Non so quando sia iniziato tutto questo. Non so quando internet abbia iniziato a sdoganare l' accesso alla cultura per poi triturarla e rivomitarla fuori in mano ad un nugolo sempre piu' nutrito di giovani tuttologhi che per la maggior parte sono la testimonianza dell' involuzione umana e per la minima, bè, non sono che dei maledetti rompicoglioni posizionati proprio tra me e la via del successo.
Intendo dire che cazzo, apri una qualsiasi commiuniti o blog e ti ritrovi davanti sempre la solita solfa. In inea di massima, una fazione che vuole solo ed unicamente infilarsi in piu' mutande possibili e non si cura della sostanza, e chi invece simula un piacevole interesse verso i massimi sistemi, il piu' delle volte solo per gratificare il proprio ego e, possibilmente, ottenere quello charme e quella sicurezza che evviva, ti permette in effetti di infilarti nelle mutande altrui, diciamocelo.
Sia ben chiaro, io non mi reputo migliore, anzi, collocandomi nel secondo gruppo, posso ammettere che forse siamo ben piu' patetici dei primi.
E piu' segaioli.
Ma vabbè, non è questo il punto.
Il punto è che oggi tutti, con in mano una digitale, sono "photographer".
Tutti, con una moleskine o una tastiera, sono "writers".
Tutti, strimpellando un' ukulele, possono anelare a scoparsi una groupie.
Non continuo l'elenco, ma ci siamo capiti.
E piu' si va avanti, piu' perdo la fiducia in quello che realmente credevo di saper fare, dire o pensare perchè mi accorgo che sempre piu' gente la vede come me, sempre piu' gente mi dà ragione, sempre piu' gente mi ruba le parole. E questo mi dà inevitabilmente fastidio.
Forse era meglio quando non sapevo di essere così simile a qualcun altro, e avevo l' illusione di essere non dico unica, ma rara. Oggi invece anche questo discorso, mi sembra eccessivamente trito e ritrito.
C'era un tempo in cui trovare un blog decente era come scovare il Santo Graal in una discarica, mentre oggi non dico sia piu' facile, ma è come se di Santi Graal nella monnezza ce ne fossero dieci, cento, mille.
E ti viene il dubbio, in effetti, che anche loro non siano altro che monnezza.
E, di conseguenza, pure tu.
Certo, meno puzzolente e sgradevole di altra, ma pur sempre monnezza.
(Defecatio d' artista, per dirla alla Manzoni).
