristi possono liberamente decidere se appoggiarsi oppure andare per la loro strada, puo' parlare il batterese con il batterista oppure escogitare nuovi metodi per liberarsi della mano sinistra dei tastieristi..La mia aspirazione come musicista ? quella di suonare sempre buona musica, cercando di non fossilizzarmi su un genere specifico e farcendo la mia parte al meglio che si puo'.
Suono il basso elettrico dal 1996, autodidatta, ho iniziato probabilmente in uno dei modi piu' classici: serviva uno che suonasse il basso. Ho iniziato quindi in una cover band di amici, suonavamo cover a 360 gradi..Ma veramente a 360 gradi, mica come le cover band di adesso! Suonare Basket Case dei Green Day e il pezzo dopo fare Un giorno di piogga dei MCR, come lo chiamate?
2 anni dopo divento bassista-cantante in una band (quartetto prima, power trio poi) tutto rock anni 70, i Mojo Miracle, band con cui suonero' fino al 2002.
Dopo un limbo di circa 6 mesi, riconquisto il posto in un gruppo: un gruppo acustico che mi permette di vedere il mio ruolo ancora da un' altra angolazione: senza la batteria come riferimento, con 2 chitarre acustiche in gioco, costretto all' essenzialità e alla pulizia d'esecuzione, questa esperienza mi arricchisce notevolmente.
L'incontro con gli Ottocento poi, mi ha consentito di misurarmi ancora con qualcosa di differente, una sfida alle mie capacità , ed è proprio quello che cerco.
Attualmente suono in queste band:
Ottocento,omaggio A Fabrizio De Andr?
TMcT, il Blues del generale