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Adam Kadmon

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A Chuang-tzu morì la moglie e Hui-tzu andò a fargli le condoglianze.
Quanto a Chuang-tzu, se ne stava seduto a gambe divaricate a battere su una ciotola e a cantare. Hui-tzu, disse: "Quando si è vissuti con una donna, allevando insieme a lei i figli, e invecchiando insieme a lei nel corpo, non piangerne la dipartita è già abbastanza. Ma cantare, battendo su una ciotola, non è veramente troppo?"
Chuang-tzu rispose: "Le cose non stanno così. In un primo tempo, quando lei è morta, come avrei potuto non comportarmi proprio in questi termini?" Poi studiando attentamente il problema del 'primo tempo', ho scoperto che in origine la vita non esiste. Non è solo la vita che non esiste: in origine non esiste neanche la forma. Non è solo la forma a non esistere: in origine non esiste neanche il ch'i.
Confondendosi con gli interstizi dell'Assenza d'Estensione, la trasformazione avviene e il ch'i esiste. Quando il ch'i si trasforma, esiste la forma. Quando la forma si trasforma, esiste la vita. Ora, a seguito d'una ulteriore trasformazione, è arrivata la morte.
È una congiunzione reciproca: un'unica forza diviene primavera ed autunno, inverno ed estate, e le quattro stagioni scorrono una dopo l'altra.
Ora la donna è finita, e dorme nell'Enorme Casa. Così se la piangessi ancora, mi reputerei qualcuno che non ha compreso il Decreto Celeste. Per questo ho smesso di piangere.
E ho iniziato a cantare.
La vera sostanza dell'Enorme Casa

Due monaci camminavano verso un fiume quando, sulla sponda, scorsero una ragazza. Avvicinandosi al fiume per oltrepassarlo al guado, la ragazza chiese disperata ai due monaci se, per favore, l'avrebbero aiutata ad attraversarlo ed a raggiungere l'altra sponda. Ascoltata questa richiesta uno dei due monaci prese in braccio la ragazza e delicatamente la trasportò con sé aldilà del fiume, sotto gli occhi sbigottiti dell'altro. Giunsero così tutti e tre sull'altra sponda del grande fiume ed il monaco adagiò la ragazza a terra e la salutò, riprendendo il cammino insieme al suo compagno sempre più atterrito. Lontani che furono dalla riva e calata che fu la notte quest'ultimo disse al primo:"Tu sai bene che, in quanto monaci, noi non possiamo pensare ad una donna, tanto meno guardarla o parlare con lei, e tu l'hai addirittura presa in braccio!" E l'altro:" Si, io l'ho presa in braccio, l'ho sostenuta lungo il fiume e l'ho adagiata sull'altra riva. Lì l'ho lasciata, mentre tu la porti ancora con te".
Racconto Zen

"Non sempre bisogna cercare di tenere la vita, perchè vivere non é un bene, ma é un bene vivere bene. Così il saggio vivrà quanto deve, non quanto può; esaminerà dove gli converrà vivere, con quali persone, in quali condizioni, con quali occupazioni. Egli si preoccupa sempre del tipo di vita che conduce, non della sua durata: se gli si presentano molte avversità che turbano la sua tranquillità, esce dal carcere ... Quel che importa non é morire più presto o più tardi, ma importa morire bene o male, ma morire bene é fuggire il pericolo di vivere male"
Seneca (Epistole a Lucilio, 70 )

"La vita umana è proprio brevissima. Così è meglio vivere facendo le cose che ci piacciono. È sciocco vivere in questo mondo di sogno indugiando al dispiacere e facendo soltanto le cose che non ci piacciono.
D'altra parte, è importante non dire mai queste cose ai giovani, in quanto li danneggeremmo, se le nostre parole non venissero comprese a fondo.
Quanto a me, amo dormire. E ho intenzione di chiudermi sempre più nelle mie stanze; passerò la vita dormendo."
Yamamoto Tsunetomo (Hagakure)

Un millepiedi viveva sereno e tranquillo. Finché un rospo un giorno non disse per scherzo: "In che ordine metti i piedi l'uno dietro l'altro?" Il millepiedi incominciò a lambicarsi il cervello e a fare innumerevoli prove. Il risultato fu che da quel momento non riuscì più a muoversi.
Racconto Zen

Chi vive, quando vive, non si vede: vive... Se uno può vedere la propria vita, è segno che non la vive più: la subisce, la trascina.
Luigi Pirandello (Novelle per un Anno - La Carriola)

Che cos'è esistere? Bersi senza sete.
Jean-Paul Sartre (L'Età della Ragione)

Conosci l'espressione «non avere nulla»? È un insegnamento zen. "Se incontri un Buddha, uccidilo. Se incontri un tuo antenato, uccidilo. Non avere legami, non essere schiavo di nessuno. Vivi semplicemente per la tua vita." È l'unico insegnamento che mi è stato trasmesso dal mio predecessore. Ecco perché continuerò ad uccidere senza alcuna pietà CHIUNQUE MI SI PARERÀ DI FRONTE! Che si tratti del nemico o di qualcun altro, non fa differenza.
Genjyo Sanzo Houshi (Gensoumaden Saiyuki)

La suprema felicità della vita è sapere di essere amati per quelli che si è, e più precisamente, di essere amati nonostante quello che si è.
Victor Hugo

Nel vecchio stagno
una rana si tuffa.
Il rumore dell'acqua.
Matsuo Bashō

Il Demiurgo credeva di creare da sé tutte queste cose, mentre, invece, le faceva per impulso di Achamoth: così egli fece il cielo non conoscendo il cielo, plasmò l'uomo ignorando l'uomo, fece apparire la terra ignorando la terra.
Ireneo (Adversus Haereses)

Quando mi svegliai dal mio Giorno di sonno,
Udii il lieve fruscio di ali
E vidi le nere ali di Uriel
Avvolgermi - Uriel, mietitore,
Angelo della Morte,
Oscuro Uriel che dimora nella tenebra.
Uriel mi parlò sommessamente, dicendo
“Figlio di Adamo, Figlio di Eva, Dio Onnipotente
Ha perdonato il tuo peccato.
Accetterai la sua misericordia, lasciando che ti
Porti al suo compenso, non più maledetto?”
Ed io dissi ad Uriel dalle ali nere,
“Non per la misericordia di Dio, ma per la mia
Io vivrò.
Sono ciò che sono, feci ciò che feci,
E questo mai cambierà.”
Ed allora, attraverso il terribile Uriel
Dio Onnipotente mi maledisse, dicendo
“Allora, finché solcherete questa terra
Tu e la tua progenie vi aggrapperete alla Tenebra.
Berrete soltanto sangue.
Mangerete soltanto cenere.
Sarete sempre come sareste alla morte.
Senza morire, vivendo ancora.
Camminerete sempre nella Tenebra,
Quel che toccherete dissolverà in niente,
Fino alla fine dei giorni.”
Libro di Nod (La Tentazione di Caino)

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