Jacula means a lot of differents things for me. I can relate "in the italian culture" that name to the first adult/erotic/vampire/horror comix ,born in the 1969 published by editrice Ediperiodici ( a sort of italian hard Vampirella).
Jacula was also an Italian progressive rock band formed by Antonio Bartoccetti at the and of the 60's toghether with the band "Antonius Rex". Their music is an experimentation of the occultist italian progressive rock that anticipate the doom sound of the Black Sabbath, but it is more than that.
Jacula is related also to a Jess Franco movie aka "Female Vampire" and I really love all the works of that director but specially the vampire movies.
I relate so that name to a kind of art that has never been completly understood when it first came up, but during the years has became a cult opera (for people like me).
I am not "Antonio Bartoccetti" or the blonde sexy vampire "Jacula" but just a fan of Art, erotic vampire movies, italian progressive music , surrealistic art, comix and more and more and more.
David / Jacula
Jacula is a Italian progressive rock band from the early 1970 decade, borned mainly from an experimentation of the occultist duette BARTOCCETI-NORTON, the organ performer Charles Tiring and the medium Franz Porthenzy. Their music is very innovative in the progressive background those years.
The discography is not very large because the band was just an experiment and had even been tagged by the former founder Antonio Bartoccetti (who had composed and performed with a lot of other combinations of musicians from the underground italian prog rock scene in 1970) as a "youth error", but the 2 discs that the group conceived through their life are very complete and fruitful: "In Cauda Semper Stat Venenum" (1969) which has a superposition of organ and other dark sound effects over "Tardo Pede In Magiam Versus" (1973) which features Doris Norton in vocals.
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Jacula a fumetti :
Il primo fumetto di questa categoria è Jacula, pubblicato dalla casa editrice Ediperiodici, poi Edifumetto, dal 1969 fino al 1982 per un totale di 327 albi.
La protagonista è una vampira bionda e dalle forme generose che fu vampirizzata in Transilvania nel 1835. Attraverso un rituale magico può vivere anche di giorno ed è accompagnata in giro per il mondo da un amante, Carlo Verdier, che la salva anche da situazioni pericolose. Nelle sue storie troviamo topos e motivi ricorrenti dei classici della letteratura dell’orrore, ci si imbatterà in tutto il repertorio della teratologia (Frankestein, l’uomo invisibile ecc.), si incontreranno i discendenti di personaggi famosi quali il pronipote del Marchese De Sade e quello di Jilles De Rais; anche il Diavolo farà la sua comparsa. I disegni non appaiono di qualità eccelsa, anche perché la casa editrice aveva bisogno di moltissime pagine; sebbene Jacula appartenga alla categoria pornografica, i lettori contemporanei possono rimanere delusi dalla scarsa dovizia di particolari masturbatòri, le scene piccanti ci sono, ma hanno poco a che vedere con ciò che propone l’editoria d’oggi: quando l’atto sessuale non è nascosto da qualcosa, si vede ben poco e si limita a poche tavole per albo.
I riferimenti alla letteratura sono discretamente curati, vista la categoria cui i fumetti appartengono, in particolare quando Jacula è testimone dei miti di Cthulhu attinti da Lovecraft. Sebbene le atmosfere siano cupe, le storie contengono anche momenti umoristici non solo legati al sesso.
Jacula in Film (Jesus Franco 1973) :
aka La comtesse noire aka female vampire è uno dei film più noti del regista spagnolo Jesús Franco.
Esso segna il punto d'arrivo di un lungo percorso che, a partire dai primi anni 60, portò Franco ad indagare il mondo dell'esoterismo nella chiave di un erotismo romantico. Gli elementi grotteschi, presenti in altri film, sono qui accantonati a vantaggio della dimensione puramente lirica, cui contribuiscono in misura decisiva l'ambientazione nei boschi incantati dell'isola di Madeira e la coinvolgente colonna sonora di Daniel J. White, con le sue reminiscenze chopiniane.
Il tema del vampirismo è trattato in modo originale, non tanto perché il vampiro è femmina (soluzione già adottata da Franco in Vampyros Lesbos e La fille de Dracula) quanto perché non è mosso da un impulso aggressivo e uccide suo malgrado, per amore e facendo l'amore.
Con La comtesse noire la diciannovenne Lina Romay debutta per la prima volta in un ruolo da protagonista. Nei panni di una muta, l'attrice catalana mostra tutto il suo talento: la sua interpretazione è calibrata, sottile e mai volgare, neppure nelle scene più spinte.
Distribuito in versioni differenti, con i titoli più disparati (il più noto, nella sua mancanza di fantasia, è Female Vampire), La comtesse noire si muove esattamente sulla linea di demarcazione tra cinema erotico e cinema hard. Una versione porno, drasticamente accorciata e con sequenze hard non girate da Franco, fu distribuita in Francia e in Germania. Nella versione più nota la protagonista uccide i suoi amanti senza versare una sola goccia di sangue, bensì praticando il sesso orale. Il simbolismo sfocia nel più puro surrealismo durante la scena chiave dell'incontro tra la Contessa Irina e il dottor Orloff (nome caro al regista, presente in vari film tra cui Gritos en la noche e El siniestro Dr. Orloff), dove assistiamo ad un dialogo - se così si può chiamarlo - tra una ragazza muta e un uomo cieco. Non meno surreale la scena dell'intervista, nella quale la vampira risponde con i gesti e gli sguardi, lasciando alla giornalista il compito di decifrarne il senso.
In Italia il film fu distribuito con titoli diversi e una colonna sonora a tratti esplicitamente horror che stride con la poesia delle immagini.
/David's Favorite
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