About Me
GOD IS A DJ.Si diventa dj per hobby, magari a 20 anni. Raduni di amici e feste private le occasioni migliori per “testare†l’abilità dietro un giradischi. La passione per la musica che si sviluppa molto presto, quando ancora da pischelli si spendono tutti i soldi a disposizione, e anche di più, col sogno di girare i piatti nei club.
Cresco con l’elettronica, quella che arriva dallo space rock di matrice tedesca anni ’70, ma anche e soprattutto con l’.. new-wave e techno-pop che all’inizio degli eighties invade il vecchio continente.
I dischi di Kraftwerk, Cabaret Voltaire, Suicide, primi Human League, John Foxx e Fad Gadget diventano inseparabili compagni di viaggio: album, 45 giri e tanti tanti video clip, con la neonata Videomusic a tenere a battesimo le sue serate musicali, e una passione sempre viva a scorrergli nelle vene: i Depeche Mode.
L’acquisto di una consolle professionale e tutto l'equipaggiamento adatto per suonare nei club, arriva nei primi anni '90, incoraggiato da dischi seminali in cui per la prima volta il rock si sposa con la dance elettronica: la pietra miliare è "Screamadelica" dei Primal Scream (“Loadedâ€, remixata da Andy Weatherall, rappresenta uno dei momenti musicali più significativi del decennio), che dà il via alla celebre scena di Ma(d)chester, alla quale appartengono anche Stone Roses, Happy Mondays e Inspiral Carpets.
Ma la vera svolta arriva quando si afferma, partendo dalla Germania, un nuovo filone di elettronica minimale come diretta discendente della musica dei Kraftwerk: Tarwater, Oval, Mouse on Mars, Rechenzentrum, Boards of Canada, Broadcast, Barbara Morgenstern, To Rococo Rot, Matmos e Schneider TM rappresentano l’ideale proseguimento, alle soglie del 2000, della musica robot-pop creata dai maestri teutonici.
I miei dj-set contengono molti rimandi a questo genere che naviga nella scena underground, sottotraccia, permeando il dancefloor di suoni sintetici e freddi ma allo stesso tempo accattivanti.
“Vedere la gente ballare la tua musica è un’emozione incredibile, e non importa se sei davanti a pochi intimi o a migliaia di persone. L'intensità è la stessa. Dopo innumerevoli serate passate a mettere dischi, the fire still burnsâ€.
Ricordo volentieri le serate al Fabrik di Cagliari, club alternativo in stile industriale (www.fabrik.it), dove sono stato dj resident per 4 anni con selezioni electro che spaziavano dai primi anni ’70 all’elettronica minimale attuale.
Ho aperto i concerti di band storiche come Kirlian Camera, Krisma e artisti poliedrici come Garbo e Ottodix, ho avuto il piacere di sonorizzare un after show dei Subsonica, sempre al Fabrik. Il presente e il futuro è Milano...
“Unico scopo del dj è quello di indurre al movimento. Tempo fa ho assistito a un dj set di Claude Challe, quello del Buddha Bar. Due ore di virtuosismi, modula-manopola e tecnicismi vari, il pubblico freddo. Con “I Feel love†di Donna Summer/Moroder, messa sù senza nemmeno mixarla, ha riconquistato la pista. Preferisco essere considerato un buon selecter più che dj in senso strettoâ€.
Adoro la musica techno-ambient di artisti come Aphex Twin, Orb, Future Sound of London, Orbital, A Guy Called Gerard, artefici di un'elettronica quasi vegetale, così come il filone house francese nato con gli Air nel 1997 ("Moon Safari" è uno dei dischi più belli che ho ascoltatoâ€).Love 2 U