La rotta mi ha preso più del cammino..navigare nella foschia del primo mattino è più sicuro che camminare sulla terra a mezzogiorno. I mari non si solcano, è presuntuoso credere che si possa lasciare traccia...le onde presto cancellano ogni scia...i mari ci insegnano e noi sul legno possiamo solo galleggiare..veleggiare fieri col vento in poppa, strambare, ammainare, approdare...tutto in superficie...la superficie è interfaccia e scendere sempre in profondità ci ha reso le vene molto dure..sicchè ora, l'equipaggio dei sensi è ubriaco e fuoribordo vomita questi pensieri amari come la bile...il gatto rincorre il topo nella cambusa della ragione...e il vento spinge forte in questa mattina..sbattutti, stravolti e stanchi adagiamo i corpi al sole, guardiamo curiosi le anime di vetro e il rum nei barriques ci ammicca nuove imprese.. metto la barra nel timone e vado a riposare.. quel po' che basta per rientrare un po'..il cibo e l'acqua scarseggiano così come le parole..e ci aspetta un tratto molto difficile..correnti calde e fredde si incontrano e partoriscono osceni gorghi...il vorticoso amplesso mi rapisce..e il cielo si diverte sotto baffosi cirri..inizio a sentire tua voce suadente, mentre il legno inizia a vorticare......il suono rotondo della felicità altrui mi segue mi confida sentimenti semplici e genuini. cola a picco il sofismo superbo di tutta la mia educazione. le parole fluiscono velcissime come un flusso di neutrini. e chi la pensa differentementemente andasse a fare i bucchini. il perbenismo del mio pensiero a volte è imbarazzante. e' come apprezzare in silenzio i più genuini e onesti ingradienti di una risata. compaiono prepotentemente adesso sotto il palato tutte quelle fini emozioni che forse ho sempre avuto difficoltà ad esprimere. teorizzatore della vita, terrorista per abitudine. la comodità della mia scrittura elettronica infastidisce il ritmo della mia vita. una macchina stupenda che ha saputo sfrecciare superando il senso comune e la comune abitudine di cercare il benessere. il salmone è stato solo graffiato dall'orso...non c'è metafora più bella di quella che non sai ancora fare. l'appena percettibile mi stupisce sistematicamente. dovrebbe essere prevedibile e il riflesso andare in automatico. portiere felino balzi in avanti. tocca ingoiare ancora amaro e portare indifferenza come fosse una seconda pelle. il giudizio ingiudicabile va in giudicato...sterminato pregiudizio ti accompagnerà fino all'ultimo respiro. porterai sempre addosso un po' del mio disprezzo per la tua falsità e la tua doppiezza. e solo chi lo è stato tanto può saper farlo. adesso il furore è una febbre adolescenziale...poi cresci.Le ombre dei ricordi premono insistenti sulla faccia..freddo alle tempie, si...ma posso ancora sentire il tuo calore sul viso..soffocarmi...si baciano quelle memorie...forse ridono ancora di noi e della nostra presunzione, delle corse, dei progetti...della illusione epica di un tempo a parte..pomeriggi dimenticati al sole, mentre correnti si affannavano per attraversarmidentro...isolato....isolante...Adesso uso dare forti scosse al presente, come lampi sulla pellicola...vado avanti indietro...miproiettosemprepiùreietto...
e adesso viene la parte più bella! uscire fuori dagli schemi per inseguire dei pensieri...era da tanto tanto tanto che non ci provavo ma devo dire che l'eterna rincorsa tra me ed i miei pensieri vale sempre la pena tirarla tutta, anche se sono un eterno wil coyote ma la scatola ACME per fortuna mi arriva sempre!ecco, vedo che mi libero inizio a liberarmi dagli atroci schemi sintattici che violentano i pensieri, li castigano, li bacchettano, li imprigionano...perchè esiste un linguaggio? perchè il pensiero non può essere pura energia? a cosa serve comunicare l'incomunicabile? rispondere all'ignoto...a cosa serve tutto questo? è solo il pensiero l'energia più immensa che anima il mondo...è il pensiero che mi fa vivere e del pensiero io vivo. L'umanità tutta si affanna per cercare di convogliare, reprimere, incanalare, distogliere, annebbiare, sottacere, irridere, svilire, offendere, contestualizzare, finalizzare, ottimizzare, FARE IL PENSIERO! ma...forse...io sono tra quelli che hanno avuto un serio dubbio in proposito. Io vivo in simbiosi dei miei circuiti neuronali che a loro volta vivono, si nutrono, amano come solo Dio può amare, muoiono.... je suis un fou!Ecco che ti ritrovi a rincorrere la semplicità che non hai mai posseduto. La stessa che da sempre hai invidiato. Quando da piccolo giocavi a vedere la vita. La passività ti ha sempre rapito nei silenzi da cinema che animavano lo scorrere dolcissimo del tempo, E adesso cosa raccogli? Cosa credi aver appreso da tanto osservare in silenzio? L’essere diventato un alieno che mentre scrive vede le parole storte perché è troppo abituato a leggere? Si…si…si…il tempo per te è una variabile troppo costante. Le oscillazioni disarmoniche della vita reale ti infastidiscono perché credi nell’incanto..e ci credi tanto che talvolta sai pure evocarlo, vecchio santo! Vivi molto poco forse per non disabituarti troppo all’idea del ritorno. E la tua energia cresce in un corpo troppo sano per giustificare il suo malessere. Hai amore solo per il pensiero perché agire ti stanca troppo in fretta. Per questo agisci come un guastatore. Interpreti il linguaggio, l’arte, la comunicazione…interpreti, rifletti, infondi di sacro il gesto più profano, beatificandoti per ogni tua futile impresa. Sei masochista perché hai il barbaro coraggio di metterti a confronto, accollandoti pesanti cartelli di scemo e di pazzo. E sei crudele perché sai che attirerai sempre e solo il bene e non sai mai bene cosa dare. Per questo ti rifugi in queste cose.. Adesso dormo perché, credimi, raccontarti è davvero noioso. Tutto il mondo è specchio…tutto intorno rifletti la nostra luce….rompere lo specchio in mille frantumi….soffrire…sentirsi persi nei mille frammenti…sedersi a terra e fermarsi a ricomporlo..guardare attraverso le crepe per vedere oltre il riflesso…