About Me
Bands we've played with:
2005
The Others (UK)
2006
Yeti (UK)
Test Icicles (UK)
The Show is the Rainbow (USA)
Confuse the Cat (Belgium)
Les Fauves (ITA)
The Violets (UK)
These New Puritans (UK)
Giorgio Canali e Rossofuoco (ITA)
2007
Ministri (ITA)
TARM (ITA)
Shitdisco (UK)
The Pink Rays (ITA)
Lucky Soul (UK)
Dicono di noi:
“La distanza che c'era tra gli Shadow Line e i migliori esponenti dell'indie nostrano si è ridotta ulteriormente e tutto lascia pensare che il 2008 possa essere l'anno in cui la band sia pronta a spiccare il volo verso l'alto. Sonorità 80's in One Shot Hit, un po' Maximo Park e quindi accattivante all'inverosimile e più che potenziale singolo da lancio, perchè sembra un pezzo fatto apposta per piacere a chiunque. Più conforme ai canoni del brit-rock Stab In The Back con la sua chitarrina di fondo e il suo ritmo costante per tutti i quasi quattro minuti mentre altro grosso plauso merita la successiva Ordinary Face, che pur restando nei confini dell'indie-rock britannico erede della tradizione Libertiniana suona in modo pulito e convincente. Più elettrica alla Foo Fighters è Commercial, pezzo di chiusura dell'ep che restituisce un po' di rock carico ad un disco più dominato dalle chitarrite taglienti di matrice britannica. […] ci troviamo di fronte ad un ottimo lavoro ed a questo punto l'altra faccia della medaglia è che le attese per gli Shadow Line crescono ulteriormente e l'indulgenza verso la giovane band i ragazzi con questo ennesimo bel disco se la sono giocata: gli Shadow Line hanno doti e qualità per essere la sopresa del 2008 ad alto livello e ci sono tutti i motivi per pensare che non la sprecheranno.â€
George - www.troublezine.it
"[...]Le casse dello stereo mi guardano e io le guardo. Loro hanno gli occhi rossi, io non ho occhi; non più perchè tutto a volte mi sembra incastrato in una maniera immobile. Poi esplode il ritmo travolgente di “One Shot Hit†e l’uso interessante delle tastiere e il rock sporcato dai rumori e dalla new wave e dai Bloc Party mi fa tornare la vista. Canzone fantastica. Contaminazioni robotiche per una ritmica che ti fa ricordare quasi veramente da dove provieni. Paul Mc Cartney ha una mano aperta sopra la testa. Brutto segno, cazzo. Elvis ti guarda e sembra ridersela di gusto. Gli Shadow Line forse neanche esistono veramente, forse sono solo pura illusione, ma sto disco è qui a testimoniare il sudore di tre ragazzi e una ragazza che hanno condiviso il palco con The Others, Yeti e Test Icicles. Rock fulminante, elettrico, snello e agile. Ritmiche veloci in 4/4 che o le balli o le segui col cervello saltellando sul pavimento inesistente del tuo stomaco. “Stab in The Back†è la cosa migliore che questo mese poteva capitare al vostro culo grasso e pallido. Piccolo particolare, volontariamente lasciato a conclusione del discorso: questi qui sono italianissimi."
www.indieforbunnies.com
"Blur, Strokes, Jet e anche Dream Syndicate e Television tra i loro padri spirituali: la band romana ha una buona esperienza e notorieta', eppure questo bel cd e' ancora una autoproduzione, senza alcuna casa discografica alle spalle. Perche'? […] Racconto questo a voi ed agli stessi The Shadow Line, perche' francamente non mi spiego come mai questo bell'ep di pure rock indie sia una autoproduzione, senza uno straccio di casa discografica alle spalle. Qui si accasano cani e porci, ma come mai The Shadow Line ancora no?
Forse sono di palato troppo fine e non accettano il primo venuto? Non credo, perche' dal cd (ed anche nel corso dei loro show) traspare subito molta professionalita' ed altrettanta freschezza... ed allora sorge il dubbio che la band romana non sia cosi' scaltra nel curare le p.r. e si faccia superare da combo meno validi ed originali, ma piu' furbi.
