La vita da lontano. Guardare l'orologio e scoprire che è (già ) tardi. Le facce della gente nei cinema quando in sala si riaccendono le luci. Il tempo in cui si era impazienti di tornare a casa per riascoltare quel disco. Trovare somiglianze inesistenti.Il riflesso del cielo sui tetti bagnati dalla pioggia. Nuvole che si staccano l'una dall'altra come zucchero filato dalla bacchetta. Le auto che, di notte, entrano nella mia stanza sotto forma di ombre sulla parete. La capiroska d'estate e il black russian d'inverno. Nebbia a banchi e Yo La Tengo. (In)seguire il rumore di un ruscello tra stradine strette e scalini sconnessi. Inciampare goffamente. Le lente risalite. I castelli in aria e quelli di sabbia. Il rovescio della medaglia. La parola giusta al posto giusto. Rincorrere discorsi sparsi dentro scatole cinesi. Il sapore delle prime sigarette. Una fotografia in movimento. Equilibri instabili e dinamici. Le impressioni sbagliate. Un uscio affollato e il suo scalino. Il collettivo "Purple Rain". Una giacca e una cravatta poco credibili. Una maglia a strisce e i posti in cui è stata. Le spremute d'arancia dell'Ikea. Una risata trattenuta e un'altra all'improvviso. Volti dal contorno sbiadito e passi che non lasciano impronte. La semplicità delle cose. Dieci dita che giocano a Tetris. Due cicatrici indossate con orgoglio e un'altra che nascondo. Un'espressione algebrica e le sue parentesi. Le bugie alle quali bisogna credere in due. Capitoli chiusi e libri riposti per sempre. Il rumore delle (mie) scarpe sul pavimento. Le esperienze che si accumulano e, assieme, formano una vita.(continua...)
Il minuto 2'32'' di Katy Song dei Red House Painters. L'armonica che sbuffa all'inizio di "The River" di Bruce Springsteen. I sogni di Bubsy Berkley sparsi tra le note dei Magnetic Fields e quelli in technicolor degli ..A Toys Orchestra. "Tutti i nostri peccati" esorcizzati dai Devastations. I panorami dietro le finestre chiuse dei Mojave 3. Le ceneri che bruciano ancora mentre Joseph Arthur le spande nell'aria. Le stelle della bandiera americana rimescolate secondo un ordine nuovo dai Wilco. I cavalli da Far-West ancorati al carosello triste di M. Ward. Il silenzio-assenso degli Epo. Il citofono che suona all'improvviso mentre Songs For Ulan canta "You must stay out". Le carezze degli Spain. I riverberi come pietre in uno stagno degli Yo La Tengo. I palloncini colorati dei Rain Parade che lentamente si librano nel cielo.(continua...)
Nanni Moretti (i sette movimenti della camera in "Ecce Bombo", il dibattito in "Sogni d'Oro", i labirinti mentali di "Bianca", la poetica autoreferenziale di "Caro Diario", l'autoreferenzialità senza poesia di "Aprile", Marca Budavari!, Marca Budavari! in "Palombella Rossa"). La nevrosi consapevole di Woody Allen. L'ossessione a fin di bene in "Goodbye Lenin". (continua...)
Dave Eggers "L'opera struggente di un formidabile genio", Tom Robbins "Coscine di pollo", Tom Robbins "Beati come rane su una foglia di ninfea",Raymond Carver "Da dove sto chiamando". David Forster Wallace "La scopa del sistema". Torsten Krol "Callisto" (continua...)