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I Verbena, questo era il nome originario prima di scoprire che già apparteneva ad un gruppo americano e quindi cambiato in Verdena, nascono ad Albinio (un paesino nel bergamasco) nei primi anni ‘90 da un’idea dei fratelli Ferrari, Alberto (chitarra e voce) e Luca (batteria), ai tempi 13 e 9 anni. A completare il gruppo ci sono due ragazze. Cresciuti con il rock dei Led Zeppelin e Beatles, il punk dei Sex Pistols e Clash e, successivamente, con il grunge dei Nirvana e Melvins, cominciano con un loro repertorio, facendo un po’ di rockabilly ed eseguendo diverse cover. Nel 1997 il cerchio si chiude: Roberta Sammarelli, allora chitarrista delle Porno Nuns, un gruppo femminile punk locale, che assiste spesso alle prove del gruppo, posa la chitarra e si unisce a loro come bassista. Inizia la stesura di pezzi in italiano e in inglese. Partecipano ad un concorso studentesco nazionale a cui arrivano primi e quella vittoria gli permette di registrare il loro primo demo. Il primo demo-tape registrato vende pochissime copie, mentre il secondo, del luglio 1997, arriva alle 500 copie vendute, un ottimo risultato per un gruppo emergente. I Verdena iniziano a farsi conoscere suonando dal vivo, soprattutto nei dintorni di Bergamo, Brescia e Milano, tra pub, centri sociali e circoli ARCI. Numerose etichette indipendenti iniziano a farsi avanti ma i ragazzi, volendo mantenere la piena libertà artistica, si prendono tutto il tempo che serve loro per valutare le varie offerte e, nel settembre 1998, accettano la proposta della Black Out..Universal con la quale firmeranno un contratto pochi mesi dopo. Nello studio Emme di Firenze nel marzo 1999, con la produzione di Giorgio Canali (chitarrista di: Cccp, Csi e Pgr) iniziano le registrazioni del loro primo album che si concluderanno dopo circa un mese di lavorazione. “Verdena†venderà più di quarantamila copie e varrà alla band il “premio PIMâ€, organizzato da Repubblica, come miglior gruppo rivelazione, entrando in classifica tra i 50 album più venduti in Italia nel 1999. L’attività live dei Verdena si fa sempre più intensa, suonano come gruppo di supporto ai Marlene Kuntz e partecipano ad alcuni appuntamenti estivi fra i più importanti: a giugno aprono la seconda giornata del Gods of Metal e partecipano al Heineken Jammin' Festival, all’ Independent Day Festival e allo Jesolo Beach Bum Festival. “Valvonautaâ€, il primo singolo estratto da “Verdenaâ€, esce il 21 giugno 1999, supportato da un videoclip diretto da Francesco Fei, in rotazione su tutte le televisioni di settore. Il singolo contiene, oltre “Valvonautaâ€, “Dentro Sharon†anch’esso tratto dall’album e due inediti: “Bounne Novelle†e “Piumaâ€. Il 30 settembre 1999 “Verdena†è in vendita nei negozi e il 18 ottobre 1999 da Codroipo (Ud) parte il tour promozionale italiano che toccherà tutta la penisola. I Verdena vengono definiti da molti come “l’anima grunge del rock italianoâ€. L’album è molto diretto, con un’attitudine rock-grunge, improvvise aperture melodiche ed un tocco di psichedelica. Psichedelia che esploderà nell’album successivo. “Viba†è il secondo singolo estratto da “Verdenaâ€; al suo interno vi sono due brani inediti “Stenuo†e “Cretina†ed una cover dei Cream “Sunshine of Your Loveâ€. Nel febbraio 2000 pubblicano una versione in vinile del loro album “Verdena†includendo “Ormogenia†una nuova canzone cantata da Roberta. La band, in questo periodo, aggiunge al proprio suono un mellotron ed un piano rhoads. Pian piano nel pollaio dietro casa ribattezzato “Henhouse Studio†(pollaio, per l’appunto) e più tardi riadattato come studio di registrazione personale, prende forma il nuovo album. Il Next, lo studio di registrazione di Mauro Pagani (ex Pfm), diventa il luogo dove, dopo due mesi di registrazione, nasce “Solo un grande sasso†secondo album dei Verdena che vede Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours, in veste di produttore artistico. Dietro il mixer c’è Maurice Andiloro, che oltre ad essere il fonico delle Officine Meccaniche di Milano, è anche un collaboratore di vecchia data di Manuel Agnelli. La squadra è composta. L’album è anticipato dall’Ep “Spaceman†che esce il 15 giugno 2001. Il lavoro contiene due inediti, “Blue†e “Sipario†ed una cover dei 13th Floor Elevator “Reverberationâ€. “Solo un grande sasso†esce in vendita nei negozi il 7 settembre 2001; il titolo dell’album nasce da una citazione tratta dal film “La sottile linea rossaâ€: L’album è definito da Alberto con un solo aggettivo: “cosmicoâ€. Il disco appena uscito entra direttamente al sesto posto nella classifica F.I.M.I. ed ottiene recensioni entusiastiche. L’album è un’esplosione psichedelica, un disco difficile, intimo e diverso che necessita di molti ascolti per essere apprezzato appieno. Pezzi che vivono di crescendo, lunghi e troppo articolati per risultare radiofonici. Questo lavoro conferma pienamente le potenzialità , il talento e l’ispirazione dei Verdena e lascia spazio ad un ascolto più approfondito e, di conseguenza, ad un pubblico più maturo ed esigente. Il 26 ottobre 2001 da Trezzo d’Adda (MI) parte il “Solo un grande sasso Tour†che si conclude al Velvet di Rimini il 15 dicembre 2001. A gennaio 2002 i Verdena sono già pronti a ripartire per una seconda parte del tour che, per quasi un anno, li porterà a suonare per tutta l’Italia e li vedrà anche partecipare a due festival in Olanda. Questa tournée punta anche, con il contributo di Francesco Fei, sui giochi di luce e proiezioni d’immagini. Proprio durante questo tour nasce la collaborazione con il tastierista Fidel Figaroli. Anche per “Solo un grande sasso†viene pubblicata un’edizione in vinile che contiene l’inedito “Il tramonto degli stupidiâ€. Nel 2002 esce un Ep “Miami safari†che oltre al singolo stesso include 3 inediti “Solo un grande sasso part IIâ€, “Morbida†ed una cover dei Melvins “Creepy Smell†che tira fuori il lato più heavy del gruppo. Per i Verdena gli Ep sono una valvola di sfogo per tutti quei pezzi che non sono finiti su disco. Nel 2003 registrano tre cover assieme a Manuel Agnelli: due brani degli Stooges,â€Search & Destroy†e “TV Eye†ed uno dei Beatles, “Across the Universeâ€. Nel “Henhouse Studio†intanto prende forma il terzo album, che vedrà la band, nell’estate 2003, impegnata per quasi due mesi nelle registrazioni del disco la cui uscita verrà ritardata per via di una tendinite diagnosticata a Luca. Il gruppo si fermerà per circa due mesi. A riprova della crescente attenzione della band verso i dettagli e gli arrangiamenti, il tastierista Fidel diventa a tutti gli effetti il quarto componente dei Verdena. Rappresentare certi brani allo stesso modo, visto l’uso di mellotron e synth, non sarebbe stato facile come non sarebbe stato altrettanto facile trascinarsi dietro tutta l’attrezzatura; ciò porta alla decisione di campionare quel tipo di suoni su tastiera. Il 9 gennaio, ad anticipare l’uscita del album, sarà un Ep “Luna Ep†caratterizzato oltre che dal singolo “Lunaâ€, da una cover di Neil Young “Harvest†e da tre inediti: la bellissima “Le tue ossa nell’altitudineâ€, “Apice†e "Omashee†inconsueta filastrocca interpretata da Luca. Interamente prodotto, arrangiato e inciso dagli stessi Verdena, l’album “Il suicidio dei Samurai†esce il 30 gennaio. Il titolo nasce da una compilation registrata su cassetta chiamata in questo modo da Luca tanti anni prima e che il batterista proponeva ogni volta che la band fosse alla ricerca di un titolo. Usato come titolo provvisorio, una volta completato l’album i Verdena vi si affezioneranno e decideranno di tenerlo. “Il Suicidio dei Samurai†è un album assolutamente viscerale, diretto, pesante, ruvido, isterico, struggente e malinconico, con nessuna tregua emozionale. “Elefante†non solo fino ad oggi è il pezzo più pesante e devastante dei Verdena ma addirittura uno dei pezzi più carichi e dirompenti del rock italiano. Un vero muro sonoro. Non si può, inoltre, non citare l’intensa e straziante “Glamodrama†più che un pezzo un vero crescendo emozionale. I sempre criptici testi di Alberto, a cui lui stesso non ha mai dato particolare peso (almeno a suo dire) se non quella di avere il suono giusto per completare la musicalità del pezzo, sono tra i migliori scritti da lui fino ad ora: sarcastici, rabbiosi, ansiosi, disillusi e malinconici. Questa volta l’aggettivo usato da Alberto per definire l’album è “rudeâ€. Parecchi assoli sono presenti nel disco, tra i quali uno dei migliori è sicuramente quello di “Lunaâ€. “Il suicidio