Poi sul loro MySpace leggo la seguente frase...Record labels are for pussies. We are pussies....: oltre il sorriso che ho stampato in volto, mi piacerebbe aprire un dibattito su questa affermazione, perche' l'ottusita' dei discografici italiani (sia che lavorino in una major, ma anche sia che si muovano all'interno del cosiddetto underground!) potrebbe precluder loro molte opportunita' discografiche. E' un peccato perche' i 4 brani dell'ep Elvis lives, Paul is dead and I'm feeling very well sono potenzialmente assai comunicativi e tutti con un potente valore radiofonico: fidati e non vi perdete un loro show, perche' sara' decisamente una buona esperienza rock."
Giancarlo Passerella – www.musicalnews.com
"Ecco a voi The Shadow Line, romana band che presenta il loro ep "Elvis Lives, Paul Is Dead And I'm Feeling Very Well". Franz Ferdinand della new wave. Suonano belli e spigliati con venature malinconiche. Saltello ai riff di chitarra e mi lascio coinvolgere dalla penetrante quanto suadente voce. E' una storia fantasy dai ritmi rock and roll, una marcia funebre in stile punk. In ottima controtendenza. Non inventano poi molto i The Shadow Line ma riescono ad attirare attenzioni particolari, autentici tornitori di fantasie. Coinvolgenti, da sessione live piuttosto che da studio [...]. Trovo che l'ep "Elvis Lives, Paul Is Dead And I'm Feeling Very Well" sia qualcosa di violentemente concreto, vero. Tutti si sentirebbero autorizzati a scatenarsi dopo l'ascolto del promettente ep dei The Shadow Line. Simpatici, meriterebbero sicuramente di più."
Riccardo Merolli - www.rockambula.com
“Frizzanti e squisitamente retrò i romani The Shadow Line […] quattro tracce (più un video) assolutamente gradevoli, che miscelano in modo elegante e comunque personale rock, pop, e rockabilly. La genuinità è senz’altro dalla loro parte, e lo dimostrano i riff catchy ed i ritornali easy ma freschi. […] un lavoro ben fatto, ed il gruppo dimostra groove e personalità nel genere scelto, è assolutamente lodevole.â€
Linda Giacomello – www.lascena.it
"Quinto ep per il quartetto romano […].Conosciamo già il sound della band: ritmiche incalzanti, chitarre graffianti e cantato secco e melodico, il tutto rigorosamente in linea con quella tradizione britannica punk-rockabilly tanto cara alla moda musicale - e non! - degli ultimi anni.
[…] riescono a conquistare la simpatia dell'ascoltatore per una sottile ironia contenuta nel loro modo di presentarsi – un esempio è il titolo di questo ep - per la dichiarata voglia di coinvolgere il pubblico - sintomo di questo è il regalare, da anni, i loro dischi - e per l'energia ed il buon umore che sa trasmettere la loro musica. Dalle quattro tracce sonore spiccano "One Shot Hit" e "Commercial": la prima ha una scrittura più complessa rispetto al resto dell'ep e un apporto elettronico che la arricchisce salvandola anche da quell'easy listening che a lungo andare infastidisce; la seconda, invece, si prolunga in una ghost track sperimentale malata e ossessiva a base di voce e sintetizzatore che ci lascia intuire che i The Shadow Line possono esser fatti di altra pasta rispetto ai soliti cloni delle band dei tardi '70."
