About Me
Marco Albani, chitarrista e compositore, nasce a Roma nel 1963. Si avvicina alla musica attraverso lo studio della batteria, delle percussioni, del pianoforte e successivamente della chitarra, che diverrà il suo principale strumento. Dopo un periodo di formazione classica rimane affascinato sia dalle sonorità mediterranee e sudamericane, assimilando il calore e l’energia d’autori come Sor, Tarrega e Villa-Lobos, sia dalle ricerche timbriche ed espressive di grandi chitarristi quali William Acherman, Alex De Grassi e John Mc Laughin.
Profonda è la curiosità per il jazz, dalla tradizione di Wes Montgomery e Joe Pass alla rivisitazione “contaminata†di un “colorista†quale Pat Metheny. Collabora con lo scrittore Lorenzo Bartoli alla stesura di diverse canzoni, interpretate da vocalist dell’area artistica romana; scrive sigle per programmi di emittenti televisive locali. Frequenta diversi stage di perfezionamento, tra i quali particolare influenza esercitano quelli con i chitarristi Ralph Towner, Armando Corsi e Giovanni Palombo, e con il bassista Michael Manring; di questi apprezza non solo le capacità tecniche ma, soprattutto, il potenziale evocativo delle composizioni e la ricerca costante di nuovi modi d’espressione.
Da qualche anno ha iniziato una collaborazione con la danzatrice Anna Cirigliano, direttrice della Compagnia Choros, finalizzata alla realizzazione delle coreografie di alcune sue composizioni tra le quali Agadir, presentata nel giugno 2001 al Teatro Vittoria di Roma, con successive repliche in diversi teatri italiani e spagnoli. Nel binomio musica-danza, nella capacità del corpo di esprimere attraverso il movimento l’incorporeità e l’immaterialità della musica, è da ricercare probabilmente la capacità della sua musica evocativa di immagini di sollecitare le emozioni e di stimolare la memoria.
Ricco di tali esperienze, intraprende un percorso compositivo e stilistico personale, dimostrandosi attratto da altre sonorità e ritmi, in una dimensione spazio-temporale senza confini. Da qui nasce l’approccio trasversale del suo primo progetto solista, Chronos, registrato presso il Delta Studio di Roma, in collaborazione con l’arrangiatore Claudio Bartolucci ed il suo gruppo di musicisti. Senza cadere nel virtuosismo, il linguaggio musicale coinvolge emotivamente l’ascoltatore; nei suoi brani (si pensi ad Agadir o Flamenco Para Ti) pone particolare attenzione alle linee melodiche ed al suono d’ambientazione, ricorrendo all’utilizzo di strumenti musicali atipici, come il charango, il bandoneon, il kamanja, per creare un “unicum armonicoâ€. Nonostante i frequenti riferimenti alle sonorità ed ai colori della tradizione araba, non si può parlare di una specifica influenza geografica: ad animare “Chronos†è l’idea di una musica globale, universale, contaminata.. che fa viaggiare attraverso il ritmo e la melodia.Marco Albani, guitarist and composer, was born in Rome in 1963. He approaches the music through the study of drums, percussion instruments, piano and guitar, which finally became his main instrument. After his classical studies, he became fascinated by Mediterranean and South American sounds and also absorbed the warmth and the energy of writers like Sor, Tarrega and Villa-Lobos; he is also particularly attracted by the tonal and expressive innovations of great acoustic guitarists like William Achermann, Alex De Grassi and John Mc Laughin.
His curiosity about jazz music runs deep, from the tradition of Wes Montgomery and Joe Pass, to that of a “painter†like Pat Metheny. Marco composes several songs in collaboration with the Italian writer Lorenzo Bartoli, performed by vocalists in the artistic area of Rome; he also writes dedicated tunes for local TV programs. In different stages of his work, guitarists like Ralph Towner, Armando Corsi, Giovanni Palombo as well as bass players like Michael Manring exerted a special influence; Marco appreciated not only their technical skills, but also the evocative potential of their compositions and their on-going research into alternative ways of expression.
In recent years Marco began an artistic collaboration with the dancer Anna Cirigliano, Director of Choros Dance Company, which led to the realization of some of his compositions for choreographies like Agadir, performed in June 2001 at the Victoria Theatre in Rome and then several times. It is in the link between music and dance, in the possibility for the human body to express through movement the incorporeal quality of music, that one can appreciate the capacity of his image-evoking music to recall emotions and stimulate memories.
Enriched by these experiences and attracted by other images and sounds, Marco follows a personal route through style and composition to a space-time dimension without boundaries. It is from this background of inter-disciplinary experiences that Marco‘s first musical project, Chronos, recorded at Delta Studio in Rome, assisted by the arranger Claudio Bartolucci and his staff of musicians. Without falling into virtuosity, his musical speech creates an emotional viewpoint for the listener. In order to create a “unicum armonicum†in his compositions (see Agadir or Flamenco Para Ti) Marco particularly concentrates on melodic lines and background sounds by using unusual instruments like charango, bandoneon and kamanja. Although one cannot detect a specific geographical influence in the various references to the sounds and colours of the Arabic tradition, Chronos is permeated by the idea of a global, ethno-world music.. which makes us travelling through the rhythm and melody.