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Ciao gente,
mi chiamo Franco, ma per gli amici sono Joe (leggi “Giòeâ€) nomignolo datomi, da non mi ricordo più chi, circa “40 anni†fa …mamma mia!!
Nasco nel ’59 a Venezia e gia in tenera età ascolto parecchia musica portata in casa dai fratelli maggiori. Autodidatta, provo ad imbracciare la chitarra e tentare qualche suono fin dai primi anni settanta. Grazie alla presenza del fratello più grande (Max), apprezzato chitarrista del veneziano, ho la possibilita di usare sempre chitarre di buona qualità (Gibson) e di ascoltare musica di vario genere: dal rock al jazz e fusion. Innegabile il primio amore per Santana che è stato un po’ il mio primo insegnante virtuale. Poi gli interessi si svilupparono più verso il jazz/rock e la fusion (da Benson a Mclaughlin, da Carlton a Metheny, da DiMeola a Gambale) cercando di carpirne i segreti...
Beh, queste dovrebbero essere le mie influenze artistiche.
L’esperienza trainante che ormai dura da più di 15 anni, anche se con fasi alterne, è con i LAGUNYA Electric Jazz dove con gli amici di vecchia data, i fratelli Davide ed Enrico Costantini, si propongono brani jazz/fusion sia originali sia cover. Risulta essere la Fusion Band più longeva del Veneziano.
Oltre alle collaborazioni live di musica varia (vedi capodanni e feste della birra) nell’ambito jazz ho avuto l’onore di suonare con il Maestro Alfeo Renno (Reno per gli amici) a cui auguro ancora tanti anni di musica al suo pianoforte. E’ uno che ha dato delle dritte a Oscar Peterson …non so se mi spiego.
Nel 2000 ho registrato un CD autoprodotto con i Lagunya dal titolo ART, dal quale ho tratto alcuni dei brani in esempio. Attualmente sono impegnato in una Santana Tribute Band “Jin-Go-Lo-Ba†dove potete ascoltare qualche brano demo al seguente indirizzo www.myspace.com/jingoloba, quasi una sorta di ritorno alle origini causata dall’amico “Pope†Zambelli (www.myspace.com/fabiopopezambelli) percussionista di una delle primissime formazioni dei Lagunya.
Dimenticavo, suono un po' anche la batteria con un gruppo formato da Patrizia (voce), Guido (chitarra acustica), Ferruccio (chitarra acustica ed elettrica) e Davide (basso) dove ci cimentiamo in cover Pop, ma questo solo per avere una scusa per poi andare a mangiare e bere in qualche bettola dopo aver suonato.
STRUMENTI: A parte la prima chitarra acusticha elettrificata di mio fratello (una Crucianelli 12 corde a cui ne avevo tolto 6 per fare il bending più agevolmente), son passato da una Gibson SG Standard di fine anni 60 (sempre di Max) ad una Yamaha SG 2000 finalmente mia. L’amplificatore che mi ha seguito fino alla svolta finale (che vi dirò poi) era un vecchio Fender Concert a valvole con 2 coni da 12†a cui più tardi aggiunsi un Peavey Tweed sempre a valvole vinto in un concorso musicale.
Passai poi ad una Gibson 347 a cui accompagnai una Casio Midi per suoni che andavano a quei tempi. Multieffetto Legend 21 della Digitech, per i suoni di chitarra più enfatizzati, e un modulo Korg 01 per i suoni midi. Questo set mi seguì per molti anni fino a che non incontrai il VG8. So che molti chitarristi potranno non essere d’accordo, ma vi assicuro che è come avere tutte le chitarre, gli ampli e gli effetti esistenti sul mercato …e anche quelli che non esistono. La sensazione è comunque quella di suonare una chitarra e non altro! Nel mio caso casca a pennello e mi evita di cambiare continuamente chitarra a seconda del brano da interpretare. Lo attacco all’impianto e il gioco è fatto, i suoni sono sempre quelli indifferentemente dal luogo e dalla situazione. In studio ancora meglio. Tutte le chitarre (e non solo) dei brani sia in studio che live sono fatte col VG8.
Attualmente ho applicato un GK2a ad una Ibanez serie S, inizialmente nera ora ad una fiammata verde mare Custom Made, con un manico molto veloce e confortevole. Come riserva uso una Hooner G3T (su licenza Steinberger) a cui ho applicato un GK3 e che uso anche come chitarra da viaggio viste le sue ridotte dimensioni.
Quando suono in acustico uso una Ovation Pinnacle elettrificata che non ha molto volume sonoro ma da amplificata ha il classico suono "Ovation" ed il manico è piuttosto confortevole.
In ambito Standard Jazz uso una Epiphone "Joe Pass" natural che amplifico con un Roland ST100.
Ok, questo per il momento è tutto e come diceva il dottor Spock …PACE E PROSPERITA’.