FINO ALLA FINE
" AVE " Legionari...
LEGIONARIVS fan club è un’idea che nasce dalla passione genuina di un ragazzo per uno degli sport più belli al mondo IL VALETUDO.Ma anche un modo per sostenere il nostro connazionale Alessio Sakara,unico italiano nella gabbia più famosa del mondo,ossia l' UFC...A lui e al suo talento è dedicato ogni mio e , speriamo, vostro sforzo per rendere questo spazio sempre più interessante.
Ciao a tutti e come sempre : Forza LEGIONARIVS !!
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Nato a Roma il 02-09-1981, sono cresciuto nelle case popolari della città di Pomezia nella periferia della Capitale. All'età di cinque anni ho iniziato a giocare a calcio nel ruolo di centrocampista . Parentesi della mia vita che dura fino all'età di 11 anni, quando decisi di iniziare lo sport del pugilato che per un certo periodo di tempo continuai a praticare insieme al pallone. I risultati di tale anomalo connubio si videro in campo: in un singolo campionato di calcio venni ammonito sette volte e subii un'espulsione, tutte a causa dell'eccessiva foga nei contrasti.
Dopo 2 anni di allenamenti feci il primo incontro nel torneo "Primi pugni" dove arrivai primo conquistando la mia prima medaglia d'oro; spinto dall'entusiasmo per quella vittoria decisi di smettere con il calcio per dedicarmi completamente alla boxe. Dopo aver vinto per ben 3 volte consecutive il campionato regionale di boxe, arrivai al titolo italiano vinto ai punti. Questo successo non poté tuttavia cambiare il corso della mia vita: le borse che percepivo, infatti, non erano sufficienti per pagare l'affitto della casa di Roma, dove mi ero trasferito due anni prima, e per coprire altre spese. Così fui costretto a lasciare il pugilato per trovarmi un lavoro che però non mi impedì di riprendere qualche allenamento in una palestra vicino casa mia dove si praticava il Sanda, disciplina nella quale vinsi per 2 volte il titolo italiano professionisti e arrivai secondo ai mondiali professionisti. All'età di 18 anni, non soddisfatto della piega che stava prendendo la mia vita, e seguendo il consiglio di un mio amico, decisi di mettermi in viaggio alla volta della Colombia dove disputai quattro incontri da professionista di pugilato ottenendo tre vittorie ed una sconfitta. Quando ormai avevo preso la decisione di stabilirmi definitivamente nel paese sudamericano, mi arrivò la cartolina del precetto militare che mi costrinse al ritorno in Italia, solo per essere rapidamente congedato perché capofamiglia. Durante il mio soggiorno in Italia un mio amico mi mostrò una videocassetta di un incontro di Valetudo, precisamente il torneo dell'U.F.C., e mi innamorai subito di questo sport. Il destino volle che proprio in quel periodo io lavorassi come addetto alla sicurezza in una discoteca, luogo dove conobbi un brasiliano con il quale strinsi subito un ottimo rapporto di amicizia; quel ragazzo, che risponde al nome di Roberto"Meneguetti" Almeida , divenne il mio primo maestro di Brazilian jiu jitsu.
Dopo un periodo di allenamento ero pronto per il mio debutto in un incontro di Valetudo nel quale vinsi dopo appena un minuto grazie a una leva articolare al braccio del mio avversario. Dopo questo incontro ne feci altri a livello europeo e, pur rimanendo soddisfatto dei risultati ottenuti, mi resi conto di avere ampi margini di miglioramento e decisi di cercare di sfruttarli. Su consiglio Almeida mi trasferii in Brasile per perfezionare la mia tecnica in Jiu Jitsu; lì trovai ospitalità presso i suoi familiari, mi potei allenare duramente e intensamente per sei mesi disputando anche un incontro di Valetudo a mani nude dentro una palestra dove l'unico trofeo messo in palio era una piccola coppetta: ancora oggi, mentre la lucido, mi ricordo del vero significato del combattimento: combattere solo per la voglia e il piacere di farlo, senza l'accessoria attrattiva di un di premio in denaro.
Trascorsi i sei mesi, tornai in Italia dove ormai il mio allenatore Almeida si era trasferito in pianta stabile grazie al nuovo lavoro come guardia del corpo, che, se da un lato gli assicurava uno stipendio sicuro, dall'altro gli sottraeva tempo per allenarmi. Fu in quel periodo che alcuni miei amici mi presentarono Federico Tisi, un ragazzo che divenne il mio nuovo allenatore. Non potrò mai dimenticare con quale perfezione mi preparò per un incontro che dovevo sostenere in Russia contro un colosso di nome Roman Zentzov; contro di lui feci l'incontro più bello della serata, macchiato solo dall'ingiusto verdetto della giuria arbitrale che sancì la mia (agli occhi di tutti gli spettatori) ingiusta sconfitta ai punti. Questa sconfitta, invece di abbattermi, fece crescere in me la voglia di rivalsa e quindi quella di allenarmi se possibile più forte, anche se sentivo che ancora mi mancava qualcosa; così decisi di vendere la mia moto e di utilizzare il ricavato per finanziare il mio ritorno in Brasile.Incontrai il maestro Ricardo de La Riva(dove ancora oggi mi segue e mia allena) mi alleno' e mi presento' i fratelli Nogueria(Minotauro e Minotouro),con loro imparai molto, non solo nel modo di combattere ma anche nel modo di vedere la vita da combattente.Con sacrificio e tenacia conquistai un posto di spicco che mi consentì di rimanere. A suon di vittorie riuscii a conquistare il favore del pubblico e dei maestri brasiliani e, grazie a Dio, ancora oggi faccio quello che mi piace fare di più: combattere. L'eco dell mie vittorie finì per giungere alle orecchie degli organizzatori dell'UFC, i quali mi proposero di essere il primo Italiano ad avere la possibilità di combattere nell'ottagono più famoso del mondo. A distanza di 5 anni ho coronato il sogno di entrare a pieno merito nell'elite dei combattenti di MMA mondiale. E' ora di nuovi obbiettivi, di scalare nuove vette, di accettare e vincere nuove sfide.