Manuel Saraca

Fisicamente sono nato a Roma 20 anni fa, ma la mia vita è cominciata davvero quando ho incontrato la musica. Ho subito capito che quella strana cosa astratta, eppure così potente, così grande, era parte integrante di me e del mio modo di esprimermi.
Ho iniziato a suonare la tastiera da autodidatta, prima una nota per volta, poi due, ora con tanto sudore arrangio le mie canzoni strumento per strumento seguendo il cuore e i piccoli accorgimenti imparati ascoltando i grandi artisti. Scrivo dunque le mie canzoni, le partorisco, le strappo dal mio cuore, dalle gioie e dalle sofferenze, per cercare di capirci qualcosa su come funziona la mia testa e questo mio cuore sempre più confuso! :-)
Di tanto in tanto partecipo a concorsi e manifestazioni con l'obiettivo di liberare tutte le energie che ho nei muscoli e nella voce. Liberare la stessa carica elettrica che sento ogni volta che mi viene in mente la melodia per una nuova canzone o quando avverto il bisogno di scrivere dei versi. In attesa di poter trasformare tutto questo anche in una professione, vivo la vita nell'unico modo in cui sono capace: con passione! :-)
Buona Musica!
Manuel

Mi piace immaginare la mia vita come un viaggio. Uno di quelli importanti che sai che in qualche modo ti lascerà qualcosa di nuovo e tramite il quale perderai qualcosa di ormai vecchio. Uno di quelli veri insomma. Credo di essere un ragazzo semplice ma con tante cose da dire, progettare, pretendere e regalare. Forse proprio per questo mi sono avvicinato alla musica che mi permette di comunicare, trasmettere e talvolta gridare, con coraggio, me stesso a tutti.
La musica è il mio richiamo, la mia liberazione, l’esplosione di tutte quelle sensazioni così personali ma allo stesso tempo così incorreggibilmente uguali a quelle degli altri. Amo pensare l’artista come un interprete di emozioni. L’interprete dell’amore, di uno sguardo, della rabbia, del dolore e che mette a disposizione di tutti le sue traduzioni. È così che ho cominciato a scrivere canzoni, quando non mi sono più accontentato delle interpretazioni degli altri e volevo liberare le mie, tirando fuori le mie storie e raccontandole io stesso. Questo è il mio più grande sogno: crescere per riuscire a comunicare “l’universo che trova spazio dentro me”, condividere in qualche modo il “mio viaggio tutto personale” con chi si sente simile a me.
Credo che quando si affronta un viaggio si è sempre alla ricerca di qualcosa. Non so ancora cosa io stia cercando, ma ho scoperto il mezzo con cui trovarlo: la musica.