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About Me

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Arthur Rimbaud "CITTA"lo sono un effimero e non troppo malcontento cittadino di una metropoli creduta moderna, perché ogni gusto già noto fu escluso negli arredamenti e nell'esterno delle case, come pure nella pianta della città. Qui, non potreste trovare le tracce di alcun monumento di superstizione. La morale e la lingua sono ridotte alla loro espressione più semplice, finalmente! Questi milioni di persone che non hanno bisogno di conoscersi conducono tanto similmente l'educazione, il mestiere e la vecchiaia, che questo corso di vita dev'essere parecchie volte meno lungo di quanto una statistica folle accerta per i popoli del Continente. Così come dalla mia finestra vedo spettri nuovi ruzzolanti attraverso il denso ed eterno fumo di carbone - ombra nostra dei boschi, nostra notte d'estate! - Erinni nuove, davanti alla mia villetta, che è la mia patria e tutto il mio cuore poiché tutto qui somiglia a queste cose - la Morte senza lagrime, nostra attiva figlia e serva, un Amore disperato e un leggiadro Delitto piagnucolano nel fango della via. ************************************************************ ***********Sono una questione di neurochimica. Sono il sito emotivo che viene irritato. Chiusa rispetto alle cose, quando le cose assumono la forma comunicativa. Sono antimateria. SONO TEORIA****************************************************** *****************"HAVE YOU EVER" Hai mai provato ad ascoltare il profumo di una rosa gialla attraverso le luci di una nuova alba? Hai mai costeggiato una strada gremita di macchine, guardando solo in direzione dei campi coltivati? Hai mai vissuto più di due ore consecutive della tua esistenza, vivendo di soli dubbi celebrali? Hai mai perso mezz’ ora prima dello studio, trafficando coi tuoi oggetti da cancelleria? Hai mai lasciato il deserto alle spalle? Hai mai incrociato le gambe in un gradino d’ anfiteatro dimenticato dal cielo? Hai mai respirato un respiro di vento credendo fosse l’ ultimo? Hai mai mangiato fino a sentir scoppiare lo stomaco? Hai mai digiunato fino a costringere la coscienza ad allontanarsi? Hai mai fatto voto di smettere di fumare per poi allungare la tua mano verso l’ accendino? Hai mai aspettato che t’ arrivasse la spinta, la spinta ad andare avanti? Hai mai letto un libro credendo d’ essere il protagonista di quel libro? Hai mai acceso la luce perché avevi paura del buio? Hai mai conversato con la parte più tetra di te? Hai mai provato pietà per un animale morto sul ciglio d’ una strada? Hai mai pregato un pensiero non detto? Hai mai guardato di te allo specchio con un telecomando in mano fingendo d’ essere una star? Hai mai voluto essere veramente te stesso, per poi arrivare alla conclusione che forse te stesso non è ciò che vuoi veramente essere?Hai mai giocato a nascondino con il mondo?Dov è, dimmi dov è finita tutta l’arroganza che nascondi sotto tutto quello smalto bordeaux e confondi in quelle labbra disegnate e avvolte nel rosso perlaceo di un rossetto consumato e stanco di te. Dov’ è quella forza caratterizzata da un’ insana instabilità, la forza che ti colora d’ arcobaleno quando ad ogni tuo passo riesci a cogliere un particolare di mondo. Un filo d’ erba radioso di vita, una farfalla che sconvolge l’ aria, un altra macchina che non c’è più, un fiore appassito dallo smog denso di molte storie diverse......a che gradino collochiamo la nostra realizzazione? Oh Sole, sapessi che voglia d’ allungare la mano e navigare nel soffice d’ una nuvola, farmi altro da me assieme a lei. La nube è triste. Aspetta l’ aurora e qualche altra lacrima da versare su infiniti ombrelli aperti di persone al suo pianto chiuse. Preferiscono che il suo male scivoli loro affianco e non s’ addossano mai la colpa. E allora l’ ultimo unicorno toglie ai miscredenti la vista del suo uncino e seppellisce il terrore che in cuor suo serba dinnanzi al Toro rosso affrontando ogni rischio. Riesco a vederlo e come salice piangente ricorda purezza e misericordia, un senso di sacro che vìola lo sporco di chi dentro ha solo miseria. L’ ultimo unicorno si ferma a parlare con farfalle farfallone e dotte, insegue l’ amore liberando arpie e mantìcore, dimentica la loro natura limitata. L’ ultimo unicorno prosegue al galoppo. Incontra ogni notte.Per Lei"..arriverà mio caro compaesano e il cuor sfiorando afferrerà la mano, fra i molti tutti danzeran con Lei, d' un ballo gelido avrà gli occhi miei e i tuoi dischiusi in mezzo al mondo vano, lusingherà e ci spingerà lontano. E le preghiere al cielo professate saran le stelle ancora mai esplorate ed ogni essere a errabonda voce, s' inchinerà, distruggerà ogni croce e svestità squilibri e differenze, Lei grande amante delle cause perse. Che tu sia forte o meno non importa, che quel ch' è certo è che aprirà la porta delle speranze che avevam scordato.. e lì nessuno verrà abbandonato."Sulla libertà.Come carillon volteggio in aria e le parole corrono veloci tra le immancabili immobilità del mio essere, del mio stare al mondo, qui adesso e chissà se possibile spegnere per sempre la luce e dirvi addio. A volte mi chiedo cosa ci faccio qua, perché a queste mani piace così tanto creare parole in senso più o meno logico. Ma m’ accendo una sigaretta e l’ assaporo e sento scorrere nella mia pelle le emozioni, le passioni che mi prendono per mano. E inizio a non capir più niente, è un ballo che mi prende forte, stringe la gola, lo stomaco, che vuoto semi pieno e ancor vuoto morde le lacrime che sembrano avere così tante cose da dire. Non capisco più niente, a volte sembra un corpo che raccoglie pioggia, vento, luci, carezze e nel suo malessere trova ancora e sempre la forza per continuare ad essere ancora e sempre essere pensante. Ho un leggero mal di testa. Non è colpa della sigaretta, è una doccia bollente che m’ ha rapito in un silenzio di rabbie e incandescenze mie che nessuno mai potrà lavar via. Evasione. Esclusione, da tutto. E poi in fondo chissenefrega, sentirsi parte di questa giostra troppo costosa quando tutto quello che ho è poesia che mi stacca ogni etichetta, via il prezzo di ogni inadatta supposizione. Questi momenti di solitudine mi mandano fuori di testa e sembra difficile persino dar loro un’ approssimativa descrizione cartacea. Sentirsi ai margini di ogni probabile continente, obbligati a costruire rapporti con gente così ordinaria e priva di follia, desiderando per se stessi solo pane acqua amore e tranquillità e capire piano che così facendo è tutto molto più complesso e che poi complessità cos’ è..vorrei potert regalare i miei attimi di pazzia, gl’ istanti in cui c’è solo cuore e pensieri e pensieri tanti e voglia di urlare in viso al maestrale disprezzo con quest’ alito di droga e baci.

