Johnny und Violinen

Dopo essere stato allevato da una gheisha nel remoto Giappone di fine ottocento, figlio illegittimo del dio Tananake Coruto, iniziai a suonare le canne di bambù del vicino stagno di Makurama Niito (che in giapponese significa lago di Castagnole), esercitandomi tutte le notti al chiaro di luna, mentre gli stambecchi si abbeveravano alla sorgente. Passai così i migliori anni della mia infanzia, tra suonate notturne e l'accoglienza ai clienti che tutto il giorno bussavano alla porte del bordello. Non fu un'infanzia infelice, anzi, sin da piccolo conobbi i tormentati legami tra uomo e donna, tra zio Cleto e la capra Pirilù, e tra il custode Alvaro e sua moglie Jijijini. Intrapresi la carriera di musicista nell'ormai remoto 1567, durante la dinastia Kakakata Dori, in cui mi appassionai al suono del violin-guscio di lumaca, che mi stregò sin da subito. Ora sono un imperfetto strumentista, portando in tutto il mondo la delicata voce del mio strumento, ho suonato nel grande anfiteatro di Murururo Ndogai nella Somalia svedese, e nel bellissimo Debbene's Theater di Bostonmalindi, oltre che nell'auditorium di TufelloCity, nella Roma imperiale. Come dice un vecchio detto giapponese, la musica è l'arte più bella, ma quando è troppo alta ti assorda...namaste.