ITALIANO:La storia dei FOCKEWULF 190 inizia nel 1980, quando dal sodalizio artistico fra il cantante DARIO DELL'AERE, in arte David Swan, e il tastierista VICTOR LIFE, nascono i Diamond Dogs. Sul finire degli anni '70 David Swan presentava uno spettacolo di mimo, mutuato dai clichè glam di David Bowie, mentre Victor Life iniziava a sperimentare sonorità elettroniche sulle tematiche care ai teutonici Kraftwerk. Le influenze di questo primo progetto, che iniziò le session nell'ottobre del 1980, vertevano principalmente su dischi quali "Reproduction" degli Human League e "Metamatic" di John Foxx. Le prime esibizioni avvennero nel 1981 al "Taxi Club", locale di culto della Milano mitteleuropea nato sulle orme del londinese "Blitz" e della moda New Romantic, che vide i Visage e gli Ultravox come capiscuola. Con l'ausilio di altri musicisti, il duo diede vita a spettacoli live dalla forte impronta futurista e della mistica teatralità che ottennero un sorprendente successo. Nel 1982 entra nella band il chitarrista Stan After, e viene stampato il primo singolo autoprodotto, "No Sex": per l'occasione la band assume il nome di "Ice Eyes". Grazie a questo brano, che ebbe un discreto seguito nell'ambiente underground, il gruppo riesce ad ottenere un contratto discografico, che consente loro di far uscire con la sigla Fockewulf 190 ben due singoli di electrodance dal titolo BODY HEAT e GITANO grazie ai quali ottengono un ottimo riscontro a livello europeo, tedesco in particolare, con vendite complessive per 150.000 copie. Il tour che ne seguì, nell'estate del 1984, presentava dal vivo il primo album dei Fockewulf 190, che però non vide mai la luce a causa dei problemi personali che costrinsero Victor Life ad abbandonare temporaneamente il gruppo. Fu così che Dario dell'Aere fece uscire un singolo come solista dal titolo "Eagles in the night" che raccolse molti consensi in paricolar modo in Francia. Il mercato italiano non era fertile per accogliere la loro proposta musicale, così il progetto s'interruppe per riprendere nel 1988 con una reunion che porta alle stampe una cover degli Heaven 17 "The eight of the fighting", che tuttavia non ebbe il successo sperato. Nel 1990, i due membri fondatori si trasferiscono sulla riviera romagnola facendo uscire un paio di singoli techno sotto mentite spoglie, mentre il loro interesse si spostava verso la cultura esoterica e lo studio della mistica classica. Il decennio è dedicato quasi interamente allo studio delle tecniche cabalistiche insite nel Sepher Yetzirah, e ai contatti con diverse personalità del mondo dell'occulto; queste esperienze culturali danno lo spunto per diversi progetti quali la creazione del sito di DARIO DELL'AERE "Castel Del Monte il Tempio dell'Apocalisse", nonchè esperimenti sonori in diversi siti di culto. Victor Life, dal canto suo, si dedica alla sperimentazione elettronica intesa come applicazione delle frequenze sonore in relazione alla scienza dei numeri della santa Cabbalah. Questa esperienza lo porta a scrivere il romanzo esoterico "The golden last Metamorphosis", dove il personaggio protagonista "Victor" incontra in uno studio di registrazione, un entità bidimensionale di nome "Life" il quale dopo avergli raccontato la sua storia di iniziazione attraverso la magia del suono, gli lascerà in eredità il potere dell'electrum...... " Il senso della nostalgia per quella vita pulsante, di cose meravigliose ormai morte, lascia spazio ad una nuova e sottile attesa, per una metamorfosi definitiva" Sul finire degli anni '90, Life inzia una nuova collaborazione musicale con l'Arix Studio di Milano di proprietà dell'ingegnere del suono Arrigo Dubaz. Il ritorno d'interesse verso il synth pop ed una rinnovata ispirazione, lo convincono a produrre un nuovo progetto musicale ELECTRUM LUX, che vede ancora Dario David Swan alla voce, e Markus Moonlite, che già aveva collaborato in alcuni progetti precedenti, nella veste di paroliere. Il senso del progetto è dato dalla possibilità di proporre finalmente musica svincolata dalle logiche provinciali italiane che lo hanno tenuto fermo ai blocchi di partenza: una sorta di ritorno al futuro, una preghiera elettronica sospinta da una mente avvolta dal magico mondo delle evocazioni
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