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Max Biaggi victory wheelie

Add to My Profile | More VideosAnche se da bambino Max era più interessato al calcio, inizia la sua carriera nel mondo del motociclismo nella categoria della 125 cc nel 1989, a 18 anni, su consiglio di un amico. Un anno dopo divenne campione italiano nella categoria "Sport Production" che si corre con moto derivate strettamente dalla serie. Immediatamente dopo si Biaggi si trasferì nella classe 250.I risultati ottenuti da Biaggi nella classe 250 sono stati tra i migliori nella storia di questa categoria, con ben quattro titoli mondiali.Nel 1991 divenne campione europeo alla guida di una Aprilia e nello stesso anno arrivò 27esimo nel campionato mondiale (disputando però solo quattro gare). Nel 1992 Max Biaggi partecipò al suo primo intero campionato mondiale della classe 250 cc nel Team Iberna Motoracing Aprilia dell'ex pilota Alex Valesi, arrivando quinto nella classifica finale e ottenendo la sua prima vittoria in un Gran Premio (a Kyalami, in Sudafrica).La stagione seguente, Biaggi passò alla Honda classificandosi quarto, vincendo a Barcellona, nel Gran Premio di Catalogna. Nel 1994 tornò alla guida dell'Aprilia e cominciò a dominare il campionato del mondo della 250 cc: ottenne infatti i primi tre titoli consecutivi tra il 1994 e il 1996. Nel 1997 tornò alla Honda nella squadra di Erv Kanemoto, conquistando il suo quarto titolo consecutivo. Dopo questo trionfo, passò al campionato mondiale della 500. Biaggi lascia la 250 conquistando molti consensi per il suo stile di guida efficace e pulito e detenendo vari record tuttora imbattuti quali: unico pilota nella storia della 250 a vincere 4 mondiali consecutivi con due moto diverse (Aprilia e Honda), maggior numero di pole position e di podi nella 250.Nonostante un esordio trionfale e un'ottima prima stagione, i suoi risultati complessivi nella classe regina sono meno brillanti. Nella stagione agonistica 1998 Biaggi, rimasto alla Honda, vinse infatti la gara di debutto in Classe 500, il Gran Premio del Giappone disputato a Suzuka. Nel corso della stagione vinse anche il Gran Premio della Repubblica Ceca, ma l'evento clou del campionato avviene a Barcellona il 20 settembre 1998 durante il gran premio di Catalogna: a nove giri dal termine una caduta coinvolge la Yamaha del francese Bayle e la Honda dello Spagnolo Alex Criville, e i commissari di gara espongono le bandiere gialle (ciò significa che nel punto dove sono esposte le bandiere i sorpassi sono vietati per ragioni di sicurezza). Biaggi, che al momento della accaduto si contendeva con Alex Barros il comando della corsa, sorpassa nel punto dell'incidente il brasiliano, che lo risorpassa immediatamente. Entrambi vengono sanzionati con uno stop and go (che consiste nel sostare dieci secondi nella postazione dei box, senza poter modificare gli assetti della moto). Barros entra ai box scontando la penalità (finirà la gara al settimo posto), Biaggi non lo fa e viene escluso dalla gara con la bandiera nera; al termine della stessa subirà anche un'ammenda di 5.000 franchi svizzeri, poco più di 6 milioni di lire.La squalifica lo esclude di fatto dalla lotta per il mondiale, che viene vinto dal leggendario campione australiano Mick Doohan, davanti proprio a Biaggi. Al termine della stagione Max, convinto che la Honda gli preferisse lo stesso Doohan e lo spagnolo Alex Criville, abbandonò la casa giapponese per aderire al progetto Yamaha.Con la Yamaha, rossa e con il suo numero portafortuna (il 3) in carena, arriva quarto nel 1999 (vincendo a Welkom), terzo nel 2000 (con una vittoria a Brno e una a Phillip Island) e secondo, dietro Valentino Rossi, nel 2001, staccato di 106 punti. Al termine di questa stagione la classe 500 sparisce per fare strada alla neonata MotoGP, con cilindrata raddoppiata a 1000 cc.Nel 2002, la stagione d'esordio della MotoGP, Biaggi vince in Repubblica Ceca sulla pista di Brno (la sua preferita, dove ha ottenuto 7 vittorie) e in Malaysia, nel circuito di Sepang. Ha vari scontri, sportivi e personali, con gli altri campioni italiani della MotoGP, Loris Capirossi e Valentino Rossi. Proprio Valentino Rossi lo precede di 140 punti nella classifica finale. Max Biaggi in azione con la RC211V del Team Repsol HondaConvinto che la Yamaha non sia competitiva, nel 2003 Biaggi torna alla Honda, questa volta definitivamente, ma in un team satellite, che non ha tutti gli aggiornamenti diretti della casa madre. Con la scuderia di Sito Pons, nel 2002 arriva di nuovo secondo, 80 punti dietro a Valentino Rossi. Nel 2004, nonostante una vittoria in Germania, arriva terzo alle spalle non solo di Rossi, passato dal 2004 alla Yamaha, ma anche dell'emergente Sete Gibernau. Chiude tra l'altro la stagione in maniera traumatica, con la frattura ad un piede in seguito a una caduta in una gara di supermotard.Nel 2005 ottiene finalmente una Honda ufficiale, ma disputa la sua peggior stagione arrivando soltanto quinto (dietro a Rossi, Melandri, Hayden e Edwards). Biaggi attribuirà i risultati deludenti a problemi interni di squadra. In seguito alle sue dichiarazioni [1] i dirigenti Honda HRC decidono di non affidargli una moto ufficiale per il 2006 e vietano al team di Sito Pons, con il quale Biaggi aveva già un precontratto per l'anno successivo, di far correre il pilota romano.Il 15 settembre 2006 viene annunciato il suo ingaggio con la Suzuki Superbike: Max Biaggi cercherà in questo modo di diventare il primo campione del mondo italiano della categoria. Nel 2007 correrà con la GSX-R1000 K7 del Team Alstare Suzuki Corona Extra che, pur essendo una struttura privata, ormai da anni è il team di riferimento della Suzuki in questa categoria.I primi test del pilota romano si sono svolti sull'autodromo di Vallelunga a Roma, durante i quali il pilota ha potuto prendere confidenza con la sua nuova Suzuki K6.Nei primi test ufficiali, svoltisi il 14 e 15 novembre 2006 a Valencia, in sella alla nuova Suzuki K7 ha concluso le due giornate di prove comparative con il miglior tempo, superando tutti i veterani di questa categoria.Il 24 febbraio 2007 fa il suo esordio nel GP del Qatar, vincendo la prima manche e piazzandosi secondo nella prova del pomeriggio.

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