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Massimo

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About Me

MySpace Graphics MySpace Layouts MySpace BannersI've seen things you people wouldn't believe. Attack ships on fire off the shoulder of Orion. I watched c-beams ... glitter in the dark near Tanhauser Gate. All those ... moments will be lost ... in time, like tears ... in rain. Time ... to die....sono rimasto solo. La sete della passione. La maledizione del destino. L'infinito vagabondare del cuore. Desideri senza prospettive...Piccoli inebriamenti dei sensi. Piccole menzogne dette a me stesso...Il rimpianto per il tempo e per le cose perdute che brucia come il fuoco. L'inutile scorrere degli anni. I lunghi e vergognosi ozi della govinezza. L'indignazione per non aver prodotto nulla nella vita. Una stanza solo per me. Le notti da solo...La disperata lontananza dal mondo e dagli uomini...Le urla. Le grida che nessuno ode...Lo splendore delle apparenze...Il vuoto della nobiltà...Questo sono io!Neve di primaveraYUKIO MISHIMA..Lay your hands on the ocean Lay your hands on the sea You touch the heart with words Oooh you satisfy me You satisfy meAnd then you took in hand Pricked by poisoned pin Painted the world one color Oooh you drew me in You draw me inWe wont read the endEzra Pound

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...il Ribelle è deciso ad opporre resistenza, il suo intento è dare battaglia, sia pure disperata. Ribelle è dunque colui che ha un profondo, nativo rapporto con la libertà, il che si esprime oggi nell'intenzione di contrapporsi all'automatismo, e nel rifiuto di trarne la conseguenza etica, che è il fatalismo...Trattato del ribelleERNST JUNGER...non era più un giglio, ma un ricordo, un fantasma del giglio che era stato, una sorta di involucro reietto che giaceva inerte dopo che il giglio propriamente detto, fulgido, immortale, lo aveva abbandonato. Nondimeno sopravviveva un pallido profumo, a testimoniare ch'era stato un fiore, una creatura viva. Un tempo i raggi del sole lo avevano inebriato, ed ora conservava un suo blando tepore, simile a brace prossima ad estinguersi...Cavalli in fugaYUKIO MISHIMACold Play Videos | Music Video | Denver RelocationGET FAR Shining Star (Pornocult Remix) - Official Clip
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BASKETBALL POLITIK RUGBY SOCIOLOGYTaci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane. Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove su i pini scagliosi ed irti, piove su i mirti divini, su le ginestre fulgenti di fiori accolti, su i ginepri folti di coccole aulenti, piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri t'illuse, che oggi m'illude, o Ermione.Odi? La pioggia cade su la solitaria verdura con un crepitío che dura e varia nell'aria secondo le fronde più rade, men rade. Ascolta. Risponde al pianto il canto delle cicale che il pianto australe non impaura, nè il ciel cinerino. E il pino ha un suono, e il mirto altro suono, e il ginepro altro ancóra, stromenti diversi sotto innumerevoli dita. E immersi noi siam nello spirto silvestre, d'arborea vita viventi; e il tuo volto ebro è molle di pioggia come una foglia, e le tue chiome auliscono come le chiare ginestre, o creatura terrestre che hai nome Ermione.Ascolta, ascolta. L'accordo delle aeree cicale a poco a poco più sordo si fa sotto il pianto che cresce; ma un canto vi si mesce più roco che di laggiù sale, dall'umida ombra remota. Più sordo e più fioco s'allenta, si spegne. Sola una nota ancor trema, si spegne, risorge, trema, si spegne. Non s'ode voce del mare. Or s'ode su tutta la fronda crosciare l'argentea pioggia che monda, il croscio che varia secondo la fronda più folta, men folta. Ascolta. La figlia dell'aria è muta; ma la figlia del limo lontana, la rana, canta nell'ombra più fonda, chi sa dove, chi sa dove! E piove su le tue ciglia, Ermione.Piove su le tue ciglia nere sìche par tu pianga ma di piacere; non bianca ma quasi fatta virente, par da scorza tu esca. E tutta la vita è in noi fresca aulente, il cuor nel petto è come pesca intatta, tra le pàlpebre gli occhi son come polle tra l'erbe, i denti negli alvèoli con come mandorle acerbe. E andiam di fratta in fratta, or congiunti or disciolti (e il verde vigor rude ci allaccia i mallèoli c'intrica i ginocchi) chi sa dove, chi sa dove! E piove su i nostri vólti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri m'illuse, che oggi t'illude, o Ermione.Gabriele D'Annunzio Alcyone LA PIOGGIA NEL PINETO