dei samurai†rappresenta pienamente la forza autentica dei Verdena, un album in cui convivono tutte le caratteristiche della band. Come il precedente “Solo un grande sasso†il disco viene accolto entusiasticamente dalla critica. Un’opera che assume i contorni del capolavoro, che fa guadagnare ai Verdena la credibilità che meritano e che li fa entrare fra i migliori gruppi del panorama rock italiano. I Verdena, ai primi di febbraio, presso tre negozi della catena FNAC propongono un assaggio dal vivo dei pezzi del nuovo disco. Il 21 febbraio 2004 parte “Il Suicidio dei Samurai tour†che li vedrà impegnati per quasi tutto un anno e che si concluderà il 26 dicembre. Il 18 aprile 2005 “Il Suicidio dei Samurai†verrà pubblicato in Svizzera, il 12 settembre in Germania. I Verdena a questo punto partiranno per un tour promozionale in alcune città Tedesche e Svizzere. Ad ottobre esce “Elefante Ep†che, oltre al singolo stesso, contiene quattro pezzi inediti tra i quali un brano in inglese, “Perfect Dayâ€, “Mu†e l’intensa “Corteccia (nell’up-nea)â€; infine c’è “Passi da Gigante†in cui fanno la loro comparsa una tromba e una batteria elettronica. Questo Ep apre la strada alla futura direzione che i Verdena intraprenderanno. Nell’aprile 2006 “Il Suicidio dei Samurai†esce per l’etichetta francese “Barclay†e il 10 aprile viene distribuito nei negozi francesi (nella sua versione originale). I Verdena inoltre, il 13 luglio dello stesso anno partecipano anche all’ Arezzo Wave. Finito il tour europeo i Verdena tornano in studio di registrazione per dar vita al quarto album che questa volta non verrà anticipato da nessun ep ma da un tour italiano. “Requiem†esce il 16 marzo 2007 ancora una volta prodotto, registrato e mixato dagli stessi Verdena, eccetto le delicate ballate “Angie†e “Trovami un modo semplice per uscirne†che vantano la collaborazione con Mauro Pagani (ex Pfm.) registrate alle Officine Meccaniche di Milano. I Verdena, nel frattempo, tornano alla formazione originaria, Il tastierista Fidel per via dei troppi impegni che dava la vita on the road, esce dalla band, decisione pienamente rispettata dai Verdena stessi. Fidel ha comunque collaborato per due brani del disco (“Il Gulliver†e “Wasâ€) e la band non esclude, per qualche concerto, la sua eventuale presenza sul palco. Il titolo del disco “Requiem†nasce dalla voglia dei Verdena di usare una parola universale. La copertina, semplice ma molto oscura, è un ritratto ai tre del pittore Bergamasco Paolo Facchinetti, raffigurandone solo le teste; tra l’altro la scelta dei Verdena ricade su una fase ancora incompleta della lavorazione che li ha colpiti particolarmente. Anche questa volta i Verdena non sbagliano; “Requiem†è un album fondamentale, 15 pezzi tra cui cinque intermezzi per staccare dalla massa di suono prodotta dai tre che cercano come ogni volta di sperimentare cose nuove per non ripetersi. E’ un album maturo, dalle mille sfumature, sincero ed emozionante, poco accomodante e difficile da digerire subito, molto elaborato e pieno di splendidi passaggi. Alberto lo definisce un album “paesaggisticoâ€. I testi (mantenendo la solita cripticità ) risultano addirittura migliori rispetto a quelli del disco precedente. Il primo singolo dell’album, dall’andamento groovy e distorto, è “Muori Delayâ€. “Il Gulliver†è maestosa, 12 minuti di rara bellezza, sicuramente uno tra i pezzi più belli scritti dai Verdena, Non si può, poi, non nominare “Il caos striscianteâ€, mentre “Sotto prescrizione del Dott. Huxley†è la splendida suite psichedelica che chiude il disco. I Verdena partono per l’ormai solito e lungo tour. Il disco viene pubblicato in Germania, Austria, Svizzera, Francia e Spagna. Il 29 giugno 2007 esce “Caños Ep†che contiene oltre al singolo “Caños†quattro inediti, “Malagaâ€, “L’ora è buiaâ€, “Parabellumâ€, la mistica “Fluido†e una cover di Elvis Presley “His Latest Flame (Marie’s the Name)â€. In continua evoluzione artistica e in attesa della lavorazione del prossimo album, i Verdena sono attualmente in tour.
DISCOGRAFIA
ALBUM
Verdena (1999)
Solo un grande sasso (2001)
Il suicidio dei samurai (2004)
Requiem (2007)
EP
Valvonauta EP (1999)
Viba EP (2000)
Spaceman EP (2001)
Miami Safari EP (2002)
Luna EP (2004)
Elefante EP (2004)
Caños EP (2007)