Ogni 13 luglio continua a nascere, in località diverse d’Italia e del mondo.
Nel 1989 è iniziata la sua storia con Genova. Il rapporto si è apparentemente interrotto nel 1998, anno del suo trasferimento a Milano, ma la relazione è continuata, clandestina.
Nel 2002, tornata da un viaggio in Patagonia, si chiede “Che ci faccio qui?â€. Continua a chiederselo fino a che nel maggio 2003 non si trasferisce a Bologna, dove attualmente abita.
Ha avuto diverse vite.
Nella prima, studiava al conservatorio.
Nella seconda, disegnava città .
Ora studia da essere umano.
Ha attraversato l’esistenza di diversi studi di architettura, in cui ha sempre assunto il ruolo di Colei che Decide quale Musica si ascolta.
Scrive.
Un fine settimana al mese si chiude in un monastero zen sulle colline di Parma, a cercare un po’ di saggezza. Non sempre la trova.
Dicono che aprirà un blog su MySpace.
Finchè non lo vedo, io non ci credo.
www.myspaceeditor.it www.myspaceeditor.it www.myspaceeditor.it
In Patagonia
La porte du désert
.. Avvertenze:Non vedo mai le cose uguali a se stesse.
Sono facilmente vittima di visioni trasfiguranti.
Vedo i draghi, le streghe e gli angeli.
Vedo le connessioni tra le persone come elastici colorati.
Vedo i luoghi come labirinti di vetri, materassi di piume o scatole di luce.
Vedo le giornate come discese di neve o montagne di sabbia, scale di ferro o pergolati di glicine.
Vedo il mare come occasione, il vento come un vestito, il freddo come una vendetta.
Se poi vi vado bene anche così…
Non smetteremo mai di esplorare
e alla fine di tutto il nostro andare
ritorneremo al nostro punto di partenza
per conoscerlo per la prima volta
[T.S. Eliot, I Quattro Quartetti]
Estate
Verso il mare
b
E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole e in un viavai frenetico.
Non sciuparla portandola in giro
in balia del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti
fino a farne una stucchevole estranea
[Costantinos Kavafis]Molti, molti anni fa un tale mi disse che negare i propri sogni equivale a vendere la propria anima.
Ero giovane allora e non sapevo che quelle parole avrebbero trovato un loro particolare posto ben dentro di me e che sarebbero rimaste mie per sempre, però ricordo di aver battuto le palpebre e aver scosso il capo annuendo come se quegli stessi movimenti mi spingessero ancor più dentro la verità .
Ero pieno di sogni.
[Hubert Selby Jr.]