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ruben coco

questa e' la storia della mia vita...BUON VIAGGIO

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Nasco musicalmente nel 1992 esibendomi , come ospite (data la mia eta’ non potevo partecipare in veste di concorrente) al :” Festival della canzone che fu “di Collarmele (Aq)…anche se secondo la mia versione partecipai ad uno squallido festival di paese durante il quale l’unico pensiero che scorreva tra le membra del pubblico fu : “ ma chi e’ quel bambino grassoccio sul nostro palco?” Comunque sia ero piccolo e si sa da piccoli ogni cosa assume una forma grandiosa. Quel giorno , secondo la mia piccola testolina fu il giorno del mio debutto tra i grandi della musica mondiale. Dopo infinite delusioni amorose consumatesi tra i banchi di scuola capì che l’unico modo per non essere preso a schiaffi sul cuore dalle ragazze e in faccia da tutti gli altri era fare l’unica cosa di cui ero capace…ed anche l’unico mio sogno : CANTARE …(anche quello del benzinaio sarebbe stato un bel progetto , sicuramente condiviso da una miriade di sognatori amanti profumo di benzina e quel portafoglio pieno di sogni)…Un particolare ringraziamento va a mia sorella , e’ stata lei a farmi conoscere quel gruppo fantastico che sconvolgera’ la mia vita musicale…capirai , quel periodo ascoltavo Marco Masini!!! …insomma un gruppo fuori dagli schemi con dei suoni fantastici una voce incredibile e dei vestiti magnifici. Signore e signori questi erano i QUEEN. Passai anni fantastici insieme a loro , le cuffie con i loro suoni dentro facevano ormai parte del mio corpo , sarebbe stato difficile dimenticarli… Qualcuno per un’ po’ riusci’ a distogliere il mio sguardo da quell’unico gruppo ficcandoci dentro i Led Zeppelin i Deep Purple e i fantastici Pink Floyd… Quel qualcuno era Francesco Di Cicco , mio fedele amico e strabiliante chitarrista che subi’ indubbiamente il fascino dei QUEEN…(indovinate chi glieli fece ascoltare?). Noi due ormai inseparabili , insieme a Giampaolo Serone e Mario Amanzi formammo un gruppo rock (tipo quei film degli anni 80) bastava solamente trovare il nome!!!!!! ??????????????????????????????quale sarebbe stato???????????????????????????????????????? Provammo in ogni modo a cavare qualche idea dalle nostre teste , quando , alla fine qualcuno disse….: “ ragazzi e se ci chiamassimo SEYMOUR JANE ?” cazzo che ideona ma come hai fatto? Niente ho aperto l’enciclopedia sulla prima pagina che mi e’ capitato questo nome , penso sia quello di una regina inglese regnante molti anni fa’ …MA V……..O …comunque sia il primo passo era stato fatto. Un ‘po’ di concerti da una parte , qualche storia d’amore spezzata dalle vacanze estive ed il gruppo inevitabilmente si sciolse. Ma qualcosa rimase nel cuore di tutti noi , la testimonianza che qualcosa era nato…LADY JANE si chiamava , una canzone che per un’po’ di tempo fu la colonna sonora della nostra vita , ma questo e’ passato ed e’ necessario andare avanti conservando il ricordo di qualcosa che e’ successo.“Facciamo un altro gruppo rock mi dissero , anzi metal , spingiamoci verso il regno oscuro del metallo”………………………………………..che ne pensavo? Perche’ no??? Riproviamo , in fin dei conti sono giovane , di cazzate posso farne a bizzeffe… La formazione cambio in parte , alle chitarre subentrarono Domenico D’Alessandro e Danilo Tiburzi , il primo capellone l’altro no (ah non ve lo avevo detto? …mi erano stranamente cresciuti i capelli…ero bruttissimo , ma fiero di portarli addosso come se fossero un segno di riconoscimento) , Mario Amanzi sempre dietro le pelli della sua batteria e Giampaolo Serone all’inseparabile tastiera , con la quale forse non ha avuto mai un bel rapporto ed infine io alla voce. La cosa divenne in parte piu’ seria anche se a dire la verita’ ogni gruppo che si rispetti ha perlomeno un bassista , beh noi non ce l’avevamo…ma vogliamo ricordarlo così al suo posto di combattimento sempre pronto (anche se