Ufficio Bustarelle e Ricatti

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Ufficio sinistri, un nome assolutamente particolare e a mio avviso originale e bello. Leggo infatti che Roberto "Biko" vanta un mito come Fantozzi accanto al caro Volontè. Un gusto impegnato insomma, un gusto che, fancamente, difficilmente abbiamo riscontrato in altri gruppi dal backgroud rap, genere che tra gli altri utilizzate per definire la vostra musica. Come credete sia possibile, oggi, nel postmoderno, trarre spunto da figure così avanguardistiche e, se vogliamo, di nicchia, arrivando alla gente con un genere "di strada" proprio com'è il rap?

BIKO: Purtroppo perché le cose non cambiano mai! Personalmente m’ispiro all’educazione datami dalla mia famiglia; proletario non è solo sinonimo di condizione di vita meno agiata, è anche sinonimo e contenitore di cultura concreta e illuminante. Le difficoltà che incontriamo nei nostri tempi non si discostano dalle denunce fatte anni prima dai vari Pasolini, Berlinguer…osando anche I mostri di Tognazzi e Gassman….Villaggio e Totò. Davanti ad un pubblico sempre più disimpegnato (rispettando fortemente le eccezioni, così detta “Minoranza Rumorosa”) trovo più sprono nel dire ciò che non mi piace; tutto questo tramite la musica, perché se emoziona e condiziona me, può farlo pure con gli altri. Spero che il rap mantenga il suo spirito d’esternazione, cosa che nell’underground è ancora molto forte; ma spero che anche altri generi musicali intraprendano questo modo di pensare, ma soprattutto di vivere.

Voi siete di Rho, un paese alla periferia di milano, quanto conta questo per voi? Credete che conti ancora nascere in situazioni periferiche e un po' decentrate per poter comunicare determinati messaggi sociali oppure nelle condizioni in cui versiamo nascere a Porta Ticinese ormai è esattamente la stessa cosa?

BIKO: La mia visione di provincia non è assolutamente campanilistica, ma noto una forte differenza tra l’uomo di provincia e quello di città. Un bravo comunicatore può nascere in campagna o tra il cemento, non è il territorio che fa la differenza, ma la condizione di vita. La nostra città è a ridosso di Milano e capirai, tra EXPO e Fiere varie vengono abbattute tutte le frontiere e la città inghiotte pure la provincia; si fatica a stare al passo e la sensazione che da è quella di una donna di campagna che si trucca per andare in paese.

Per il disco; cosa vi augurate per il vostro immediato futuro artistico?

BIKO: Il disco è uscito Venerdi 26 Settembre; ne siamo molto fieri perché è il frutto della collaborazione di più persone per un unico progetto. A partire dalla parte musicale, dove con il nostro produttore Joe Dusio nel suo Tempio Studio di Gallarate abbiamo collaborato con diversi bravi musicisti, fino alle grafiche dell’album fatte da Blat e la Chiara già membri dell’USX Crew. Quello che mi auguro è che la gente capisca il nostro messaggio e apprezzi la passione che mettiamo in ogni nota e in ogni lettera, tutto il resto verrà da se.