Myspace Layouts - Myspace Editor - Image Hosting
pop-up emozionale tra una fashionista e una fashion singer
Pomeriggio di marzo. L’unico modo per farmi rilasciare, con mie tempistiche, un’intervista da Simona, la voce del trio musicale “SMOMAâ€, è quello di coinvolgerla in un momento di shopping; conoscendo la sua passione per i tessuti, perchè non farle scoprire un nuovo luogo dove se ne trovano veramente di ogni tipo? E centro l’obiettivo: fra sete, lane, broccati, velluti e pizzi nella più vasta palette di colori, questa “stilista della voce†mi racconta la sua storia trasversale fra moda e musica.
Conoscendoti ti definirei una “unconventional fashion singerâ€, e credo di non sbagliare…
Per fortuna ho lavorato per una signora che si chiama Alberta Ferretti, la sua passione, perseveranza e disciplina, unita a un serio lavoro d’equipe, le hanno portato grandi soddisfazioni. Se mi guardo indietro, le notti passate a preparare una collezione di moda, sono come quelle notti, e giornate intere, che trascorro ora a preparare un secondo CD e uno spettacolo live, direi: “Il diavolo veste Prada e l’assistente canta…â€.
Perché “SMOMA�
Il nome, o meglio il suono smoma, che poi abbiamo adottato per il gruppo, nasce per caso da un errore di trascrizione del mio nome da parte di un hotel di Francoforte.
Qual è il genere musicale “SMOMA�
Facciamo cover, o meglio, smontiamo canzoni famose e le reinterpretiamo a modo nostro; dal vivo, la voce, ora bianca, ora nera, si mescola al jazz della tromba di Andy G. e ai suoni di chitarra e del basso di Tobia, il resto dell’arrangiamento è costituito da una mescolanza di campioni electro-pop.
Qual è il risultato di tutto ciò?
Suoniamo da sette anni in Italia, Europa e Asia, portando in giro melodie conosciute ma vestite di nuovo; il nostro è come un certosino lavoro sartoriale potenziato da particolari e accessori. Siamo in tre, e la mancanza di altri musicisti ha fatto si che la necessità sia diventata una virtù; così è nato il nostro sound, un mix multiculturale, le nostre, che shakerate insieme, formano un cocktail di ritmi funky che si mescolano al jazz e ad atmosfere notturno-metropolitano. Dicono che facciamo “Glam Music†e che siamo eleganti, ma allo stesso tempo easy e divertenti: siamo a oggi un gruppo di nicchia che spero possa espandersi sempre di più.
Qual è il target del vostro pubblico?
Va dai trenta ai cinquantanni. Fortunatamente siamo chiamati a suonare in location stupende: party esclusivi, sfilate di moda, eventi legati alla presentazioni di gioielli e altro ancora...Dietro a questo sfavillio però c’è un duro lavoro affrontato con il sorriso, ed è la forte emozione che ne scaturisce a darci la motivazione quotidiana.
Torniamo al mondo fashion, possiamo parlare di trasversalità “SMOMAâ€moda, vero?
Senza ombra di dubbio, il nostro lavoro è molto simile a quello dello stilista che deve preparare una nuova collezione quando tutto è già stato proposto e visto. A questo punto entra in gioco la rilettura del passato grazie a una propria personale ricerca…non tutti si chiamano Cocò Chanel o Giorgio Armani, in grado di inventare la giacca da donna e di destrutturarla. La signora Alberta Ferretti mi diceva: “Simona, nel mondo non c’è spazio per tutti, occorre conquistarselo…â€. Ho fatto tesoro di questa frase e la vivo non con la bramosia di diventare qualcuno, ma con la possibilità concreta di poter fare sempre qualcosa che mi piaccia e che di conseguenza entusiasmi il nostro pubblico, emozionare chi ci ascolta, farlo stare bene e trasmettere che non è la moda a determinare uno stile, ma che è questo a determinare l’eleganza vista come libera espressione di una comunicazione personale.
Potresti definirti art director di te stessa?
Spesso i party ai quali ci invitano a suonare sono a tema, per questo motivo trascorro ore dentro a magazzini di tessuti, e rovistando un po’ qua, un po’ là , riesco a inventarmi capi unici che spesso le signore fra il pubblico vorrebbero acquistare; addirittura una sera un marito mi offrì, per l’abito che indossavo, una somma consistente in denaro perché la sua signora lo desiderava, non ho potuto venderglielo perché sarei rimasta in mutande. Posso assicurarti che in quel momento mi sono sentita veramente felice, avevo avuto la conferma che anche un abito anonimo, creato da me mixando armonia alla ricerca, vecchio al contemporaneo, poteva stimolare molto interesse.
… e stylist degli “SMOMA�
Mi occupo personalmente degli abiti di scena: la mia passione per i tessuti ha fatto si che ci dicano che siamo “belli da vedereâ€, non pensare però che il tutto sia studiato a tavolino, anzi, noi siamo “fuori modaâ€. Qualche tempo fa siamo stati contattati per un party dove però i ragazzi dovevano tassativamente indossare lo smoking: spiazzarono tutti presentandosi in eleganti frac sartoriali, uno avorio, uno nero. Per un lungo periodo tutti i clienti, viste le immagini di quel party, vollero questa mise.
Vi consideravo un gruppo trendy e vi definite “fuori modaâ€, per quale motivo?
Il nostro primo disco, registrato nel 2001, è uscito in tutto il mondo, tranne che in Italia, nel 2004 e apprezzato dal 2006 a oggi, ti sembra trendy tutto ciò? Viviamo in un paese dalle antiche radici, ci contraddistinguiamo in tutto il mondo per l’arte e la lirica, l’assurdità è che molti artisti italiani siano più apprezzati all’estero piuttosto che qui, ed è quello che succede anche a noi nel nostro piccolo.
Come consideri il rapporto delle nuove generazioni con lo scenario artistico contemporaneo?
Si parla molto di un mondo sempre più legato all’immagine; mi auguro veramente che i giovani del nostro tempo non si accontentino di sfogliare le riviste, ma si chiedano in realtà quanto lavoro ci sia dietro a una sfilata o a un evento artistico. Il nostro paese offre un panorama culturale e architettonico ricco di spunti sia per chi si occupa di musica sia di moda e design, occorrerebbe un pubblico fruitore più attento a tutto ciò.
Come vedi i nuovi concept musicali di tendenza?
Spero, in un futuro non utopico, che esistano sempre più spazi per dar voce a nuovi modi di incontrarsi che non siano solo la discoteca; dico questo perché vedo che in Italia non esiste altro modo che quello della disco per fare ascoltare musica, a meno che tu non sia una star e possa permetterti di fare un concerto a San Siro…Girando per la vie di Nizza, in ogni “buco di localeâ€, trovi bravi musicisti che per una sera, in modo un po’ retrò, fanno da colonna sonora alla cena e lì un uomo può corteggiare la propria donna davanti a un buon vino e poi invitarla a ballare…in Italia abbiamo il buon vino e tanti bravi artisti, ma dove sono questi “buchi di localiâ€?
.. ..
www.smoma.com
www.myspace.com/smomamusic
www.youtube.com
Elena Zambianchi
*********************************************************** SMOMA’S FRIENDS