Elisa Orlandotti - www.rockit.it
“[…] 4 brani dai toni vivi e sempre colorati di vitalità e brio, dal mood cadenzato e modulato sulle note di un Rock che spesso strizza l'occhio a ritmi e sonorità più garage a ricordare band come Nomads o Dream Syndicate, interessanti anche gli inserti di tastiera a dare un tocco paradossalmente quasi progressive […] Anche stavolta la band romana ci presenta brani estremamente interessanti e piacevoli, una band che cresce ad ogni nuova uscita ed ormai a mio parere pare pronta e matura per un passaggio superiore, 2 buoni pezzi nel precedente EP sommati a questi rendono più che concreta la possibilità di realizzare un full-lenght, attendiamo la label che si farà avanti, noi per il nostro non possiamo che raccomandare vivamente l'ascolto di Elvis Lives Paul is Dead and I'm Feeling Very Wellâ€
Salvatore Siragusa – www.artistsandbands.org
“[…] dietro ai suoni puliti e senza troppi fronzoli (il che, in un mondo di esibizionismo tutt’altro che talentuoso, non guasta di certo), si ritrova un certo qual gusto retro’, dato anche dalla calda voce del cantante, che ricorda il rock americano anni ’60 di Elvis Presley (presente, fra l’altro, in copertina). Quattro canzoni sostanzialmente diverse fra loro, che attraggono l’attenzione e non permettono al disco di farlo diventare quella classica colonna sonora da ascoltare mentre si fa altro. Incuriosisce molto la voce del cantante Daniele Giannini, che da’ il meglio di se’ quando si lascia andare liberamente alla modulazione della voce e all’espressivita’[…]. Forse dovrebbe sviluppare un po’ di piu’ queste sue potenzialita’, senza strafare. Una menzione a parte va fatta per la batteria, che costituisce un’ottima base ritmica con i suoi tempi sincopati.[…] un buon Ep, con ottime basi per la crescita personale e musicale del gruppo, a cui auguro di cuore di riuscire a ritargliarsi uno spazio nel nostro panorama nusicale, nazionale e internazionale.â€
Eliana Inzerillo - www.alonemusic.it
“Non c'è dubbio che One Shot Hit e Stab In the Back siano due potenziali hit. The Shadow Line raffinano la Loro identità pop, - One Shot Hit strizza l'occhio agli Strokes ed alcune soluzioni accattivanti dance floor dei Blur, - un ritornello che ti si fissa nella testa nella sua velocità e gusto, lungo una perfetta partizione di beat , chitarre e keyb. Stab in the Back carica un'ammontare di tensione esuberante in costrizione, poi rilasciata attraverso dei lavori di chitarra e batteria di gusto retrò new-wave, - con il cantante/chitarrista Daniele Giannini che in pieno vigore sa come tingere di colore le melodie. - Ordinary Face ha forse qualche debolezza per poter competere con le sopra citate tracce, sebbene abbia anch'essa un buon cantato e dinamiche. - La traccia 4, Commercial è un bella canzone da bis, carica di energia […]â€
Paolo Miceli – www.inkoma.it
“Diretti, divertenti e ballabili i quattro ragazzi propongono il loro suono a base di rock'n'roll, dai forti connotati pop e con tanto ritmo a disposizione. […] i brani proposti (4 più un videoclip) girano bene, sono orecchiabili, fanno battere il tempo, insomma funzionano! […] "One Shot Hit" e "Stab In The Back" (non a caso nei primi posti della tracklist) sono i brani migliori. Una solida realtà italiana, divertente, energica e preparata.â€
Mauro Cornetti – www.sonicbands.it
"I romani Shadow Line continuano, da 5 anni a questa parte, a produrre musica migliorandosi ad ogni nuova uscita. […] One Shot Hit, dal piglio british ha il sapore di hit vista la sua buona orecchiabilità , preciso che tale orecchiabilità è da considerarsi tutt’altro che cosa negativa; bravi. I brani sono uno più interessante dell’altro ma quello che preferisco è Stab in the Back dove Daniele Giannini da il meglio di sé alla voce, ricordando vagamente la particolarità vocale del ben noto Morissey, (ripeto vagamente). In Commercial, traccia ultima, spiccano la batteria furente e le chitarre più dure di tutto il cd, ma soprattutto la bella ghost track tutta synth e piano che ben si discosta dall’andamento del disco. Continuando di questo passo arriverà l’agognato passaggio ad una etichetta; venticinque minuti di buona musica."
