chi sono? e come faccio a saperlo? senza entrare troppo nei discorsi filosofici credo di essere esattamente una Pupazza Mannara, è la descrizione perfetta di me.....quindi sarebbe completamente inutile aggiungere altro no?!!!
..
posso raccontare che....
la musica è senza dubbio parte fondamentale della mia vita, non credo che potrei vivere senza avere sempre una sorta di colonna sonora in testa, nelle orecchie,...a volte vivo il mio strumento come una vera a propria estensione di me. mi sento vibrare dell'aria come le corde dell'arpa, come le onde che a volte vedo spandersi intorno ad ogni tocco.
Poi ci sono tante piccole cose che tutte insieme creano la mia piccola semplice vita. La casa seppur piccina è mia e quando ci penso mi scalda l'anima, il giardino davanti casa dove scorazzano i miei amatissimi cani a qualsiasi ora del giorno e della notte. L'erba sotto i piedi scalzi in primavera. il profumo della rugiada la mattina. sono cose senza le quali non credo potrei vivere.
E i miei amici, che in quanto amici sono sempre pronti ad aiutarmi e capirmi, anche quelle TANTE volte in cui non mi capisco nemmeno io....
....prima o poi il principe azzurro arriverà con un mazzo di calle bianche...
BECCAMORTI e POMPE FUNEBRI
Nel Medioevo, la vita media degli uomini era di 40-45 anni e
l'assistenza
socio-sanitaria
inesistente.
Quando un uomo moriva, per certificarne la morte veniva chiamato il
"medico condotto", il quale, per verificare l'effettivo decesso,
usava infliggere dolore
al deceduto; il modo più comune utilizzato in quel tempo era un
potente morso inflitto alle dita dei piedi
(quasi sempre l'alluce).
Nel dialetto del popolino, il "medico" assunse così il soprannome di
"beccamorto".
Questa pratica diede origine a un vero e proprio mestiere.
La tradizione prevedeva che tale mestiere fosse tramandato dal padre
al
primo figlio maschio; tuttavia, verso la fine del
medioevo, accadde
qualcosa
che cambiò il futuro dei beccamorti.
Uno dei beccamorti più famosi non riuscì a concepire un figlio
maschio,
la moglie partorì
quattro figlie femmine.
Il beccamorto, per evitare l'estinzione del mestiere, domandò alla
chiesa una dispensa per
poter tramandare la professione alla sua figlia femmina,
la quale,
dopo
aver ricevuto la benedizione, iniziò il suo lavoro di beccamorto.
Il caso volle che il suo primo morto fu un uomo al quale un carro aveva
tranciato entrambe
le gambe; la ragazza era indecisa su dove infliggere il morso e,
alla fine,
prese una decisione.
E nacquero le pompe funebri....