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NESLI

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Band Website: nesli.it
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“Le verità nascoste”
Non sono nessuno e di nessuno sono l’erede…

Leggo queste parole su un periodico di settore: “Alla fine è anche giusto che non si vendano più dischi, se siamo alla ricerca di facili e improbabili scopiazzature, tanto da spingere bravi ragazzi un po’ fragili mentalmente a travestirsi da teppisti e cantare mondi lontani senza neppure conoscerli”. Si capisce - eccome se si capisce - che chi ha scritto queste cose sa poco o niente della scena hip hop italiana. Dire che i ragazzi italiani non possono fare autentico rap è un po’ come dire che il blues lo possono cantare solo gli schiavi nei campi di cotone. Inutile fare i disfattisti o, peggio, gli uccelli del malaugurio. Sarà poi vero che non puoi fare rap se non sei cresciuto nel Bronx? Sarà poi vero che è colpa di questi ragazzi se il mercato discografico sta cadendo a pezzi?

Nesli sembra essere la dimostrazione vivente che questa contraddizione non esiste: e che il pianeta è ormai un grande villaggio dove la comunicazione è così intensa, così veloce, che quello che accade a New York, a Los Angeles o ad Osaka appartiene a tutti, perché impiega un secondo a fare il giro del mondo…ed è come se succedesse all’angolo della nostra strada.

Certo, Francesco Tarducci (25 anni, da Senigallia), autore e produttore musicale, è un po’ come gli scrittori che hanno raccontato avventure esotiche senza essersi mai spostati da casa – ma è altrettanto vero che Nesli, come gli piace farsi chiamare, quello che canta l’ha vissuto davvero. E’ giovane, Francesco, ma ha già realizzato due album prima di “Le verità nascoste”; dischi autoprodotti, indipendenti. E poi ha prodotto “Mr Simpatia” per Fabri Fibra e ha collaborato anche a “Tradimento”. Con in testa l’hip hop del sud degli Stati Uniti e quello della West Coast, ma anche con la passione per il pop e il rock.

“Non sono nessuno e di nessuno sono l’erede” dice Nesli, ma si capisce subito che dietro all’apparente spacconeria dell’affermazione non c’è il nichilismo di altri rapper, e che il suo vero desiderio è quello di dare voce ai tanti ragazzi come lui. Ai tanti ragazzi che, magari, si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, come succede in “Un giorno qualunque”: una confessione – drammatica se ce n’è mai stata una - di un incidente, di un fatto di cronaca che all’improvviso diventa reale, sotto i nostri occhi, come se fosse accaduto proprio ad ognuno noi.

Altrove, in canzoni come “Ancora in piedi”, si percepisce che il mondo di Nesli è un mondo senza cattiveria, dove si sopravvive rovistando nella propria vita per scovare uno straccio di valore positivo, perché – come dice lui stesso - “fare musica è il divertimento più grande”; ricordandosi, però, di “non ascoltare chi ti dice di buttarti via”…

Senza buonismi, l’hip hop di Nesli ti fa credere nello spirito di questa musica, una musica che ti riscatta – allo stesso modo in cui la disciplina, la sofferenza, il sacrificio ti possono redimere dalla noia di vivere. Questa musica, sembra dirci Nesli, ti regala un sogno, e un gioco. Come il pugilato.

E come il pugilato non è un gioco da tutti – non è un gioco da signorine. E’ vita vissuta, vita sbagliata, anche, ma in cerca di riscatto e di redenzione. Nelle sue canzoni si respira l’ansia, il desiderio di essere veri, di comunicare, di uscire dai malintesi e dagli equivoci, dai muri che la famiglia e la scuola ti innalzano intorno. E non muore mai la speranza che lassù qualcuno ci ami, che ci tiri fuori dai guai, che ci aiuti ad esprimere i nostri sentimenti senza inutili pudori (“Tu con me”). “Le ho fatte tutte le cazzate della gioventù…sono Tarducci Francesco, reo confesso di una vita spesa a fare solo questo”. Francesco, viene voglia di dirgli, quello che stai facendo lo stai facendo proprio bene. Continua a giocare, continua a sognare.
Record Label: Universal Music
Type of Label: Major