AmORESSIA_ (capitolo quarto)

RINNEGARMI NEL PESO DI QUESTA CARNE FRAGILE. NONOSTANTE, SUBIRE GRAVITA' COSMICA, DI PIANETI E GALASSIE IN LOTTA ESTREMA. DIMAGRIRE E CADERE, CEDERE NELL'ATTESA DI UN PASTO MIGLIORE, PERFETTO NELLA SUA VIVA ROSSEZZA. NUTRIMI DELL'UNIVERSALE PULVISCOLO, NON FRENARE LA MIA PERENNE CATASTROFE. BLISS. Muse - Bliss
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Aggiungi al mio pofilo | altri VideoCLICK ON IT AND WONDER! E’ lì che s’esige presenza labiale. Di baci non detti e abbracci mimati. Parole mancate, postuma poesia. Certi voti sacerdotali! Scopatemi l’anima, riempite questa mancanza ecclesiale, Che tutto trema! Che tutto sfoca in vista e sentire. Cara canta, mamma ancora. Sciocca nanna, mai funziona. Sei mia bimba ed io tua nonna. Malgrado vulva, m’adotto al padre che Satie non è. Leggero e triste, sarei musica in-fine.CAPPA. ------------------ Perché essendo l’Eros volevo occupare le tue stanze. Sì, è vero. Sono lontano da casa, ma le tue camere io le conosco, ne conosco anfratti e scricchiolii. Ci sono tende nascoste dove seppellire i tuoi calzini cari. Stasera li riempio io. Perché abbiamo letto pagine di poesie insieme, e ad alta voce abbiamo riso la stupidità. Stesi sul tuo copriletto etnico che comprammo insieme al negozietto della fine. Perché tu accendevi incensi ed io spegnevo un’altra sigaretta, candele. - Voglio mettere solo i miei cd. Perché criticavo le tue camicie e poi ridevo di te che andavi a cambiarti. Ricordi, abbiamo ascoltato le nostre lacrime al suono favorito di quella cantantessa che st-razio. Perché tu facevi ridere bambini ed io mi annoiavo alla tv. Perché abbiamo pisciato accanto, sul muro di facoltà. Noi ci siamo incontrati, ci siamo stati dentro. Perché non ti andavano i miei versi di morte leggera. Tutte queste cose le abbiamo mangiate, come le croste cucinate da tua zia, alla casa stagna. E’ successo solo una vita fa e già lo rimangi. Mangiarti sempre, fino allo sfinimento dei tuoi morsi arrossati. Ti arrabbiavi, ridevi e digrignavo baci. Ti annusavo le mani e scalciavi.ti amavo. - Beati gli smemorati, perché avranno la meglio sui loro errori. Rubavo le frasi e te le spacciavo per mie. Vorrei corteggiarti di nuovo e poi correggerti ancora.mi amavi. Non mi scordare anche se sono un pensiero che schifo. Away away away, quel giorno scappai senza guardarti in bocca, volevo piangere ma gli occhi ti dolevano troppo per essere mio. Oddio sto morendo un’altra volta, pensavo correvo, sto uccidendo un’altra volta, sto morendo un’altra vita. Non farmelo fare, dimmi che siamo perfetti e orrendi, dimmi che rideremo ancora all’idea di un cinese. - Come stavamo ieri! Ricordami quant’era bello il tuo sudore soffocato tra due guanciali. Non andarmene via. è la FINE.|HEYSATàN (AL MIO SOMA INVENTATO) ------------------------------------- pensare pensare pensare, pensare che sia tutto vuoto e passeggero o forse un desiderio di musica magari la stessa. Ricordare gli stessi tentativi d’errore e assolutamente cadere Come nella mia fossa che è la voglia, di volare afferrare venti passeggeri perché solo è primavera allora ti chiedo di inventarti una corte di dedicarla a squarcia voce e di morire insieme a me.oIDo.it (?y?) In quel sogno infinito che è la mia ricerca di te. Poi a volte sempre tutto s’arresta e provi piatto dove vorresti sentire che punte E mi chiedi cosa cazzo fai giochi a collezionare gli addii? Come gli adulti? E io che rispondo no perché è più romantico. Allora vaffanculo e non farti vedere più perché tu sei solo finto e atroce, profondamente brutto, così brutto che la tua maschera ti cade ai piedi e puzza anche, di marcio scabro folle progetto malato. Sei il male, tu che mi dici mi dispiace e dici che è vero che i sogni non esistono e che la vita non è fiction allora che cos’è solo gente folle che crede davvero di amarsi e tu no? Tu che sei diverso che non sai amare? Che non sai restare aspettare e cucinare per due, e pulire i piatti quando proprio non muori, cazzo perché non-esisti più, cazzo perché non ti voglio più, eppure ho sognato, ho creduto realmente di sognare che te, che mi baci, che mi abbracci, che vomito e tu mi reggi testa, cazzo quanto ho bevuto la notte, poi però mi passi, quasi quasi me ne accendo un altro di quei bei ragazzotti che