non c’era). Molti piu’ concerti di prima dettarono la differenza con quell’ altro gruppo. Scuole , assemblee di istituto , feste di natale , ristoranti (immaginate la gente che voleva mangiare e doveva sorbirsi quei teneri sedicenni fare un casino della madonna , solo i piu’ nostalgici dei loro anni erano presi da quella nostra impresa a differenza degli altri che non vedevano l’ora che arrivasse il conto) comunque sia ogni occasione era buona per fare grandi concerti da una parte e sonore figure di merda dall’altra ( non so se a sedici anni vi e’ mai capitato di cimentarvi nel pezzo degli Europe : “ The final countdown” )…FU UN DISASTRO. In quel periodo erano principalmente due i gruppi metal che si contendevano il pubblico giovanile del nostro paese , noi e gli Headless. Gli Headless , con gia’ all’attivo la registrazione di una demo (che per noi era una cosa ancora impensabile) erano un’po’ la nostra montagna da scalare, il nostro obbiettivo da raggiungere. Era quasi impossibile che la nostra follia non sia stata artefice di una tacita lotta fra i nostri gruppi , tuttavia non se ne parlava mai… Mentre loro erano gia’ alle prese con delle nuove registrazioni noi ancora bazzicavamo tra le scuole e le feste di paese…ma non era un male tutto cio’ , secondo me ognuno ha l’obbligo di raggiungere il proprio obiettivo seguendo la propria strada. Sempre in questo periodo per il nostro gruppo le cose non andavano affatto bene , e questo c…o di bassista non si trovava , doveva essersi nascosto davvero bene. Come ogni cosa nasce , ogni cosa muore quindi non sto qui a dilungarmi per dirvi che il gruppo si sciolse ma in maniera pacifica. Punto di svolta di quel periodo un’po’ buio fu quando Walter Cianciusi , leader degli Headless mi chiese di diventare il nuovo cantante del suo gruppo relegandosi spontaneamente alle seconde voci. Per me fu un’emozione grandissima soprattutto quando mi dissero che la notizia sarebbe uscita su METAL SHOCK un giornale a tiratura nazionale fonte di informazione per tutti i metallari italiani A pensarci ancora adesso mi vengono i brividi , quante note e sospensioni in classe per aver anteposto al libro di storia “ METAL SHOCK” . Cominciammo subito a lavorare al materiale originale , tutto sembrava andasse alla perfezione quando i primi , piccoli e piu’ in la enormi ritardi di qualche componente del gruppo divennero insopportabili ci fu una riunione nella quale Walter espresse il suo disagio e prese la decisione di lasciare il gruppo per dedicarsi alle sue idee. Lo disse in modo così sereno e pacato simile ad un nonno che racconta la favola al nipotino che non restava altro che dire : “ Ok Walter se questa e’ la tua decisione noi non possiamo far altro che rispettarla” e fu così che se ne andò per la sua strada… Dopo un’po’ , vista la situazione , lasciai anche io il gruppo ed il sogno di cui era fatto prima all’improvviso sembro’ molto piu’ palbabile…addirittura non piu’ un sogno. Tagliati i capelli attraversai un periodo di transizione che mi aiuto a riflettere , pensavo che in fondo il mondo del metal non era fatto per me e tanto meno io per lui quindi ascoltai ogni tipo di musica e conobbi tante emozioni in principio sottovalutate. Feste , birre , canne , questo era il mio modo di esprimermi in quel periodo , ovunque andassi , in un modo o nell’altro , lasciavo il mio segno. Vista l’attuale propensione ad ogni tipo di sonorita’ fui subito contattato da un dj Avezzanese conosciuto con lo pseudonimo di Paul Jockey (al secolo Paolo De Angelis) che mi propose di cantare un pezzo dance dal titolo COME AND FLY registrato a suo nome ed interpretato da me…(preciso che il pezzo era registrato a suo nome ma in realtà fu scritto da uno scapestrato ragazzo chiamato Paolo Baiocchi che dopo il passaggio di questa bufera divenne mio amico e lo e’ tuttora) , andammo in studio e registrammo il tutto pronto per essere spedito presso la casa discografica che si stava occupando di questo progetto. La