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Stefano Salvo

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About Me

Tutto inizia nella seconda metà degli anni ottanta. Il battesimo del fuoco. Con gli ZoomeeZoogs. La new wave. Il vento del paisley underground. E l'onda del rock australiano. Erano i tempi dei demotapes. Della musica incisa sui nastri. Del Magna Grecia Festival. Dei locali luridi. Il Macumba. Qualche anno dopo comincia l'avventura dei Bayons. Sette anni di sangue, lacrime e passione. Prima l'alternative country. Poi il rock. Il folk. Infine la canzone italiana. Su e giù per l'Italia. Tavagnasco Rock. Sonica. Ritmi Globali. Rock Targato Italia. Furgoni scassati. Chilometri di strada. L'Amore. E poi l'odio. E allora ognuno per la sua strada. Collaboro con Alberto Mancinelli nelle sue prime esperienze post separazione. Successivamente la breve ma intensa stagione con i DelRovo. Con Rossella Cubeta e i Donnaflor ci tuffiamo negli anni sessanta. Mescolando le acque. Ovviamente a modo nostro. Arriva dunque il momento di Crashes. Mi chiudo in sala. In perfetta solitudine. Accendo l'ampli e i pedali. Lascio andare la chitarra. Inizia il nuovo millennio. Mi fermo un attimo. Faccio due figli. L'anno scorso torno a collaborare con Rossella Cubeta. Di nuovo in pista.


My Interests

Music:

Member Since: 5/11/2007
Band Website: myspace.com/stefanosalvo
Influences: Il feedback dei Beatles in I feel fine. L’intermezzo tra Americana e The Ghost dei Thin White Rope. Sister Ray dei Velvet Underground. Isn’t Anything dei My Bloody Valentine. Upside Down dei Jesus an Mary Chain. Paris, Texas. Il Drive In sonico dei Giant Sand. Il finale di Senza Resistenza di Cesare Basile. L'assolo di cacciavite in John Coltrane Stereo Blues dei Dream Syndicate. Metal Machine Music.
Sounds Like:

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Record Label: ----
Type of Label: None