Natalia Lisi nasce a Roma nel 1982. Cresciuta per strada compie la sua boheme adolescenziale nelle bande di quartiere, senza protezioni né veli di Maia fra sé e la vita. Scrive da tempi immemorabili, per un’esigenza interna che ha poco di velleitario e molto di necessità : scrivere per me significa darsi al suono, fibra per fibra, finchè il suono non ci consuma. Studia letteratura e canto lirico: cerca il punto di fusione fra immagine e parola, come l’immagine annega nel suono per rigenerarsi diversa in questo fuoco catartico. Con la poesia non ci sono mezzi termini: “bisogna morire nettamente, perché qualcuno veda†(M.De Angelis) Nella vita si è sempre sentita la fenice che ricrea il suo corpo dalle ceneri. Appassionata di religioni comparate, traduce la Bibbia dall’ebraico e ne ricerca i precedenti nella mitologia mesopotamica; studia la tradizione magica, la demonologia babilonese, i culti legati all’antica Dea triforme. Atea è assolutamente contraria a qualsiasi feticcio che distolga dall’amore per i propri simili. Attualmente si sta laureando in letterature comparate con una tesi sull’opera di Milo De Angelis e si prepara per il biennio di canto lirico al conservatorio.
All'appello totale, all'appello / che conduce al sorriso, che conduce / e fa nostro ogni globulo, / manchi soltanto tu, arciera / bambina, tu puntaspilli, tu che parli/ al sangue, tu furtiva / e assetata / tu, filo di voce,/ canta il bel raggio/ sepolto nelle parole, la scapola,/ la pungitura, la fitta, gli antichi,/ numeri di telefono,/ oh tu fra coloro che attendono,/ che sono lì lì / che bevono l'acqua passata, il canto /del cigno, la chiara / sorte di questa domenica. [ Milo De Angelis, Tema dell'addio ]