incontro, tutti ricci e turgori, tutti ciglia e pensieri. Altro che me e te, ora ci vuole, guarda che belli loro due, sembrano veri, così ben vestiti, lui un po’ chic e l’altro più street…e allora ti arrendi che mtv è una merda e che ti ha fottuto il cervello e le voglie, e i sogni di carne che quei giorni fumavano in fiore. Altro che patine di petali, o profumi di Britney, cazzo è tutto finto non te ne accordi? La vita è lui è te, in cucina e puzza di fritto, il gelato forse stasera, domani fil(m)ettino, domani è un altro giorno, si però è bello! È un classico come la nostra grande storia d’amore, senza fine tu sorridi alla nostra schiena, ingrassata certo, striata lacerata dagli anni forse, ma nei letti sempre più grigi, quando è morto Costanzo, abbiamo brindato e riso tutta la sera come due scimmie felici, cazzo è stato bello, quasi quasi ti amo ancora. E nel frattempo avevo già perso lui che non diceva che resta. O convincermi quanto meno di volermi. E di detestarmi. Allora non ti rispondo.SEBASTIANE! SEBASTIANE! ------------------------- Leggimi: Su e giù. Come la mano che afferra il fallo e lo trascina nel porco del mio basso colon. E’ solo qui che conoscerai le mie perversioni NO-TOUCH. Guardami: Lecco e sbavo palmo di mano che non produce carezza, Ma suda nell’intimo ombroso della mia stanza PC. Qui, voglio adesso i tuoi occhi, dagli States alle Marche, a scivolarmi addosso, Un peccato che non ha colpa. Voglio che il tuo sguardo mi cali nei meandri rossi della mia solitudine avvampata. Qui si cercano solo padri bastardi, che non s’arresero ai miei sogni, Nascosti in copriletto TEDDY-BEAR. Per non essere invisibile offro la mia IMAGO CELESTE tra mouse e web-cam. Specchiami e riflettimi: nella mia parvenza lasciva. Mentre ti lecco lo schermo, tu, sputati in CAMERA. Fa dello sdegno il tuo primissimo piano e sorridi al mio culo da un milione di pixel spalancato. Ti sto imponendo una visione, delle più belle e oscene. Uno spettacolo unico, diabolico, che non ti farà venire. E non spargi che seme, sulla tua tastiera, perché è troppo grande lo stupore. Perché sto diventando trasparente, una resina viscida che quasi non scorgi, Se non nelle movenze, nei piegamenti di ginocchia inquiete, Angoli ottusi che chiedono d’essere riempiti. Per farmi vedere. Per non sparire nell’etere. Ti dico che sono vero, e che bevo dalla mia stessa fonte lattosa, se vuoi. Fa di me il tuo porno-video-game, Il tuo Cristo disponibile al corpo. Il tuo sacrificio cattolico, Quello che si perdona, perché distante. Perennemente elettrico. Chiamami Angelo-Puttana, ed io proverò per te quello che non sai osare. Se m’implori, mi masturbo dietro, con mie poesie accartocciate. Così da poter farti leggerne i versi, Tra le pieghe cutanee del mio retto ormai esterno. Dedicami 69 grani del tuo fottuto rosario, ed io ti darò il mio account: www.invisible.guy.me Non credermi sul serio. Non ci sarò nel tuo mondo tutto vero. Potresti scoprirmi frate o sorella in ritiro. E rossore a sostituire il vermiglio delle carni virtuali. Voglio solo farti schifo, E farmi vivo in questo reame viaggiante d’elettroni. -GET OFF THE INTERNET-URANO TROPPO URANO. ------------------------ Prima che l’alba ci guarisca dal piombo dei nostri cuori, Prima che qualcuno mi chieda Che cosa vedi? Usciamo da queste gabbie di luce e irrompiamo. Sembra muoversi quasi un pomo di gozzo, come a ingoiare strali di lacrime in fiume. “E’ la mia casa santa in un campo di neve sintetica” In una stanza, Drammi e bassi da scoprire soli. Vola il tetto dal Kansas e tornadi risucchiano affitti e mansarde. Trasloco e muoio ogni sei mesi di questa vita da camera. Tragici corni in suonare d‘angeli acuti, L’espresso lamento d’aurora in preghiere piegate alla mente. Sparire, sparire, in bianco latte di luce celeste, E sperare a mirarsi, solo in rosa beata, tra empirei vincenti di gironi post-mortem. Ancora amen urlerei, piangendo i singhiozzi occulti della mia vita in timore. Portami via da tutta questa morte oscura, o angelo di sparute ali, Recami il verbo in labbra di luce. Baciami. Rivela quel segreto progetto di pianeti mirabili, di ruote sacre che profeti videro e che mai saprò. Lasciami trattenere inerme un pezzo della tua mistica. Voglio morire per scoprirti, e dimenticare la fatica del mio volermi vivo.