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Groovy-Layouts.com...Pero si pudiera volver atrás trataría de tener solamente buenos momentos. Por si no lo saben, de eso está hecha la vida, sólo de momentos; no te pierdas el ahora... (J.L.Borges) ISTANTESIn ogni guerra, la questione di fondo non è tanto di vincere o di perdere, di vivere o di morire; ma di come si vince, di come si perde, di come si vive, di come si muore. Una guerra si può perdere, ma con dignità e lealtà. La resa ed il tradimento bollano per secoli un popolo davanti al mondo.Principe Junio Valerio Borghese

Music:

LUCIO BATTISTI PEARL JAM RICHARD WAGNER

Movies:

BLADE RUNNER FIGHT CLUB THE PASSION OF THE CHRIST TRAINSPOTTING BEFORE THE SUNSETCERA UNA VOLTA IN AMERICA CARLITOS WAY LE CONSEGUENZE DELL^AMORE DAS LEBEN DER ANDEREN

Television:

What thou lovest well remains, the rest is dross What thou lov'st well shall not be reft from thee What thou lov'st well is thy true heritage Whose world, or mine or theirs or is it of none? First came the seen, then thus the palpable Elysium, though it were in the halls of hell, What thou lovest well is thy true heritage What thou lov'st well shall not be reft from theeThe ant's a centaur in his dragon world. Pull down thy vanity, it is not man Made courage, or made order, or made grace, Pull down thy vanity, I say pull down. Learn of the green world what can be thy place In scaled invention of true artistry, Pull down thy vanity, Paquin pull down! The green casque has outdone your elegance."Master thyself, then others shall thee beare" Pull down thy vanity Thou art a beaten dog beneath the hail, A swollen magpie in a fitful sun, Half black half white Nor knowst'ou wing from tail Pull down thy vanity How mean thy hates Fostered in falsity, Pull down thy vanity, Rathe to destroy, niggard in charity, Pull down thy vanity, I say pull down.But to have done instead of not doing this is not vanity To have, with decency, knocked That a Blunt should open To have gathered from the air a live tradition or from a fine old eye the unconquered flame This is not vanity. Here error is all in the not done, all in the diffidence that faltered . . .VERY BETTER AS TV

Books:

PISAN CANTOS ASK THE DUST NARCISS UND GOLDMUND LA REBELLION DE LAS MASAS IL DESERTO DEI TARTARI SOLE E ACCIAIO SERGENTE NELLA NEVE

Heroes:

