Sono vivo grazie a:- Mia mamma - Ale - I pochi amici veri - Il cinema horror - Gli R.E.M. - La bellezza della natura - Gli animali - I viaggi di notte - Kevin Smith - I baci - La pioggia - Le foto dei miei nonni da giovani - La montagna - I Corvi - Il pulp - I luoghi d'infanzia rivisti dopo decenni - I colori di Amélie ---------------------------- Soffro per:- Il razzismo - I rimpianti - L'incomprensione - I pezzi di vita rubati - La sensazione di inadeguatezza - I fiori calpestati - L'indifferenza - Gli addii - La violenza sugli animali - I risvegli con la nausea - I reality show - L'ansia - Le macchine elaborate - L'esagerazione - Costantino - La Lega Nord - Il trambusto - La fretta.
Un giorno, poco prima che morisse, mio nonno mi disse "non correre". Una frase sentita molte volte quando da piccolo, giocando con lui, andavo troppo forte. Amo pensare che quest'ultima volta non abbia usato quella frase in riferimento all'automobile, nè per l'Alzheimer (che di li' a poco se lo sarebbe portato via), ma che l'abbia detto come ultimo disperato tentativo di insegnare qualcosa a un ottuso del mio calibro. Mi piace pensare che volesse dire "Luca, non vivere la vita a mille all'ora, non perderti dietro al sogno di età adulta, di carriera, di posizione sociale, di stress da vita notturna. Fermati, guardati attorno, godi delle piccole cose, non avere fretta."In un mondo di graduatorie, risultati, treni per pendolari, cervelli e corpi spremuti fino all'esaurimento per non sentirsi vecchi e stupidi, o poveri, o irrealizati, io mi faccio da parte e guardo tutto come un bimbo sull'altalena. Ho torto? Pazienza. Prima di andarvene, però, datemi un'altra spinta. E' così bello, qui.