www.paesituoi.com
"I romani Shadow Line hanno le idee chiare, e, anche meglio per gli standard frusti dell’indie italico, un approccio ludico che mette immediatamente di buonumore. […] A questo giro però meno lato lagna e più lato rocchenrollo (perdonate l’orrida sintesi) per canzoni zompettanti di derivazione new wave, e quindi con gli ovvi nomi di Franz Ferdinand, Bloc Party e Maximo Park come numi tutelari, canzoni che hanno in una non banale immediatezza la loro arma più appuntita. […] una nota di plauso lo merita l’accattivante e inusuale lavoro di chitarra surf-vintage col tremolio reinterpretato in salsa rock che spicca in Ordinary Face. Canzoni che possono e sanno giocare su più fronti, per approcci di ascolto differenti e per gusti differenti come la versione electronica davvero ben fatta di Commercial, messa come ghost track, mostra chiaramente. Dal primo ascolto c’era qualcosa, che non riuscivo a definire, che mi aveva colpito favorevolmente… ora ci sono: il rispetto per l’ascoltatore, una qualità rarissima. Pertanto, se la band “is proud to presentâ€, io sono “proud to be a listenerâ€. Nel canonico foglietto di accompagnamento citano gli XTC. Ora in questo ep io ci ho sentito si e no qualche spruzzatina epilettica alla Signori di Swindon ma che i tipi li citino a casa mia vale, a prescindere, una stelletta in più. E una linea di credito aperta."
www.novamuzique.net
“Gradevoli e originali. La band The Shadow Line è davvero una forza della natura. “Elvis Lives, Paul Is Dead And I’M Feeling Very Well†è il titolo del loro quarto Ep. Romani di nascita, i ragazzi hanno tanta voglia di fare buona musica. I testi in tutte le quattro tracce danzano sulla musica attraversati da un perfetto legame di follia creativa. A partire dalla prima traccia â€One Shot Hitâ€, si sente come tutti i suoni siano fatti per accattivare e stupire l’ascoltatore; segue poi “Stab In The Backâ€, molto Indie fuso ad uno stile decisamente rock delicato ma non troppo. “Ordinary Face†è il terzo pezzo dell’Ep, una delle canzoni più cariche, dove batteria e voce formano un duetto quasi perfetto. “Commercial†invece è un brano dall’aria decisamente sopra le righe, ottima musicalmente, soprattutto nel cambio di ritmo tra strofa e ritornello. E’ così man mano che il disco fa il suo dovere nello scorrere, ci si accorge in maniera netta che i brani non si riposano mai, ma che si sviluppano sempre più, in un continuo roteare di ottime idee.
Che dire ancora? Buon Ascolto.â€
Alba Cosentino - www.gufetto.it
“Sentito One shot hit, brano di apertura di Elvis lives, Paul is dead and I’m feeling very well, quinto ep autoprodotto dei romani The Shadow Line, ero pronto per una recensione su quante band figlie degli Editors e dei The Killers, stanno riempiendo il calderone musicale indie-pop. Dal secondo pezzo, mi sono però ricreduto. Nonostante le suddette influenze siano comunque presenti (troppo?), gli altri 3,5 brani si ascoltano con piacere e con interesse: la ritmata Stab in the back, la veloce folk-song Ordinary face, la chiusura rock ‘n roll (country) Commercial e l’elettronica ghost track, dimostrano che i The Shadow Line sono una band indie (nel vero senso della parola, dato che si autoproducono), che, con fantasia e carica esplosiva, ha tutte le carte in regola per spaccare in muro dell’anonimato.
Ps: il video di Commercial è carino e accattivante, forse troppo lucente.â€
Alessandro Busi – www.indie-zone.it
"Gli Shadow Line sono un’attiva band romana, formatasi nel 2002, di cui
abbiamo personalmente avuto l’occasione e la fortuna di constatare la verve
adrenalinica ed incisiva, che sono capaci di tirare fuori nel corso dei live
show, la stessa che gli ha fatto guadagnare la condivisione del palco con
band quali the Others Lucky soul e TARM. L’ep ‘Elvis lives Paul is dead and
I’m feeling very well’, è la quinta prova del quartetto power pop, nelle cui
vene scorre l’essenza del sound d’oltremanica, del puro rock’ n roll, come della new wave, infarcita di sonorità spigolose ed elettriche. Le tracce,
che impazzano con urgenza su un serrato corpo strumentale che fa rimanere
senza respiro, sono coinvolgenti, al punto (ed al ritmo) giusto per far
muovere in modo scellerato piedi e testoline. E’ proprio il caso di dirlo ‘
oh yeah!’."
Manuela Contino - www.beautifulfreaks.org
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