mario ferrigno

Un mio carissimo amico (brother)nonchè grande musicista, ha detto:"music is God". Non esiste nessuna altra affermazione che possa giustificare meglio la mia grande passione per la musica. Nasco a Salerno in un Dicembre pieno di sorprese e gia a 13 anni comincio a strimpellare la chitarra da autodidatta. Ma mi sono subito reso conto che suonare da solo non mi bastava e pertanto, petulando con mio fratello, pianista gia allora introdotto nel campo dei "complessi", alla fine mi sono fatto inserire in uno dei tanti gruppi che allora si formavano. C'era però un piccolo problema: la presenza contemporanea di 4 chitarristi e nessun bassista. A quei tempi, amici miei, il basso era reputato uno strumento "punitivo" e pertanto toccava o al più scarso o al più piccolo. Fortunatamente io facevo parte della seconda categoria e quindi, animato da grande entusiasmo non ho esitato a togliere le prime due corde dalla mia Hoffner (cassa intera) facendola cosi diventare il mio primo basso. Ho continuato cosi, sempre da autodidatta, a studiare quello che allora era il rif più difficile (do;mi sol, mi sol do)sino a che un grande musicista, forse poco conosciuto, ma vi assicuro enorme: Marcello Ferrante (pianista) è voluto diventare il mio tutor facendomi ascoltare la musica che allora veniva definita di "esportazione" lasciandomi intendere che il basso stava diventando qualcosa che andava ben oltre le "punizioni". Grazie ancora Marcello! E da allora non ho mai smesso. Non sto qui a tediarvi con quelle che sono state le mie influenze musicali. Penso che siano comuni a tutti i bassisti che amano la buona muisica. Due ultime cose però ve le devo dire...Non ho mai fatto il musicista di professione...il mio lavoro, supportato dalla laurea in Farmacia che ho conseguito a quei tempi, si rivolge a tutt'altro settore. E quindi posso davvero dire che la mia carriera musicale che, nonostante tutto, mi ha regalato grandi soddisfazioni, è stata sempre e solo corroborata dalla passione. Altra cosa che mi rende orgoglioso e mi da la voglia di continuare ad esibirmi ancora con l'entusiasmo di sempre, è di avere il raro dono di possedere l'amicizia vera di Dario Deidda, non me ne vogliano gli altri, ma secondo me il più grande dei nostri tempi, e, mi auguro anche la sua stima, almeno come uomo. Smetto anche perchè quando si è costretti a paralare di se stessi si corre sempre il rischio di "imbrodarsi". Spero solo che la mia presenza in questo network mi dia la possibilità di conoscere tanti e nuovi amici musicisti e perchè no mi dia la possibilità anche di scambiare qualche nota insieme.