My Interests

IL MIO IMBARAZZO E' RACCHIUSO IN UNO SBADIGLIO.

I'd like to meet:

..trovarsi a scrivere.. tanto il tempo, che sembra essersi disciolto come filigrana bagnata, sotto i nostri sguardi di insaziabili pensatrici, tempo che non annulla il maledettismo di cui ingravide siam state, non sappiam bene quando. Cara zingara, cara amica, cara sorella, cara creatura che voli alto, sopra queste teste indefinite di esseri confusi... il flagello che dilata le nostre vene ci unisce e pare vestirci d' un unico abito crèmisi e porpora ora è il rosso che ci abbraccia e che accarezza le nostre datità corporee e le nostre datità ultime. Quale più del porpora color adesso in grado, dimmi, d' esprimere con colorazione fulminea la piaga violenta in cui continuiamo ad inciampare...? ..come volpi muoriamo in una trappola da noi fabbricata per poi continuare e continuare ancora a ripopolare i boschi. Ma il dito di Dio come raggio in mezzo a nubi penetra il nostro mantello di velluto brucia ogni sorta d' arnese che attanaglia l' involucro e il contenuto e libera ogni volta per sempre la presa mortifera di coscienza. La colpa del susseguirsi di vittime va ricercata in mezzo al dubbio. Il dubbio. Non credi forse anche tu che la colpa risieda nell' epicentro del dubbio? ..assale lo stomaco rinsecchisce la linfa vitale il sangue diviene più scuro e opacizzato, o sangue dimostrami che così non è, da indefinite sensazioni. Ci uccideranno amica mia i nostri grovigli di poesia che negli organi nostri risiedono urlando al cielo speranze e rabbia e ancora rabbia nostra perchè il mondo è più malato di noi. Amica mia. Non congiungere il viso al seno in una tetra espressione di sconfitta. Amica mia non esserne triste. Madre morte non verrà prima che l' ultima lacrima nostra, dei sorrisi di comprensione nostra nel guardarci nostro ridendo e ballando e scrivendo e lottando con l' ottemperanza che all' adattamento coi "molti" sembra non gratificare i nostri spiriti di ninfee, non volterà per mezzo di vento divino insieme profano sacro e condannato all' oblio eterno, l' ultima pagina di un libro ancora vergine.Inquietudine.Quando arrivi al limite non puoi far altro che varcarlo.. e andare oltre.L’ inquietudine, cari miei, è cosa che sopraggiunge come miele Affannata al suo arrivo e così dolce da far paura all’ Amore. Quando la si avverte non le si da peso, per paura che cresca ancor di più, alimentata da ulteriori certezze. Ma fatale si mostra all’ incontro e questa è la cosa che appare più annotabile. L’ incontro è del poeta con la sua pazzia, del musicista coi suoi infiniti echi. Riecheggia instabile tra le pareti delle emozioni. Un brivido sale, molle, avvolto dai pigmenti della pelle e Regina regna al suo regno come ragno stringe a sé il suo pegno, preda ardita appesa a un filo. Inquietudine sovrana, così diabolica così profana, eppure dono di pochi.Il sole stringe stanco il suo paesaggio. D’ amor nel mondo il volto d’ un miraggio. Spiavo io dal treno il lato statico del globo, colori quasi fossero sull’ orlo d’ uno strobo. Cipressi ulivi peschi ed ogni sorta di creato. Mi giro e sulla destra vedo un campo coltivato. La gru giallo gigante si erge in mezzo alla natura.. fiabesca immensa ed utile.. eppure così impura.

