How I made my profile:
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IMPROBABLE ENGLISH BIOGRAPHY
Born in Tuscany thirty years ago, i decreed from the earliest age a relationship of deep dependence on music, basing my musical training between the great italian songwriters invectives (Guccini, De Andrè De Gregori…), folk and protest songs and a visceral passion for the Beatles. Time obviously expanded my preferences, embracing classical music, reggae and rock. Meeting with the guitar began relatively late, at the age of 14 year. After many years closed in my room, playing and singing as a lone madman, where my only spectator, except for family, was the downstairs' housewif, two basic events it happened: the discovery of my Messiah, in art Jimi Hendrix, and later, during the university years, the meeting with my Mentor, Rolando Macrini, an artist at 360°: director, actor, painter, sculptor, skilled jazz guitarist and inventor of improbable but functional musical instruments. The One gave me the inspiration, the Other one helped me to find the courage to try and the stimulation is needed for a musical growth that obviously still continues today. Today my music live in a private dimension: I usually define as a "manufacturer of sounds", dedicated to play passionates and intimate improvisations, that i call "scherzetti", useful only to amuse my friends and whose has the desire or the goodness of listen it. I don't try to get positive criticism, nor attracts me the idea of popularity.
ITALIAN VERSION
Nato trent'anni fa in Toscana dalla fusione tra un ovulo autoctono ed uno spermatozoo di siciliana provenienza, stabilisco sin dalla più tenera età un rapporto di profonda dipendenza dalla musica, basando la mia formazione musicale tra le invettive dei grandi cantautori (Guccini, De Andrè, De Gregori…), i canti popolari e di protesta ed una viscerale passione per i Beatles, sotto l’impulso fornito da una madre canterina ed un padre abile arpeggiatore. Col crescere le mie preferenze si sono ovviamente ampliate, abbracciando la musica classica, il reggae ed il rock. L’incontro con la chitarra è avvenuto relativamente tardi – all’età di 14 anni – con le prime strimpellate tra amici, in gita ed ai falò, ma già in questa fase ancestrale ed approssimata, riuscivo a capire quanto quel meraviglioso strumento, seppur in mani ancor poco sapienti, riuscisse a ristorare la mia irrequietezza d’animo…dopo anni trascorsi chiuso nella mia stanza a suonare e cantare come un pazzo solitario, dove l’unico spettatore non pagante, fatta eccezione per i familiari, era l’inquilina del piano di sotto (peraltro sempre foriera di critiche positive…diceva che la accompagnavo dolcemente durante le faccende domestiche)…avvengono due fatti fondamentali, la scoperta del Messia, in arte Jimi Hendrix e più tardi, durante gli anni universitari, l’incontro con colui che ritengo il mio Mentore, al secolo Rolando Macrini, un artista a 360 °, teatrante, pittore, scultore ed abile chitarrista, nonché inventore di improbabili ma funzionali strumenti musicali. L’Uno mi ha fornito l’inspirazione, l’Altro il coraggio di provarci, stima in me stesso e lo stimolo necessario ad una crescita musicale che ovviamente continua ancora oggi. E poi fu il Blues…dopo aver ascoltato Red House, rimango folgorato dalle sonorità blues e i tre accordi in 12 battute divengono il mio unico metro musicale.
Oggi vivo la mia musica in una dimensione privata, lungi dal ritenermi un musicista, sono solito definirmi come un “fabbricatore di suoniâ€, dedito a dilettarsi in passionali improvvisazioni che chiamo “scherzetti musicaliâ€, utili solo al mio personale ludibrio ed eventualmente di chi ha la voglia o la bontà di ascoltarli…non cerco critiche positive, non ho velleità in tal senso nè mi attrae l’idea della popolarità .
"La gente piange se qualcuno muore, ma la persona morta non sta piangendo. Quando morirò voglio che la gente suoni la mia musica, perda il controllo e faccia tutto ciò che vuole" (J.Hendrix)
"Basta una serie di note. Il resto è improvvisazione" (J.Hendrix)
"Mi sento in colpa quando la gente dice che sono il migliore chitarrista al mondo. Non mi interessa essere bravo o no. Quello che importa è il feeling, averlo o non averlo. Se solo la gente guardasse le cose due volte e pensasse in termini di feeling. Il tuo nome non conta nulla, è il tuo talento, il tuo feeling che conta, devi sapere molto più della tecnica delle note, devi conoscere il suono e quel che c'è tra una nota e l'altra" (J.M.Hendrix)
"blues is easy to play but hard to feel" (J.Hendrix)
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