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Voglio l'erba voglio
Aggiungi al mio pofilo | altri VideoAmami di meno
Aggiungi al mio pofilo | altri VideoSaltellando come un folletto, Francesco Magni zompetta fuori dagli schermi del festival di Sanremo ’80 con l’apparentemente scanzonata “Voglio l’erba voglio†vincendo il Premio della Critica.
La sua avventura musicale inizia negli anni ’70. La grinta poetica delle prime composizioni in dialetto cattura l’attenzione di Nanni Svampa, che le incide e le pubblica per la Durium (Lp “Al dì d’incoeauâ€-’77).
Il caso lo fa incontrare su di un treno con Moni Ovadia, talent scout e leader del Gruppo Folk Internazionale. Scocca una scintilla e Ovadia produce per l’Ariston “Il Paese dei bugiardi “ (’78) e “Cocò†(’80). Storie al limite del “non sense†e moderne favole venate di malizioso humor popolare, prendono forma coloratissime su sfondi ecologici e sociali in cui spicca la presenza, tra gli altri, di astri nascenti come Mario Arcari e Piero Milesi - che lavoreranno poi con Fossati e De Andrè -, gli ottimi Franco Parravicini, Gerardo Cardinale, Vincenzo Zitello e Roberto Mazza, le voci di Antonella Ruggiero e Alberto Fortis. Un combo davvero esplosivo.
Nel frattempo, Magni insegna musica di base nelle scuole elementari; realizza il singolo “Dracula-Canzone d’amore†nell’81 e poi il pungente “Magnetico Tic†nell’83.
Segue un periodo di viaggi, di riflessioni e lavoro manuale per il restauro di una vecchia cascina in Brianza. Il Nada Yoga, la via del suono, lo avvicina alla musica indiana. Canta nel tempio di Shirdi Baba in India e realizza il cd “Sai Mama†(negli studi di Daniele Caldarini e Roberto Colombo). Il cd sarà in seguito stampato anche in lingua inglese (“Sai Mother†).
Con Parravicini vince il Premio Chico Mendes per la canzone ecologica“Lambradaâ€, risfoderando il dialetto. Collabora coi Matia Bazar e riesce a farsi produrre l’ottimo “Amami di meno amati di più†(’95 Rti Music) da Roberto Colombo.
Ed eccolo di nuovo qua, fischiettando, chitarra e armonica, affiancato dalle puntuali chitarre di Franco Parravicini e quattro giovani fiati, coretto incluso, a riproporre tenacemente i suoni della Brianza. “ Scigula †è il titolo dell’ ultimo spettacolo e dell’omonimo cd, con atmosfere che sanno di terra e temporali, ruvide antiche ballate, raffinati cammei, perfetti strampalati scioglilingua e la sua voce che il tempo arrotonda come un vino passito.
Dice Francesco:
“ La parlada l'è la mama,
la scritura l'è la zia,
el rest domandel a la sciura Mariaâ€.
La mia terra
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