Music:

http://www.internetbookshop.it/disco/0028945471020/sergei-ra chmaninov-3/shine.html#TUTTO QUANTO IL CD.TESTO -FREQUENT FLYER - Would you help me pack my bags, I might be leaving I need some sweet assistance while i'm stealing Some of your time I hope that's fineAnd i've got photographs of all, you're all i'm needing Forgiveness if i left you all believing That i'm the one 'cause i feel like none And i need something to direct me to it'Cause i'm a frequent flyer, a notorious liar But i can't get close enough I never get close I can't get close enoughI would love to tell my story from the ending But the story's getting thin from heavy spending And i need my man, and i need a fence And i need someone to protect me from the wrenchI'm a frequent flyer, a notorious liar But i can't get close enough I never get close I can't get close enough to the endingI can't get close enough I can't get close enough To the sun I can't get close enoughI'm a frequent flyer, a notorious liar But i can't get close enough I never get close I can't get close enough... it seems

Movies:

A PARTIRE DAL 1895, IN AVANTI.

Television:

Spenta, GRAZIE.

Books:

REIFICAZIONE: processo che porta a trattare concetti astratti come se fossero cose concrete. Termine introdotto da K.Marx a proposito della società capitalistica. Di reificazione si parla anche a proposito di alcune esperienze schizofreniche dove le parole e i pensieri assumono lo spessore e la consistenza delle cose, modificando il comportamento del soggetto che resta IN UNO STATO DI DIPENDENZA PRIMITIVA DALLE PAROLE.Tutti i libri di Stefano Benni, in particolar modo "L' ultima lacrima".

Heroes:

..perchè nessuno si permetta di chiamarmi EROE. L' ho fatto per motivi solamente miei. Son troppo diverso dai vostri eroi, l' ho fatto per me. Non per voi. [Mercanti di Liquore]

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MONOLOGO

Che te lo dico a fare significa.... tu, stai parlando con qualcuno e gli fai "certo che Rachel Walsh è proprio un gran bel pezzo di figa che te lo dico a fare" , oppure se non sei d'accordo che una Li...
Posted by SKAccoMattO on Tue, 06 May 2008 04:36:00 PST

e se una notte di primavera uno scostumato lèmure zebrato

La devozione all' Amore è un condizionale che sbircia dalle socchiuse porte nelle mie pause gentili, le riflessioni. Pensavo . . e se nel 2050 mi ritrovassi d' animo fiera di appendere in cortile le ...
Posted by SKAccoMattO on Tue, 06 May 2008 05:15:00 PST

il Cavalier cortese

Il Cavalier cortese s' attagliò addosso in quel del suo Paese alacre e senza poi badare a spese d' un Armatura ingente a più riprese Marcata a venature di premura da chi vide nel solco che trascende u...
Posted by SKAccoMattO on Wed, 23 Apr 2008 11:45:00 PST

dalla finestra quel che vedo

Il finestrino di un treno, e fuori immagini e immagini e immagini, baionette veloci, velocissime. E alcuni passeggeri con cui volente o nolente condividerai quel tuo piccolo tempo di vita. La vita. Co...
Posted by SKAccoMattO on Sun, 20 Apr 2008 05:08:00 PST

sono stanca

Sto Vacillando Come un anfora greca crinata alle estremità Ciò che aspetta un vaso è la sua rottura Io non sono un vaso Io non aspetto Io non ho la consistenza d' un vaso...
Posted by SKAccoMattO on Fri, 18 Apr 2008 01:56:00 PST

ME --> se riesci a vedere il grigio che c'è...

Credere nel credo di Ballard, nella paura del vuoto, nella gioia di amare, nella follia delle stelle. Credere nell' oblio, nella morte, nella vedova che ospiti in casa. Credere nel silenzio. Nell' abi...
Posted by SKAccoMattO on Tue, 08 May 2007 02:39:00 PST