VALORE Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca. Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle. Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano. Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco. Considero valore tutte le ferite. Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordarsi di che. Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord, qual'è il nome del vento che sta asciugando il bucato. Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia. Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore. Molti di questi valori non ho conosciuto. Erri De Luca (da “Opera sull'acqua e altre poesie”, Einaudi, To, 2002)http://www.myspace.com/trevisokisskissEt quoniam in mediocribus personis et humilibus amicicie confederatio reperitur, de amicorum salutationibus aliquid annectamus, hoc modo: Amicus amico salutem et omne bonum. Vel sic: Salutem et sincere dilectionis affectum. Vel sic: Salutem in plenitudine gaudiorum. Vel sic: Salutem et prosperos ad uota successus. Vel sic: Salutem et quidquid Theseus Pirithoo. Vel sic: Salutem et quidquid suo Tydeus Polinici. Vel sic: Salutem in eternitatis gremio collocatam. Vel sic: Salutem et quam sibi desiderat sospitatem. Vel sic: Salutem et continue sospitatis augmentum. Vel sic: Salutem et quidquid melius est salute. Vel sic: Salutem et affectum consequi cum effectu. Vel: Salutem et quidquid diuersos in unum solet animos solidare, uel quicquid solet scissuram federis renodare. Vel sic: Salutem et quidquid uarias confibulat uoluntates.La speranza spezzata è la tua eredità. Fallimento di una vita di coraggio e di viltà. Troverai sul cammino fango e corruzione. E la voglia tu avrai di sdraiarti al suolo per guardare come in un film i colombi in volo. Ti faranno fumare per farti sognare che il futuro od "un messia" presto tutto cambierà. Ed avrai come vanto una nuova condanna ti diranno che il vento è il respiro di una donna per far sì che un lamento, uno solo, copra ogni tormento di un velo. Ma se tu rifiuterai di giocare all'attore forse un libro scriverai come libero autore. E tu forse parlerai di orizzonti più vasti dove uomini celesti portandoti dei figli ti diranno: "Scegli!" ben sapendo che ridendo tu tu a loro ti unirai...Lucio Battisti Anima Latina (1974) Gli Uomini CelestiLa fossa del leone è ancora realtà uscirne è impossibile per noi è uno slogan falsità Il nostro caro angelo si ciba di radici e poi lui dorme nei cespugli sotto gli alberi ma schiavo non sarà mai Gli specchi per le allodole inutilmente a terra balenano ormai come prostitute che nella notte vendono un gaio un cesto d'amore che amor non è mai Paura e alienazione e non quello che dici tu le rughe han troppi secoli oramai truccarle non si può più il nostro caro angelo è giovane lo sai le reti il volo aperto gli precludono ma non rinuncia mai cattedrali oscurano le bianche ali bianche non sembran più Ma le nostre aspirazioni il buio filtrano traccianti luminose gli additano il bluLucio Battisti Il Nostro Caro Angelo (1973) Il Nostro Caro AngeloE se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante cancella col coraggio quella supplica dagli occhi troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante e quasi sempre dietro la collina è il sole Ma perché tu non ti vuoi azzurra e lucente ma perché tu non vuoi spaziare con me volando contro la tradizione come un colombo intorno a un pallone frenato e con un colpo di becco bene aggiustato forato e lui giù giù giù e noi ancora ancor più su planando sopra boschi di braccia tese un sorriso che non ha né più un volto né più un'età e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini e più in alto e più in là se chiudi gli occhi un istante ora figli dell'immensità Se segui la mia mente se segui la mia mente abbandoni facilmente le antiche gelosie ma non ti accorgi che è solo la paura che inquina e uccide i sentimenti le anime non hanno sesso né sono mie Non non temere tu non sarai preda dei venti ma perché non mi dai la tua mano perché potremmo correre sulla collina e fra i ciliegi veder la mattina che giorno è E dando un calcio ad un sasso residuo d'inferno e farlo rotolar giù giù giù e noi ancora ancor più su planando sopra boschi di braccia tese un sorriso che non ha né più un volto né più un'età e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini e più in alto e più in là ora figli dell'immensitàLucio Battisti Il Nostro Caro Angelo (1973) La Collina Dei CiliegiNon