voce piaceva , tutto il resto per il momento non importava a nessuno. Si parte per Larciano (SI) , ricordo ancora , era un grigio giorno di pioggia , con il freddo che pungeva , noi due , accartocciati dentro una opel corsa eravamo pronti ad assaggiare tutto quello che la toscana aveva da offrirci. Fu un’esperienza fuori dal comune (anche perche’ non ero mai uscito dal mio paese ah ah ah) che mi introdusse nel mondo vero e proprio della musica. Mi sono trovato all’improvviso nella condizione di dover schivare contratti , clausole , formule di pagamento varie e tutto quello che ha a che fare con il business della musica dance. Alla fine firmai per un contratto che prevedeva l’incisione di tre singoli oppure la scadenza in due anni. Popoli di tutte le terre emerse , nel tempo che si impiega per effettuare una firma , ero diventato Ruben Coco del progetto MASTER MOOD …il tutto condito da una fiorentina mastodontica innaffiata con la velocita’ della luce da un meraviglioso Chianti…da questo si intende che non ho di certo pagato io… Con questo pseudonimo vide la luce il mio primo singolo COME AND FLY che riscosse un discreto successo , ovviamente tra le mie mura domestiche per la soddisfazione di mia madre, anche all’estero , e soprattutto in Francia ebbe la sua parte di gloria ( nelle classifiche di gradimento si intende) subissato dall’uscita di altri mille singoli di cantanti che avevano pensato di fare la mia stessa esperienza… Durante l’arco dei due anni videro il mercato altri due singoli BETTER FOR YOU sulla falsa riga della prima ed un altro brano FRIDAY NIGHT che , secondo me , non ha mai avuto il successo che meritava ( per maggiori informazioni potete ascoltare questi pezzi di storia dance sul sito www.gitanaweb.com ). Muore il progetto MASTER MOOD…Si volta pagina , qualche amico si fa risentire e dalle ceneri degli Headless nascono , dopo mille peripezie legate alla scelta del nome , i DIVINAMARGO’. Ruben Coco (voce) , Danilo Tiburzi (chitarra) , Dario Parente (chitarra) Nigel Carusi (basso) Mauro Boninfante ( tastiere) e ENRICO CIANCIUSI (batteria) Quello con i DIVINAMARGO’ e’ stato di sicuro il periodo piu’ bello della mia vita perche’ in quasi piena maturita’ musicale si era veramente capaci di fare tutto…quindi non piu’ montagne da scalare , solo qualche collina di tanto in tanto. Prove , concerti , ancora prove , ancora concerti era proprio una figata. Ci esibivamo dappertutto , celebri erano i concerti allo Shelter , locale volato in cielo avvolto tra le fiamme dove spesso i soldi che guadagnavamo servivano per pagare tutto l’alcool che avevamo ingurgitato. Motoraduni a go’go’( in realta’ solo uno ma volevo a tutti i costi utilizzare gogo’ ma non sapevo dove metterlo) e tante altre soddisfazioni. La scelta delle cover (perche’ ancora di cover si trattava) parti’ da ELVIS e giunse ai RADIOHEAD passando per i BEATLES i DEEP PURPLE i ROLLING STONES , YES , PEARL JAM e LED ZEPPELIN , gruppi che hanno fatto la storia del rock. Tra vari avvicendamenti in tutti i settori (se ne andava un bassista ne veniva un altro , andava via un tastierista ne veniva un altro) che non sto neanche a dirvi onde evitare il coma si delineo’ una volta per tutte l’ultima e rimpianta (in parte) formazione dei DIVINAMARGO’ Ruben Coco (voce) , Danilo Tiburzi (chitarra) , Dario Parente (chitarra) , Gabriele Taricone (basso) , Daniele Buttari (tastiere) con Enrico Cianciusi ed Antonio Marianella che si passavano la palla dietro la batteria (due pazzi come loro e’ impossibile rincontrare) distruggendo i nervi del gruppo nonche’ dell’intera comunita’ musicale mondiale. Basta con le cover adesso , siamo grandi vediamo che siamo capaci di fare!!!!!!!!!!!! Ognuno veniva in sala prove con le proprie idee , con le proprie soluzioni , con i propri sogni purtroppo a volte anche con i propri scazzi (me incluso ovviamente) e di conseguenza le parole non dette crearono un’atmosfera , di quelle da mettere in difficolta’ qualsiasi