Denis_A.B.C.

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Cos'è la minimale? Perché il termine è usato impropriamente? Capita spesso negli ultimi tempi di chieder ai ragazzi: “Che musica ascolti?”. Capita altrettanto spesso la risposta: “Ascolto elettronica, techno e minimal!! Bella per la minimal esco pazzo!!!”. Se provassimo a chiedere una definizione di cosa vuol dire minimal alla gente che dice di ascoltare quel genere musicale, la stragrande maggioranza delle persone a cui ho potuto fare questo sondaggio (e sono davvero molte!!!) mi ha risposto con: “...hai presente quella musica con suoni elettronici, piccoli, fini, con quelle casse appuntite, ma con poca pacca, che lasciano spazio al silenzio....” di fronte a una definizione come questa, giustamente si associa la parola minimale, piccolo, di dimensioni esigue al suono che in questo genere è piccolo , scarno e che lascia spazio al silenzio.La verità è un'altra però la musica minimale o minimalista non è chiamata così perch essa è formata da “piccoli” suoni; Paradossalmente agli inizi della musica minimale, il concetto di minimalismo è completamente diverso. Il minimalismo è una corrente artistica che nacque e si sviluppò negli Stati Uniti d'America nei primi anni '60. I suoi maggiori esponenti, parlando di minimalismo in musica sono stati principalmente Philip Glass, Steve Reich, La Monte Young e Terry Riley.Per questi artisti minimale non significava una musica creata con piccoli suoni, ma una musica che procedeva per MINIME VARIAZIONI, che è sostanzialmente diverso. Con l'avvento della minimal house nei club e nelle disco, il termine minimal ha mutato il suo significato, in alcuni casi l'uso rispecchiava il significato originale, in altri si è distaccato completamente, creando cosi un abuso della parola minimal.Alcuni artisti nelle loro produzioni come ad esempio Richie Hawtin (Plastikman) che non è di certo il primo improvvisato trovato per strada, nelle loro produzioni tengono conto della genesi della parola MINIMALE, se facciamo caso a produzioni come SPASTIK, che appunto procede con un pattern ritmico che ha dei cambiamenti quasi impercettibili, che come una pianta cresce ma molto lentamente, ricordiamo che Plastikman ha contribuito anche ad un tributo a Steve Reich che rappresenta un po' il padre del moviemento del minimalismo.