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In ogni cosa ho voglia di arrivare sino alla sostanza. Nel lavoro, cercando la mia strada, nel tumulto del cuore. Sino all'essenza dei giorni passati, sino alla loro ragione, sino ai motivi, sino alle radici, sino al midollo. Eternamente aggrappandomi al filo dei destini, degli avvenimenti, sentire, amare, vivere, pensare, effettuare scoperte". (Boris Pasternak)
"Per sua natura la musica non puo' spiegare niente:ne' delle emozioni, ne' dei punti di vista, ne' dei sentimenti, ne' dei fenomeni della natura.Essa non spiega che se stessa."(I. Strawinskij)
regola n. 1: mantenere la calma regola n. 2: cambiare le regole regola n. 3: non parlare mai del fight club regola n. 4: non rollare mai un cannone in mezzo ad un uragano
...anche no...
Anna Karenina,Guerra e pace,On the road,Oceano Mare,Novecento,Castelli di rabbia,L'insostenibile leggerezza dell'essere,Vivere amare e capirsi,Amore,Al di la' del bene e del male,Uno nessuno e centomila,Il ritratto di Dorian Gray,Oltre le porte del tempo,Memorie dal sottosuolo,Nessun luogo e' lontano,L'uomo che guarda,I fiori del male & troppi altri...
Non mi pento di niente (Gioconda Belli)Della donna che sono mi succede, a volte, di osservare nelle altre, la donna che potevo essere; donne garbate esempio di virt?, laboriose brave mogli, come mia madre avrebbe voluto. Non so perch? tutta la vita ho trascorso a ribellarmi a loro. Odio le loro minacce sul mio corpo la colpa che le loro vite impeccabili, per strano maleficio mi ispirano; mi ribello contro le loro buone azioni, contro i pianti notturni sotto il cuscino, contro la vergogna della nudit? sotto la biancheria intima, stirata e inamidata. Queste donne, tuttavia, mi guardano dal fondo dei loro specchi; alzano un dito accusatore e, a volte, cedo al loro sguardo di biasimo e vorrei guadagnarmi il consenso universale, essere "la brava bambina", "la donna per bene", la Gioconda irreprensibile, prendere dieci in condotta dal partito, dallo Stato, dagli amici, dalla famiglia, dai figli e da tutti gli esseri che popolano abbondantemente questo mondo. In questa contraddizione inevitabile tra quel che doveva essere e quel che ?, ho combattuto numerose battaglie mortali, battaglie inutili, loro contro di me - loro contro di me che sono me stessa - con la psiche dolorante, scarmigliata, trasgredendo progetti ancestrali, lacero le donne che vivono in me che, fin dall'infanzia, mi guardano torvo perch? non riesco nello stampo perfetto dei loro sogni, perch? oso essere quella folle, inattendibile, tenera e vulnerabile che si innamora come una triste puttana di cause giuste, di uomini belli e di parole giocose perch?, adulta, ho osato vivere l'infanzia proibita e ho fatto l'amore sulle scrivanie nelle ore d'ufficio, ho rotto vincoli inviolabili e ho osato godere del corpo sano e sinuoso di cui i geni di tutti i miei avi mi hanno dotata. Non incolpo nessuno. Anzi li ringrazio dei doni. Non mi pento di niente, come disse Edith Piaf: ma nei pozzi scuri in cui sprofondo al mattino, appena apro gli occhi, sento le lacrime che premono, nonostante la felicit? che ho finalmente conquistato, rompendo cappe e strati di roccia terziaria e quaternaria, vedo le altre donne che sono in me, sedute nel vestibolo che mi guardano con occhi dolenti e mi sento in colpa per la mia felicit?. Assurde brave bambine mi circondano e danzano musiche infantili... contro di me; contro questa donna fatta, piena, la donna dal seno sodo e i fianchi larghi, che, per mia madre e contro di lei, mi piace essere.