Dopo le numerose polemiche nate dopo la proiezione del film, anche io l'ho visto e trovo assurdo che in un paese democratico si ostacoli la libertà di espressione.
Nazirock è un documentario molto interessante. Racconta il mondo neofascista attraverso la musica, i raduni, gli scontri, il look dei giovani che ne fanno parte.
Il movimento di estrema destra ha diffidato il film di Claudio Lazzaro, invitando molte sale a rinunciare alla proiezione, in quanto il documentario avrebbe dei contenuti diffamatori.
Forza Nuova è riuscita a spaventare i gestori del Cinema Politecnico Fandango di Roma, che lo avrebbe dovuto programmare dal 4 aprile, e del Cinema Anteo, a Milano, che avrebbe dovuto ospitare un’anteprima e un dibattito.
I legali di Forza Nuova hanno minacciato azioni legali nei confronti di Lazzaro e, di conseguenza, dei gestori che avessero deciso di proiettare il film.
Vogliono impedire che il film raggiunga un pubblico più vasto di quello delle librerie e creare un clima d’intimidazione.
Anche l’Università di Bologna, il 9 aprile, dopo aver ricevuto la diffida di Forza Nuova, ha cancellato una proiezione organizzata da Giurisprudenza Democratica.
"Il cinema dovrebbe essere uno spazio di libertà , mi dispiace che si preferisca annegare il film nella censura basata sulle minacce", ha dichiarato Lazzaro in molte interviste.
Il documentario può essere davvero un'occasione di discussione e scambio di idee. Molte, infatti, le voci a sostegno del regista. Nonostante le minacce, la programmazione del documentario continua in tutta Italia.
Ad esempio la proiezione di venerdì 11 Aprile al Casa Loca di Milano ha avuto grande successo. Numerose le persone presenti che, oltre a vedere il film hanno partecipato al dibattito e ascoltato gli interventi di Claudio Lazzaro, Saverio Ferrari, esperto dei fenomeni legati alle destre radicali in Italia, e Rosa Piro, mamma di un ragazzo ucciso da due giovani violenti di estrema destra.
Una risposta semplice e chiara all’intimidazione è venuta anche dall’Anpi, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che ha deciso di proiettare il film, a Roma, nella Casa della Storia e della Memoria, il 25 aprile, giorno della Liberazione. Ad oggi sono molte le proiezioni in programma in tutta Italia.
Io credo che sia importante vedere Nazirock, sia per un arricchimento personale sia per affermare la libertà di espressione e di informazione. Se volete saperne di più: www.nazirock.it.
..NAZIROCK - LA TRAMA
Nazirock racconta il mondo neofascista, usando come filo conduttore le band che infarciscono di testi fascisti la loro musica skin, oi, white power e punkadestra.
Per la prima volta questi gruppi rock (ce ne sono una trentina in Italia) vengono ripresi dal vivo. L’occasione è un grande raduno, a Marta (in provincia di Viterbo), organizzato da Forza Nuova, il movimento guidato da Roberto Fiore (condannato a nove anni per banda armata). Una specie di Nashville dell’estrema destra, alla quale hanno partecipato le band più popolari, assieme a militanti e a leader provenienti da Spagna, Germania, Francia, Grecia, Libano e Romania.
Alla manifestazione di Forza Nuova si vendono decalcomanie filonaziste, stemmi con la faccia di Hitler da applicare alle felpe, testi negazionisti che non temono di sfoggiare in copertina titoli come “Auschwitz: fine di una leggendaâ€.
Sul palco politici e intellettuali parlano alla folla di “cataclisma multirazziale†e “Uomo Nuovo di fronte alla Decadenzaâ€. E si assiste, fino a notte fonda, nel grande hangar che di giorno ospita i dibattiti, allo spettacolo dei concerti rock: una folla a braccio teso nel saluto nazifascista, giovani che srotolano un grande striscione, accuratamente stampato a caratteri cubitali: “PIU’ NAZISMO PER TUTTIâ€.
Tra i relatori, a Viterbo, forse il più applaudito è Luigi Ciavardini, indagato per la strage di Bologna, che dieci giorni dopo il suo intervento al Campo d’Azione viene arrestato per rapina.
Appassionato anche l’intervento di Andrea Insabato, condannato a 12 anni, poi ridotti a 6, per l’attentato dinamitardo alla sede del Manifesto.
Mentre gli Hobbit intonano un inno allucinato alla violenza negli stadi “Frana/la curva frana/sulla polizia italiana†che anticipa, e sembra invocare, gli scontri sanguinosi di Catania e la morte dell’ispettore Filippo Raciti.
Ma ancora più interessanti e rivelatrici sono le interviste ai giovani che partecipano al meeting politico, facce da proletari, ragazzi che non hanno occhi cattivi, ma che potrebbero fare cose molto cattive, guidati da chi sa strumentalizzare la loro voglia di giustizia e la loro ignoranza a volte abissale. Li ascoltiamo senza commentare, li guardiamo, nel montaggio alternato coi brani nazirock, inframezzati ai materiali di repertorio che ricordano gli orrori e le distruzioni provocati da un’ideologia portatrice di morte e vergogna.
Un incubo che lascia spiazzati, perché la domanda è sempre la stessa: “Possibile che la storia non riesca a insegnare nulla?â€.