DEMIAN SAVINIO - PHOTOGRAPHER, VISUAL ARTIST
"The Museum of the Flesh Mannequins†is a series of exhibited bodies that metamorphose, or bodies that life has changed … either through personal choice, or by life itself.A Fire Eater, a tattooed man, an injured athlete who can no longer compete, a beautiful model who’s intelligent too, a pornstar; these are some of the key characters of the book: Changed from their original form, changed from what life has made them.There’s just one woman, in this book of men: a dancer who has chosen not to dance anymore -the archetype of the eternal feminine poet. The Etoile…THE WOMAN: there’s no need for a lot of them, just one, with her story. I’ve chosen to be unconventional: this woman is all women and yet none of them, she dances, she’s a passing image: elusive, ethereal but terrestrial.In the same way that I picture the Fire Eater with the fire, without searching for banal effects and amazing images - well, here the woman is poetry: her essence caught by the camera in her perfect pirouettes….There isn’t a lot to say really. I believe that the woman’s body was been exploited in all its possibilities in the course of the millennia: from the most pure art to the most extreme commercial exploitation, the image of the female body now repeats itself again and again, always using the same poses and ambience.Modesty… the taboo of masculine nakedness always charmed me, as well as the infinite possibilities that this body - still so unexplored and underexposed - can offer! They are two different fields, the man and the woman, but they’re not completely divided: both can be poetic, sensual, erotic, passive or active… but for me they’re only a shape, or a group of shapes…And the “shapeâ€- just think about the amazing changes and devastating deconstruction that I carried out on the pornostar’s pics, a body of meat and of sex, shown like a sex symbol only in the first photograph of the gallery, to be exposed in subsequent frames in minute detail… showing itself to be the same as all male bodies: made of hair, skin, wrinkles, inaccuracies that I’ve ruthlessly merged together… I’ve left aside almost all of the decorative concept in this work, moving towards a purer conceptual art .This book is a concept. The photo-galleries don’t have the same sense without the biographies.Many years ago (I was still at the academy of arts) I was also a set designer.It is thanks to the theatre that I discovered an artist who meant a lot to me: Andrea De Chirico, less famous then his brother Giorgio, but I think more talented: theatrical author, writer, musician and capable surrealist painter… a true artist.His paintings, that sensually merged animals with humans, charmed and stimulated me greatly.But the thing about him that charmed me the most was a story he wrote, penned like a piece of theatre: ‘La Nostra Anima’ (The Soul).This tale tells of a newly-wed couple on honeymoon in Salonika, Greece, who visit ‘The Museum of the Flesh Mannequins’, a place where for centuries, weird and wonderful creatures (part animal, part human) were exhibited to the public. Eminent onlookers (like Garibaldi!) left their names carved on the skin of these creatures (like children do on school benches with a knife, or on old monuments with aerosol sprays) ... There, they meet the living incarnation all human souls… The story illuminated me!I had already taken photographs of nudes... and decided to create my own ‘museum’.Aren’t these models just meat that I wanted to give a new meaning? Or did I ask them to represent a role? And the meat, in the photographs, is it still meat? Or human pantomime?
"Corpi che mutano, che la vita ha mutato.
mutati dai loro possessori... dalle loro anime.
Un mangiafuoco, Un ragazzo tatuato, un atleta che non puo' gareggiare, un modello bello ma non stupido; questi (tra tanti) i personaggi chiave del libro. Mutati dalle loro scelte, mutati dalle scelte che la vita ha fatto per loro.
Un unica donna, in un libro al maschile: una ballerina che ha scelto di non danzare.
L'archetipo dell'eterno poetico femminile.
La ballerina... LA DONNA: non ne servono tante, ne basta una, con la sua storia.
Ho scelto di non essere convenzionale: questa donna che è tutte e nessuna, e che danza, è una immagine indefinita, sfuggente, eterea ma terrena.
Come ho disegnato il mangiafuoco col fuoco, senza cercare banali effetti di spettacolarizzazione delle immagini, anche qui, la donna è poesia, è fatta della sua stessa essenza: la danza, colta mentre volteggia...In realtà non c'è molto da dire. Credo che la donna sia stata sfruttata in tutte le sue possibilità nel corso dei millenni: dall'arte più pura alla mercificazione più estrema, il suo corpo ormai si ripete stancamente nelle stesse pose e atmosfere.Il pudore… il TABU' che ha sempre avvolto la nudità maschile m'ha sempre affascinato, nonché le infinite possibilità che questo corpo - così ancora poco esplorato - può offrire! Sono due terreni diversi, l'uomo e la donna, ma affatto divisi: possono essere entrambi duri, poetici, sensuali, erotici, passivi o attivi… per me sono solo una forma, un'insieme di forme...Molti anni fa (facevo ancora l'accademia di belle arti) ero anche scenografo.
E' grazie al teatro che mi sono imbattuto nella figura di un artista che per me ha significato molto: Alberto Savinio; autore teatrale, di romanzi ed abile pittore surrealista, si puo' definire un vero talento.
Ma meno noto di suo fratello Giorgio De Chirico.
I suoi dipinti, con sensuali fusioni di animali ed esseri umani mi han stimolato molto.
Ma molto di piu' un suo romanzo, che sembra quasi una piece teatrale: LA NOSTRA ANIMA.
In questo romanzo si narra dell'incontro che una coppia fa in grecia con la "nostra anima"; questa coppia di sposini si reca a Salonicco, appositamente per visitare IL MUSEO DEI MANICHINI DI CARNE, luogo ove da secoli vengono esposte al
pubblico queste strane creature (in parte animali, in parte esseri umani) sulle quali anche illustri spettatori (tra cui Garibaldi!) han lasciato inciso il loro nome sulla pelle (come fan i ragazzi sui banchi di scuola o sui vecchi monumenti con le bombolette)... Mi ha illuminato!
Io facevo già foto di nudo... e decisi di creare il MIO MUSEO.
Questi modelli, non erano del resto una massa di carne a cui io cercavo di
dare un senso? a cui io chiedevo di rappresentare un ruolo?
E la carne, in foto, è sempre carne? O simulacro dell'umano?Chi siamo!? Santi o peccatori, Demoni o Dei!? Questo continuo, altalenante dubbio che mi "tormenta", è tutta la mia opera; io, invece, non sono altro che l'umano disordine che la segue."Demian Savinio