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Se credete agli Angeli Custodi allora crederete a tutto quello che accade in questo libro, alla storia di Feha Gìbuss e del suo cane Sagace che affrontarono la battaglia contro le Forze delle Tenebre. Così è scritto nell’antico Libro della Profezia: uno solo è il prescelto, uno solo potrà salvare gli Uomini dall’oscuritÃ
Recensione tratta da Bookcrossing-italy:
Allora, ho appena finito di leggere questo libro; si tratta di un fantasy, ossia uno dei miei generi preferiti (almeno per il momento). Si tratta di una storia davvero intrigante, ben congegnata, e soprattutto con maggiore spessore rispetto ai tanti emuli di Potter, stile la Bambina della Sesta Luna et simila.
Si tratta, in sintesi, della storia del ragazzo Feha Gìbuss, un ragazzo che, per una volta tanto, non è maltrattato dai genitori ma ha i tipici problemini dei ragazzi della sua età . Un giorno ha un serio incidente a scuola e il giorno seguente rimane a casa. Andando a giocare in soffitta rinviene un libro misterioso, chiuso con un sigillo indistruttibile. Una notte piena di incubi fa un sogno stranissimo; attraverso quello scoprirà la chiave per decifrare una antica libra proibita degli Angeli. Da allora, insieme al suo amico inseparabile, il bassotto alato Sagace, capace di poteri incredibili, affronterà tetre avventure nella lotta contro i demoni.
Detto questo, il libro l'ho bevuto in un sorso, nel senso che si legge benissimo; a parte le prime sessanta-settanta pagine, con ritmo più compassato, in seguito la narrazione rimane sempre in tensione, frizzante, con continui colpi di scena e improvvisazioni.
Croce lo definirebbe un "perfetto libro di genere"; nel senso che chiarmanete è e rimane un fantasy, non è Dostoevskij, ma rispetto a tanti altri usciti in questo periodo m'è piaciuto molto perchè ha alcuni spunti positivi degni (per me, chiaro! ) di nota: il fatto che sia ambientato anche in Italia, quindi non sotto anglofantasy imperante; il fatto che compenetra il mondo reale con quello dell'Aldilà , e degli Angeli, in maniera ironica e iconograficamente curata, non da spiccia New Age; il fatto che non rinuncia all'ironia ma ha una sottile linea malinconica, che emerge nelle leggere inflessioni dialettali che ogni tanto affiorano; e poi per il fatto che al di là del semplice racconto fantasy fa riferimenti seri alle tragedie dell'uomo, come, ad esempio, la dimora di un demone nei pressi di Blewgrewus, a quanto pare amagramma di Wewelsburg, per chi ha conoscenze storiche, sede delle SS di Himler e del nazismo magico.
Insomma, m'è piaciuto parecchio e lo consiglio, sopratutto agli appassionati del genere.