CINASTIK

"IL CINASTIK" -Il Cinastik, è un compito difficile descriverlo, difficile come gonfiare un canotto con la bocca, come far star zitto un barbiere, come bere un montenegro e dire “che sapore vero”, il Cinastik una vineria che per fare le scale si prende la rincorsa dalla pedana, un luogo, per ragioni genetiche, adepto all’affondamento, è per questo che non ha un sito internet, non sa navigare. Il Cinastik una vineria dove i tre soci si sono saputi dividere equamente i compiti a seconda delle loro caratteristiche fisiche: il più giovane, quello bassetto e schizzato, che ogni tanto indossa la bombetta, cura il vino perché il cliente pensa botte piccola vino buono, quello con la pancia gonfia si occupa del cibo perché il cliente pensa pancia grossa quindi maggiore competenza nel cibo, quello corpulento e muscoloso sta alla cassa di modo che di fronte alla forza fisica il cliente si senta suggestionato e quindi meno propenso a chiedere sconti. Il Cinastik una vineria dove durante la serata si può rubare da bere agli amici, provarci con le donne degli altri, ordinare e far finta di non aver ordinato, poi però verso l’orario di chiusura si parla sempre di rispetto, un luogo che il circo a confronto è una pagliacciata, dove il vino nelle bottiglie è come il maiale non si butta via mai niente, una vineria che se ci fosse ancora Napoleone ed entrasse in particolari tarde serate del fine settimana, alzerebbe le mani e direbbe: ”riportatemi a Sant’Elena!”. Il Cinastik un locale in cui spesso ti ritrovi a tarda ora, completamente ubriaco, pochi soldi in tasca e chissà perché ti viene in mente il titolo del più famoso libro di Primo Levi “Se questo è un uomo”, una vineria dove le scale si fanno due alla volta così si consumano meno, dove la fortuna non è nemmeno dei principianti, un luogo dove si organizzano mercoledì di poesia che vengono chiamati mercoledì di coppa, ma sono dei mercoledì di coppa molto anomali in quanto si gioca sempre in casa, esiste solo l’andata e non ci sono arbitri ma solo arbitrio, un luogo signore e signori che oserei definire inversamente sismico nel senso che è l’unico posto dove le scosse di terremoto non provengo da sotto ma da sopra, una vineria che è come la cucina Scavolini “la più amata dagli italiani”, un posto che è come il brancamenta l’estate, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Signore e signori benvenuti tutti in questo fantastico posto che è il Cinastik, un luogo che amiamo, a cui vogliamo un bene folle, che ci ha fatto passare serate indimenticabili e che rimarrà sempre...nei nostri fegati.(Matteo Schifanoia.Perugia, Novembre 2003.)