astronauta al rientro sulla terra. Ogni giorno che si passava in sala prove , sempre se si provava (visto che apocalittici ritardi minavano il fisico e la mente di tutti i presenti) , era uno strazio , la nostra scarsa propensione a comunicare nel giro di poco tempo ci trasformo’ in perfetti sconosciuti ognuno sopra’ di se sentiva un peso troppo grande…(forse ero io?) La responsabilita’ della mia posizione nei confronti del gruppo mi schiaccio’ come un verme. Le mie idee non erano apprezzate dal mio gruppo come volevo e speravo ed io dall’altra parte non riuscivo ad immedesimarmi nelle loro , vabbe’ aggiungiamoci pure che spesso i miei comportamenti molte volte non erano consoni ad un essere umano , qualcuno mi direbbe :” bastava parlare “ ma ammetto che in quel periodo parlare con me per convincermi a smussare un’po’ il mio carattere , non dico che fosse impossibile , ma sicuramente :ALTAMENTE IMPROBABILE. Fatto sta’ che dopo tre anni di onorata carriera lasciai il gruppo…ancora non ho capito bene come sia successo veramente , io mi ritenevo un membro intoccabile di questa formazione , in realta’ fui estromesso e questo riportarmi sulla terra mi fece solo che bene , riusci’ a capire che non sono solo le doti vocali di un cantante a fare di un cantante un artista completo, serve anche il rispetto per gli altri… Prese il mio posto dietro il microfono Patrizio De Luca grande mio amico per il quale nutro enorme rispetto…tutto il resto fatevelo dire da loro , i nomi li sapete il numero per motivi di privacy non posso darvelo… Cosa impossibile a credersi rincontro il mio eterno amico Francesco Di Cicco (gli amici sono fatti cosi’ non si smette mai di aspettarli ) lo andavo a trovare durante le sue serate. Ricordo molto bene che in quel periodo si esibiva da solo. Una sera , durante il mio peregrinaggio notturno che toccava ogni locale della mia citta’ mi imbattei in un microfono appoggiato su di un amplificatore…alzai lo sguardo e li c’era Francesco , mi stava aspettando e mi fece cenno di salire sul palco e cantare un pezzo insieme lui. Che ricordi ragazzi , quella sera guardai un film e i protagonisti eravamo noi due che con uno sguardo ci eravamo accorti che eravamo pronti per affrontare una nuova avventura….. Parlammo tutta la notte di tutto quello che c’era succeso in tutto quel fottuto tempo ed arrivammo alla conclusione di riprovare a suonare insieme…ma non in due serve qualcosa di nuovo , di eccitante , di frizzante , lontano da tutte quelle distorsioni che avevano fatto parte fino a quel momento della mia vita , volevo rilassarmi e soprattutto divertirmi senza pensare a niente di importantemente pesante. Ci siamo detti :” Facciamo un trio , pottrebbe essere questo quello che cerchiamo”. Io ho un cugino che canta e potrebbe andare bene per quello che vogliamo. OK! Gli dissi….fu cosi’ che Giuseppe Ippoliti entro come un fulmine durante un temporale (voi direte :” E’ normale un fulmine durante un temporale “ ed io vi rispondero’ :” Cazzo che fulmine E trio fu. Ruben coco (voce & light percussion) , Francesco Di Cicco (chitarra & voce) e Giuseppe Ippoliti (voce). Che gruppi di psico –lesi (cosi’ amo definirlo)… Abbiamo suonato veramente da tutte le parti e in tutte le condizioni fisiche e mentali possibili. Ovviamente ci sono stati momenti belli e momenti meno belli ma se dovessi rifare tutto da capo non ci penserei un attimo in piu’ a fuggire all’estero…ovviamente scherzo rifarei tutto dalla a alla z (addirittura l’h) se volete ascoltare i nostri pezzi consultate www.myspace.com/coloriprimari siamo disponibili per feste , cerimonie , addi al nubilato , manifestazioni , incontri di sesso , orgie , funerali e chi piu’ ne ha piu’ ne metta… Per quanto riguarda me io sono Ruben Coco e questa e’ la storia della mia vita BUON VIAGGIO

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Member Since: 3/29/2007
Influences: http://www.youtube.com/watch?v=X6eBBTXjfUM
Record Label: unsigned
Type of Label: Indie