Disagio Project

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Eh sì, il disagio esiste. È tra noi.
Tra noi ricchi e noi poveri, noi belli e noi brutti. Il disagio è ciò che quelli privi di senso dell’umorismo cercano di negare o di fingere che succeda solo agli altri.
Invece c’è. Quando pesti un bisognino di cane un secondo prima di entrare nella tua limousine o quando sull’autobus ti si siede accanto qualcuno che puzza.
Quando ti inquadrano in diretta mondiale mente il tuo rivale vince l‘Oscar al posto tuo, o quando devi ascoltare le acrobazie sessuali dei vicini mentre hai appena preso un due di picche.
Il disagio è in quei momenti della vita in cui ti viene da morire dal ridere, solo che la barzelletta sei tu.
Però tu ridi. Perché sei disagiato, ma una risata non te la leva nessuno. È questo che ti distingue dai tristi figuri che vogliono arrivare sempre primi, che si fanno avvelenare dal primo imprevisto e che risultano sempre un po’ poveracci nonostante vogliano posare da campioni.
Per noi che siamo cresciuti a pane e cartoni animati giapponesi, la sua rappresentazione ideale è la Gocciolina. Quella che compare sulla fronte di tutti i personaggi manga quando sono per l’appunto, disagiati.
La Gocciolina ci identifica e ci strappa un sorriso. È il nostro simbolo.
Ricorda, se l’ingrediente base del siero antiofidico è il veleno stesso, la componente fondamentale per evitare la sfiga è abbracciare il disagio.
Siamo tanti e siamo ovunque. Conquisteremo il mondo.