ferirmi no, non farlo mai più. I baci tranquillizzanti mi buttano giù. Tu vuoi mostrare a tutti l'amore che c'è fra noi, una medaglia al valore che da sola ti dai. Adesso che hai una casa un uomo e una reputazione, padrona, padrona anche del tuo padrone. vorresti che ti seguissi nel goder con distinzione di tutti i frutti della vita quasi quasi compresi quelli colti da altre dita No non sei più tu E la memoria impertinente mi riporta là a una ragazza fra la gente smagliante di libertà. Le parolacce le risate le corse e poi tu mia se fossi un altro uomo direi: poesia. E quando con un salto tu sei piombata tra le braccia mie ti sei spogliata senza trovare né scuse né bugie e quando per scherzare dissi "Quanto vuoi?" Tu rispondesti seria "L'amor che puoi!". La disinvoltura che adesso tu hai ha come radici gli spiccioli miei. Le mura di un castello hai alzato intorno a noi e olio bollente sugli altri getti ormai scegliendo i nostri amici un computer diventi per l'occasione e chi hai scartato per te è un barbone mi offri la fedeltà su un piatto decorato di mille attenzioni come dire "hai comprato e ora godi le tue prigioni" Vola la mia mente a qualche anno fa a una esplosione dirompente di vitalità a quando per punir quel moralista dell'ultimo piano tu improvvisamente gli mostrasti il seno! E quando ancor piangendo per l'emozione tu cantando Fratelli d'Italia gridasti "io non ti lascio più!" e la violenza con la quale mi abbracciasti un giorno, un giorno quando non conoscevo questo rosa infernoLucio Battisti Il Nostro Caro Angelo (1973) Questo Inferno RosaInseguendo una libellula in un prato un giorno che avevo rotto col passato quando gia' credevo d'esserci riuscito son caduto una frase sciocca un volgare doppiosenso mi ha allarmato non e' come io la penso Ma il sentimento era gia' troppo denso e son restato Chissa' chissa' chi sei Chissa' che sarai chissa' che sara' di noi lo scopriremo solo vivendo Comunque adesso ho un po' paura ora che quest'avventura sta diventando una storia vera spero tanto tu sia sincera Un magazzino che contiene tante casse alcune nere alcune gialle alcune rosse dovendo scegliere e studiare le mie mosse sono all'impasse Mi sto accorgendo che son giunto dentro casa con la mia cassa ancora con il nastro rosa e non vorrei aver sbagliato la mia spesa o la mia sposa Chissa' chissa' chi sei Chissa' che sarai chissa' che sara' di noi lo scopriremo solo vivendo Comunque adesso ho un po' paura ora che quest'avventura sta diventando una storia vera spero tanto tu sia sinceraCANTO LXXIIPurché si cominci a ricordare la guerra di merda certi fatti risorgeranno. Nel principio, Dio, il grande esteta, dopo aver creato cielo e mondo, dopo il tramonto volcanico, dopo aver dipinto la roccia con licheni a modo nipponico, cacò il gra usuraio Satana-Gerione, prototipo dei padroni di Churchill. E mi viene ora a cantar in gergo rozzo (non a (h)antar 'oscano) ché dopo la sua morte mi venne Filippo Tomaso dicando: "Bè, sono morto, ma non voglio andare in Paradiso, voglio combattere ancora. Voglio il tuo corpo, con che potrei ancora combattere". Ed io risposi: "Già vecchio il mio corpo, Tomaso e poi, dove andrei? Ne ho bisogno io del corpo. Ma ti darò posto nel Canto, ti darò la parola, a te; ma se vuoi ancora combattere, va; piglia qualche giovinotto pigiate hualche ziovinozz' imbelle ed imbecille per fargli un po' di coraggio, per dargli un po' di cervello per dare all'Italia ancor' un eroe fra tanti; così puoi rinascere, così diventare pantera, così puoi conoscere la bi-nascita, e morir una seconda volta non morir viejo a letto, anzi morir a suon di battaglia per aver Paradiso. Purgatorio già hai fatto dopo il tradimento, nei giorni di Settembre Ventunesimo, nei giorni del crollo. Vai! Vai a farti di nuovo eroe. Lascia a me la parola. Lascia a me ch'io mi spieghi, ch'io faccia il canto della guerra eterna fra luce e fango. Addio, Marinetti! Tornaci a parlar quando ti sembra". "PRESENTE" e, dopo quel grido forte, mesto aggiunse: "In molto seguii vuota vanitade, spettacolo amai più che saggezza ne conobbi i savi antichi e mai non lessi parola di Confucio né di Mencio. Io cantai la guerra, tu hai voluta pace, orbi ambedue! Che all'interno io mancai, tu all'odierno". E parlava a me in parte solamente né al vicino una parte di se con se dialogava e non di se il centro; e da grigia la sua ombra si fè più grigia finché un altro tono della gamma uscì dalla diafana del cavo vuoto: "Vomon le