About Me
..
Get a new myspace layout today! *CLICKHERE*
Sguardi curiosi e jeans troppo stretti.
Mani che gesticolano. Sorrisi. Pianti. Cascate d’aggettivi, interminabili. Sbadigli degli interlocutori.
Saluti agli sconosciuti dall’altra parte della strada, perché ahimé è miope. E niente occhiali, ovviamente.
Ma perché perdersi il divertimento di salutare gli estranei, poi?
Cataste di abiti sul pavimento, finestre aperte, libri letti fino a tardi. Rannicchiata sul letto sfatto con il plaid sulle ginocchia, gli occhi gonfi di sonno, il respiro della grande città di notte.
Gatti, farfalle e api Maya. Ecco cos’è.
Ed è il profumo elettrico di magia dell’aria nelle sere d’inizio giugno, e il mazzo dei primi mughetti del giardino che ogni anno a primavera le regala sua nonna;
è musica spaccatimpani nelle cuffie, gente che la chiama e lei che ovviamente non sente. E non vede, non dimentichiamoci che quando cammina guarda su in alto...
Piedi che inciampano, quindi.
Allora forse si accorge di ciò che le sta intorno.
E poi, e poi risate solitarie in un bus straripante gente perché mentre ascoltava Cemetery Polka ha visto un piccione, sul marciapiede, arrancare bombato e ondeggiante e perfettamente a ritmo con la musica, con la sua tragicomica, pretenziosa classica andatura da piccione - e scusate… voi non avreste riso, al suo posto?
Con quella musica storta e sconclusionata nei timpani. Beh, persino il matto dell’autobus sembrava trovare strana quella tizia che rideva da sola. Ma cosa vuole lui, non la stava mica ascoltando Cemetery Polka.
Ed è camminare un po’ stralunata e con zero equilibrio sorridendo per conto suo,
è mettersi a correre quando nell’iPod attaccano i violini veloci in Morte di un poeta,
è cercare le fate quando entra in un bosco e mangiare fragole da un cestino,
è guardarsi continuamente le mani, abbracciare le persone, ridere a crepapelle, piangere quando qualcun altro piange. Anzi, piangere in pratica per qualsiasi cosa.
E’ imparare a memoria canzoni, battute di film, frasi di libri, e non ricordarsi di mettere il timer quando cuoce la pasta. Pazienza, tanto neanche la fa impazzire, la pasta. Significa che anche stasera si mangerà carne.
E’ cantare a squarciagola ed essere stonata come una campana, è ferire a parole quando non vorrebbe, è l’amore intenso per la sua famiglia, per le sue amiche,
per il suo amore.
E’ innamorarsi di elfi, pirati e vampiri,
scrivere quand’è in treno e osservare la gente quand’è in stazione. Chissà perché poi questa ossessione per i treni…
Lei è la fata, la principessa, il poeta maledetto
il pirata, la zingara, il mostro sotto il letto
perché tutto questo avrebbe voluto essere e tutto questo non è.
Ed è logorroica, tanto, e presuntuosa nel descriversi.
E tende a parlare in terza persona.
Qualche problema? ♥
(Perché una cosa è fondamentale: MAI PRENDERSI SUL SERIO XD.)