Myspace Layouts at Pimp-My-Profile.com / Going to the Fair
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The devil, God's thoughts, you and
Il carnefice fece un segno ai suoi due aiutanti, i quali balzarono dal patibolo e si impadronirono del condannato.
"Che accade?" domandò Franz al conte poichè, dato che tutti parlavano in dialetto romano, non riusciva a capire bene.
"Che accade?" disse il conte. "Non lo indovinate? Accade che quella creatura umana che sta per morire è diventata furiosa perchè il suo simile non muore con lei, e se si lasciasse fare lo sbranerebbe con le unghie e con i denti piuttosto di lasciarlo godere della vita di cui lei sarà privata. Oh, uomini uomini! Razza di coccodrilli, come disse Karl Moor," gridò il conte tendendo i pugni verso tutta quella folla "come vi conosco e come in ogni occasione vi rivelate ben degni di voi stessi!"
Infatti il condannato e i due aiutanti del carnefice si rotolavano nella polvere, e l'uomo gridava sempre:"Deve morire, voglio che muoia! Non hanno il diritto di uccidermi da solo!"
"Guardate, guardate," continuò il conte "guardate, perchè, parola mia, è una cosa curiosa: ecco un uomo che era rassegnato alla sua sorte, che camminava verso il patibolo, che andava a morire come un vile, è vero, ma pure andava a morire senza resistenza e senza recriminazione. Sapete cosa gli dava un pò di forza? Sapete cosa lo consolava? Sapete cosa gli faceva affrontare il supplizio con rassegnazione? Un altro che condivideva la sua angoscia, un altro che andava a morire come lui, un altro che andava a morire prima di lui! Conducete due montoni o due buoi al macello e a uno di questi fate intendere, se vi riesce, che il suo compagno non morirà : il montone belerà di gioia, il bue muggirà di piacere; ma l'uomo, l'uomo che Dio ha creato a sua somiglianza, l'uomo a cui Dio ha imposto come prima, unica, suprema legge l'amore del prossimo, l'uomo a cui Dio ha dato la parola per esprimere il pensiero, quale sarà il suo primo grido quando saprà che il suo compagno è salvo? Una bestemmia. Onore all'uomo, questo capolavoro della natura, questo re del creato!"
E il conte scoppiò a ridere, un riso terribile che fece capire che egli aveva orribilmente sofferto per poter arrivare a ridere in tal modo.
Intanto la lotta continuava, ed era qualcosa di tremendo a vedersi.Da 'Il Conte di Montecristo', ALEXANDRE DUMAS.
Che accadrebbe se, un giorno o una notte, un demone strisciasse furtivo nella più solitaria delle tue solitudini e ti dicesse:"Questa vita, come tu ora la vivi e l'hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione. L'eterna clessidra dell'esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello di polvere!". Non ti rovesceresti forse a terra, digrignando i denti e maledicendo il demone che così ti ha parlato? Oppure hai forse vissuto una volta un attimo immenso, in cui questa sarebbe stata la tua risposta:"Tu sei un Dio e mai intesi cosa più divina"?. Se quel pensiero ti prendesse in suo potere, a te, quale sei ora, farebbe subire una metamorfosi, e forse ti stritolerebbe; la domanda per qualsiasi cosa:"Vuoi tu questo ancora una volta e ancora innumerevoli volte?" graverebbe sul tuo agire come il pensiero più grande! Oppure, quanto dovresti amare te stesso e la vita, per non desiderare più alcun'altra cosa che questa ultima eterna sanzione, questo suggello?"Da 'L'eterno ritorno', NIETZSCHE.
Mi sembra di sentire la protesta dei filosofi: il male peggiore è proprio questo: essere vittima della follia e vacillare nell'ignoranza. No, questo significa semplicemente essere uomini. E stiamo parlando comunque di uomini nati, allevati, cresciuti come tutti e partecipi del comune destino. Non c'è nulla di male ad accettare la propria condizione naturale. In caso contrario, l'uomo dovrebbe commiserarsi perchè non sa volare come gli uccelli, camminare a quattro zampe come la maggior parte degli animali o difendersi con le corna come i tori. E allo stesso modo si dovrebbe compatire anche il cavallo di razza perchè non conosce la grammatica e non si nutre di torte e pasticcini, oppure il bue, incapace di fare esercizi di ginnastica. Se dunque il cavallo ignorante è felice, lo è anche il folle: entrambi vivono nella loro condizione naturale.
C'è qualche città che abbia applicato nel proprio governo le leggi dettate da Platone, Aristotele o Socrate? Che cosa ha spinto i Deci a sacrificarsi spontaneamente agli Dei inferi? Quale istinto ha trascinato Quinto Curzio nell'abisso? é stata la vanagloria, la sirena ammaliatrice che i saggi aborriscono! Proprio loro danno dei pazzi a coloro che per ottenere una carica si abbassano ad adulare il popolo, per acquistarne i favori con la corruzione e conquistarne gli applausi. Che cos'è più folle che gloriarsi delle acclamazioni popolari, farsi portare in trionfo davanti a tutti come i santi ed esibire la propria immagine colata nel bronzo sulla pubblica piazza? E ancora caricarsi di nomi e soprannomi, accogliere nella propria nullità onori riservati agli Dei e tributare fastose cerimonie ai tiranni più feroci fino ad innalzarli al regno degli Dei? Sono proprio pazzie belle e buone e per riderne un solo Democrito non basterebbe. Chi può negarlo? Eppure proprio da tanta insania sono state generate le gesta eroiche che i poeti e gli oratori hanno esaltato. La pazzia costruisce città , imperi, istituzioni ecclesiastiche, religioni, assemblee consultive e legislative: l'intera vita umana è solo un gioco, il semplice gioco della Follia.Da 'Elogio della Follia', ERASMO DA ROTTERDAM.