Marco Fasano

" LA MIA BIOGRAFIA"Marco Fasano non vuole bruciare le tappe, ogni piccolo risultato raggiunto in quella vita che si avvia ad essere una professione, la sua professione di autore e cantante, è stato il frutto di una scelta ben valutata anche sotto il profilo dei margini di rischio che poteva comportare. In pratica una applicazione fedele della massima “chi va piano va sano e va lontano” che il nostro apprendeva e faceva sua, a soli 8 anni, non già da un padre, da un nonno, uno zio, un bisnonno, ma nientemeno che da Fabio Concato. Proprio così: Marco, classe 1975 ( 8 Ottobre, Napoli ), rimane folgorato sulla via della musica ascoltando da piccolino “Guido piano” che la mamma ascoltava nello stereo della macchina durante un viaggio. Faceva bene la signora Fasano a guidare piano dal momento che nel sedile posteriore aveva quattro figli ( tre maschi e una femmina dei quali Marco è il minore ), e faceva ancora meglio a mettere della buona musica: infatti, oltre a Concato, Mamma Fasano in quello stereo metteva le cassette di Baglioni , Pino Daniele, Eduardo De Crescenzo che, per un bambino che decide che “da grande scriverò e canterò canzoni come queste” ( parole testuali ) non rappresentano di certo una cattiva formazione.Dopo una infanzia e una adolescenza passata normalmente tra scuola, chitarra e prime canzoni abbozzate, Marco deve decidere: il suo bel diploma di Maturità Classica dovrebbe portarlo dritto all’Università, ma lui non ne è troppo convinto. Si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, ma dopo un anno molla, con tutte le conseguenze del caso. Dalla serie “figlio mio, hai fatto una scelta, ora ti assumi tutte le responsabilità”. Marco non se lo fa ripetere due volte: non ha nemmeno diciotto anni quando comincia guadagnare i suoi primi soldi nei villaggi, la madre di tutte le gavette. Qui suona, fa cabaret, piano bar, scrive spettacolini, inventa personaggi, scopre – ma non è certo così inusuale per un napoletano – di poter aprire più fronti di espressione, di comunicazione. Una sua caricatura, quella del pierre cattivo, ignorante e becero che lui chiama “Danny Fico” ( il suo modo di vendicarsi dei tanti soprusi subiti fuori delle discoteche da quelli veri ) ha un certo successo e gli regala un pizzico di notorietà nell’ambiente dello spettacolo partenopeo. In inverno, la storia non cambia: il pub di un suo amico lo accoglie per molti mesi tutte le domeniche pomeriggio e sera per il suo concerto acustico con due chitarre ( lui e un suo amico ). Repertorio tra i più vasti, da Battisti a Vasco Rossi, a James Taylor ( altro grande amore ), fino ai Nirvana in trascinanti versioni “unplugged”. Guadagna centomila vecchie lirette a spettacolo: non è molto, ma la “formichina” Fasano li mette tutti da parte per investirli nella sua prima produzione discografica. In totale autonomia incide così la sua prima canzone, “Guardami”, insieme ad una serie di provini che lui – ingenuamente – crede potranno essere la chiave per aprire la porta di qualche casa discografica. All’undicesimo cortese invito ad accomodarsi fuori ( “sono proprio undici le porte sbattute in faccia, ci tengo ad essere preciso su questo punto”, ricorda), frastornato da mille consigli e chiacchiere ( c’è persino chi ipotizza per lui un futuro nella dance music ! ) Marco è sul punto di lasciar perdere. Peccato, perché proprio in questo periodo di buio ha scritto – come spesso accade – alcune delle sue canzoni migliori come “Non so se sai” e “Sotto la luna”, il brano presentato a “Destinazione Sanremo” e che prima gli ha consentito l’ammissione all’ “Accademia di Sanremo” dal quale proviene ( è uno dei 4 finalisti ) . Non andrà fortunatamente così: in un freddo pomeriggio napoletano che Marco non dimenticherà mai ( “non esagero: eravamo sottozero, per Napoli una cosa eccezionale” ) incontra Antonio Annona uno dei musicisti più “talentuosi” della scena napoletana, già collaboratore di Pino Daniele e Gigi D’Alessio e tanti altri, che, dopo aver ascoltato le canzoni di Marco, pensa che percorrere un pezzo di strada insieme sia la cosa più giusta da fare. Insieme decidono di arrangiare una canzone che tra poco Marco Fasano porterà sul palcoscenico del 53° Festival della Canzone Italiana : si intitola “E’ già”e non fa parte di un album di prossima uscita. Marco, lo abbiamo capito, non vuole bruciare le tappe. Per lui, essere a Sanremo, “è una bandierina piantata sulla collina dei miei desideri”, dice, e per il momento è giusto così......."marco fasano dal 2004 collabora con diversi artisti napoletani,in particolare "gigi finizio",per il quale ha scritto "A modo mio"e "per averti" pubblicati nell'omonimo album "per averti" e in seguito scrive "come stai"e "giorni di parole" nell'album" "musica e speranza".nel 2006 riallaccia la collaborazione con il maestro Antonio annona,nasce così. "una bella giornata",brano cantato da serena rossi,(carmen di "un posto al sole").