Ma pauvre
muse, hélas! qu'as-tu donc ce matin ?
Tes yeux creux sont peuplés de visions nocturnes,
Et je vois tour à tour réfléchis sur ton teint
La folie et l'horreur, froides et taciturnes.
Le
succube
verdâtre et le rose lutin
T'ont-ils versé la peur et l'amour de leurs urnes ?
Le cauchemar, d'un poing despotique et mutin,
T'a-t-il noyée au fond d'un fabuleux
Minturnes ?
Je voudrais qu'exhalant l'odeur de la santé
Ton sein de pensers forts fût toujours fréquenté,
Et que ton sang chrétien coulât à flots rythmiques
Comme les sons nombreux des syllabes antiques,
Où règnent tour à tour le père des chansons,
Phoebus ,
et le grand
Pan ,
le seigneur des moissons.
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“Dalla trappola di dolore che si perpetua dentro di me, non riesco a scappare, posso solo nascondermi per brevi baleni ed aspettare. Aspettare sempre che sia il mio turno di essere felice, di piangere, di ridere, di vivere e di morire. Non scelgo niente e l’ho capito già tempo fa: le cose vengono così come devono, ogni cosa ha un suo tempo e quando si presentano le devo afferrare perché non passino davanti ai miei stessi occhi come i fotogrammi del nastro di un film. Aspetto il momento in cui potrò riscattarmi di tutto, perché quello che prima era solo dolore, ora è rabbia evolutasi in una desolazione macabra.â€
Inesorabilmente scorre il tempo e le pagine si riempiono senza che io me ne accorga. La penna non ha più molto fiato, sembra che abbia consumato tutta l’energia che le era stata concessa e boccheggia. Il quaderno, come per magia ingiallisce le ultime pagine, quasi a volerle mantenere vergini per sempre. Poggio a terra il pesante manoscritto ed alzo lo sguardo alle sbarre, dalle quali penetrano roventi raggi del sole che si sciolgono come cera sulla pelle raggrinzita della mia spalla scoperta, mentre invece le ginocchia battono dal freddo. Tento di proteggermi con i brandelli del maglione, tirandolo in ogni direzione e lacerandolo ancor di più. Sfoglio il mio scritto, rileggo quelle parole che segnano la mia tanto attesa liberazione dalle proprie riflessioni, da quelle stesse catene che mi facevano soffrire. I blocchi di pietra dietro la mia schiena lentamente si riscaldano e s’impregnano della mia sagoma: stavolta, sul muro di fronte, non è il tuo viso che mi appare, ma il mio stesso riflesso.
Inaspettato è il calore che sento sul volto e che corrode i miei occhi. Cerco di proteggerli dai raggi criminali, ma sento subito gocce calde rotolare giù dalle mani sulle guance. Distolgo con orrore le dita insanguinate e le sbatto furiosamente contro il muro, lasciandoci le impronte. Ad un tratto, sento un click, seguito da un lungo ed allungato cigolio: sembra il cassetto della porta che ho imparato a trovare per recuperarne le medicine ed i rari viveri ma questa volta il rumore è più acuto, più penetrante. Una voce non lontana, mi avverte che la porta è aperta, e sparisce immediatamente. “Vai†– dice semplicemente. La gola continua ad emettere grida terrorizzate e di dolore, nonostante ciò, avverto qualcosa dentro di me che sta cambiando: mi sento più calma, e così anche la voce sembra affievolirsi lentamente.
Mi avvicino alla porta, costeggiando il muro macchiato del mio sangue e finalmente ecco l’apertura tanto desiderata e tanto attesa. È qui, è dischiusa e non avverto nessun ostacolo in grado di privarmi della mia nuova ritrovata libertà . Procedo piano, e dopo qualche passo mi imbatto in qualcosa. Ne faccio il giro e capisco che è una scala a chiocciola, di metallo come la porta appena varcata, poi decido di salire poggiando con prudenza un piede dopo l’altro sui gradini freddi. A misura che continuo la scalata, la mia voce si placa, le grida diminuiscono fino a scomparire del tutto: dopo un periodo lunghissimo nel rumore, rimango in silenzio. Come se fosse un percorso, cammino su sentieri già testati che mi portano in una nuova stanza: è ermetica, non fa né caldo ne freddo e non sembra che agenti esterni vi possano penetrare.
..Berlin.. 2008 february
pics have my copyright
Music:
Se ci fosse un luogo abbandonato, se.. lo potremmo prendere..
Se bastasse un tiepido congedo a risarcire i giorni che ti ho sequestrato
Se ci fosse un giorno da santificare sul tuo viso, sulla delusione che ti ho consegnato
Se ci fosse un porto verso cui mirare lo prenoterei nei pochi giorni liberiMa passerà , sì passerà questo pallore che ci rende così simili da perderci
Ma passerà , sì passerà Se ci fosse un pianto da sacrificare sul mio viso, sulla delusione che mi hai riservato
Se bastasse un cuore per ricominciare te lo donerei nei pochi giorni liberiMa passerà , sì passerà questo pallore che ci rende così simili da perderci
Ma passerà , sì passerà questo pallore che ci rende così simili da non distinguerci.. sì, passerà ..
Movies:
Meet Joe Black...
There's not an ounce of excitement, not a whisper of a thrill. This relationship has all the passion of a pair of tick mice. I want you to get swept away out there. I want you to levitate. I want you to sing with rapture and dance like a dervish...Yeah be deliriously happy or at least leave yourself open to be. I know it's a cornball thing, but love is passion, obsession, something you can't live without. I say, fall head over heels, find someone you can love like crazy and who'll love you the same way back. How do you find him? Well, you forget your head and you listen to your heart. The truth is, there's no sense living your life without this. To make the journey and not fall deeply in love, well, you haven't lived a life at all. But you have to try, because if you haven't tried, you haven't lived. Stay open. Who knows, lightening could strike!
Television:
thee pics ain't mine! you can find them on deviantart.com!
Books:
In a faboulous place called Farfa where te monastry keeps thounsands and thousands of secrets, priests coming by and leaving their prints into the history of that place. Fallen leaves into the fountain reflect their colours keeping my eyes on them, not permitting me to watch over and discover the marvellous lemon-tree garden behind the door... Time's just passing by, not asking anything to anyone, while trees keep an eye on all those who give them some thoughts as a present... many years walked on by in the stones that built cold and spiritual rooms... But they still live and will, until the memory of someone will remember the hidden cloisters...
"...Si dice che spesso chi viene lasciato
Di diritto rientra in un mondo fatato
Dei campi di fiori che mi ero sognato
Se rimane un frutto sarò fortunato..."
Heroes:
S ono soltanto parole per me,
che la distanza ora
complica
io vorrei tanto capirne di più, vorrei che non pensassi al male
che perso nel sonno più chiuso
che c'è , lascia
soltanto un impronta nell'aria
oltre a un respiro d'amaro per noi,
ci resta solo il disegno del tempo.
se non posso nemmeno provare più a reggerti
nel vuoto che raschia il
tuo sguardo specchiandomi
lasciare che il tempo ora passi
sopra di noi
rendermi immobile al flusso dei giorni
tra noi,ma qui tu scivoli a fondo e non hai
rifugio per sciogliere il
peso che c'è
in me è tardi in me