nari spiriti di fiamma" Ed io: "Venisti tu Torquato Dazzi a ninna-nannarmi i versi che traducesti vent'anni or sono per svegliar Mussato? Tu con Marinetti fai il paio ambi in eccesso amaste, lui l'avvenire e tu il passato. Sovra-voler produce sovra-effetto purtroppo troppo, egli distrugger volle ed or vediamo le sue rovine più che nel suo voler". Ma il primo spirito impaziente come chi porta notizia urgente e non sopporta affare di minor urgenza riprese, ed io riconobbi la voce di Marinetti come sentita Lungotevere, in Piazza Adriana: "Vai! Vai! Da Macalè sul lembo estremo del gobi, bianco nella sabbia, un teschio CANTA e non par stanco, ma canta, canta: -Alamein! Alamein! Noi torneremo! N O I T O R N E R E M O !-" "Lo credo", diss'io, e mi pare che di codesta risposta ebbe pace. Ma l'altro spirito tornò al suo ritornello con: "poco minor d'un toro"... (che è verso dell'Eccerinus tradotto dal latino). Egli non pose fine al verso. Perché tutta l'aria tremò, e tutta l'ombra con sconquasso e come tuono che la pioggia ingombra saettava frasi senza senso. Finché con scrocchio come nello scafo sommerso quando il raggio lo trova che precorre forse la morte ed in ogni caso gran pena, udii in stridio crepitar': "Calunnia Guelfa, e sempre la loro arma fu la calunnia, ed è, e non da ieri. Furia la guerra antica in Romagna lo sterco sale sino a Bologna con stupro e fuoco, e dove il cavallo bagna son marocchini ed altra genia che nominar è vergogna, sì che il sepolto polvere s'affasca nel profondo, e muove, e spira, e, per cacciar lo straniero, agogna a tornar vivo. Di sporco vidi io parecchio ai miei tempi, la storia dà esempi a serie sporca di chi tradì città o una provincia ma quel mezzo feto tutta l'Italia vendé e l'Impero! Rimini arsa e Forlì distrutta, chi vedrà più il sepolcro di Gemisto che tanto savio fu, se pur fu greco? Giù son gli archi e combusti i muri del letto arcano della divina Ixotta..." "Ma chi sei?" clamai contra la furia della sua tempesta, "Sei tu Sigismundo?" Ma egli non m'ascoltòfuriando: "Più presto sarà monda la Sede da un Borgia che non da un Pacelli. Figlio d'usuraio fu Sisto e tutta la lor combutta di Pietro negator' degni seguaci, d'usura grassi e di ottimi contratti! Ch'or' vengon' a muggirVi che Farinacci ha mani rozze, perché è mangia foglia. Ha una mano rozza, ma l'altra ha dato così avendo onore cogli eroi, tanti ne sono: Tellera, Maletti, Miele, de Carolis e Lorenzini Guido Piacenza, Orsi e pedrieri fiol di banchiere fu Clemente, e nato d'usuraio il Decimo Leone..." "Chi sei?" clamai "Io son quell'Ezzelino che non credé che il mondo fu creato da un ebreo. Se d'altro scatto io fossi reo poco t'importa ora. Mi tradì chi il tuo amico ha tradotto cioè Mussato, che ha scritto ch'io son fiol d'Orco, e se tu credi a simile patocchia ogni carota può ben farti ciuco. Il bello Adonide morì d'un porco a far pianger' la Ciprigna bella. Se feci giocattolo della ragione direi che un toro da macello, o dal zoologo, vale un piccione; chi delle favole prende piacere e gioia dirà che l'animale non fa la religione. Un solo falso fa più al mondo boia che i miei scatti: tutti! Ragna, ragnaccia! Cavami quella belva dal suo buco se non è questa: Bestia umana ama la pastoia? Se mai l'imperatore quel dono fece, Bisanzio fu madre del trambusto, lo fece senza forma e contra legge, scindendo sé dal sé e dallo giusto; né Cesare se stesso mise in schegge, né Pietro pietra fu prima che Augusto tutta la virtù ebbe e funzione. Chi dà in legge è solo il possidente, e'l caso ghibellin ben seppe il fiorentino". E come onde che vengon da più di un trasmittente sentii allora le voci fuse e con frasi rotte e molti uccelli fecer' contrappunto nel mattino estivo, fra il cui cigolar in tono soave: "Placidia fui, sotto l'oro dormivo". Suonava come note di ben tesa corda. "Malinconia di donna e la dolcezza"... Ma io ebbi la pelle convulsa fra le mie spalle, e il mi polso preso in sì ferreo laccio che muover non potei né mano né spalla, e ad afferrare il polso io vidi un pugno e non vidi avambraccio che mi tenne come chiodo in muro; mi crede insulso chi non ha fatto la prova. E poi la voce che prima furiava, mi disse feroce, dico feroce, ma non ostile anzi era paterna quasi, come chi spiega in mezzo di battaglia che deve fare un giovin' poco esperto: "La voglia è antica, ma la mano è nuova. Bada! Bada a me, prima ch'io torni nella notte. Dove il teschio canta torneranno i fanti, torneranno le bandiere".